CAFFE' FIORIO - 1845 TORINO
Pubblicato il 15 febbraio 2011
Il “Caffè Fiorio”, era una delle soste predilette da Cavour. Fiorio era frequentato anche da Rattizzi e D’Azeglio. Ancora oggi quelle sale raccolgono i segreti dei gelati più famosi di Torino, che “Nietzsche centellinava sulle labbra, interrogando gli sguardi della gente”.
Si racconta che nel 1821 tre frequentatori del Caffè Fiorio tentarono di convincere un inserviente a mescolare un potente veleno alla medicina usata in quei giorni dal Principe Carlo Alberto.
Il Caffè Fiorio, per quell’episodio, era al centro dell’interesse del principe in quanto era convinto che quello che si pensava al Fiorio, per lui, avrebbe potuto essere questione di vita o di morte: “Che cosa si dice al Fiorio?” Chiedeva Carlo Alberto ai suoi consiglieri che gli davano ogni mattino le relazioni degli affari di Stato. Si dice che Cavour smise di andare al Fiorio perché lo
giudicava troppo rumoroso per giocare a scacchi.
CAFFE' FIORIO
Via Po, 8
Torino