Pubblicato il 15 ottobre 2012
Torna, come ogni anno, l'appuntamento con la Guida del Gambero Rosso 2013, e, tra i 2.015 locali recensiti, troviamo anche le pizzerie, vero grande amore degli italiani, l’unico piatto al mondo, in grado di soddisfare tutti e cinque i sensi.
La sua forma rotonda, “accogliente” e dalle tinte decise allieta la vista; l’odorato è avvinto dal profumo delle farine; il tatto perché sottile o alta, soffice o croccante; il gusto verace dell’olio, della mozzarella, del pomodoro; e l’udito, nemmeno lui è trascurato, la pizza è, incontestabilmente, sinonimo di compagnia e condivisione.
E mai come quest'anno l'edizione della Guida Gambero Rosso 2013 si fa ricordare più per quanto sentenziato sulle pizzerie che sui ristoranti. Quattro i locali premiati con i tre spicchi e nessuno a Napoli città: La Fucina e Sforno a Roma, I Tigli a San Bonifacio (VR) e l'Antica Pizzeria Pepe di Caiazzo (CE).
Ne è nata la "rivolta alla pummarola" con tanto di iniziativa di protesta nel locale di Gino Sorbillo, in Via dei Tribunali a Napoli, il grande, grandissimo, escluso a detta di molti critici.
Un dato appare evidente, in questa edizione 2013 della Guida Gambero Rosso alle migliori pizzerie d'Italia, trionfa la pizza gourmet vs la tradizione, tutta partenopea. A La Fucina di Roma, ad esempio, Edoardo Papa crea delle pizze d’alta cucina che possono benissimo competere con i più famosi piatti di pesce.
La sua pizza con crema di patate cotte nel forno a legna, primo sale di capra, caviale di storione bianco, bacche di ginepro e pomodorino del piennolo oltre ad essere buonissima, ça va sans dire, gode della collaborazione con un maestro del pesce fresco, lo chef Gianfranco Pascucci del Pascucci al Porticciolo di Fiumicino... a voi l'ardua scelta!
Che il nostro olio fosse uno dei migliori al mondo, se non il migliore, è cosa nota.
Che estate sarebbe senza festival?!
Eh sì, ogni drink racconta una vicenda, una storia che il proprio nome incarna, chiarisce o suggerisce…
