Il privilegio del gusto. Al Romanazzi's

Pubblicato il 15 giugno 2016

Il privilegio del gusto. Al Romanazzi's

Abbiamo incontrato lo chef e patron dell'omonimo ristorantino che sorge sul poetico porticciolo di Giovinazzo.

Qual è la tua formazione e come sei arrivato a realizzare un tuo progetto nel mondo della ristorazione?
Dopo aver preso il diploma la mia formazione è iniziata nei ristoranti e nelle sale ricevimenti della zona. Successivamente ho deciso di fare esperienze nel centro e nord Italia, avendo la possibilità di incontrare dei grandi maestri che mi hanno persmesso di fare il salto di qualità sulle mie conoscenze gastronomiche. In seguito ho deciso di coltivare l'esperienza acquisita nella nostra terra per realizzare quello che è sempre stato il mio sogno: aprire un mio ristorante. Ed ecco qui il Romanazzi's.

Il Romanazzi's è particolarmente amato, oltre che alla sua tavola, anche sul web ed in particolar modo dai nostri lettori, perchè secondo te?
Beh, la location penso sia unica nel suo genere, se unita all'ottima cucina mai banale crea certamente curiosità.

Cosa fa di un ristorante il Romanazzi's? Quale ritieni essere il suo valore aggiunto?
Penso che il valore aggiunto sia appunto la stretta vicinanza al mare in un contesto storico e incantevole. Chiaramente a tutto ciò si unisce quello che io chiamo "il privilegio del gusto".

Come scegli i piatti del tuo menù?
È frutto di un attento studio e della ricerca delle materie prime, per poi rielaborarle e creare i giusti accostamenti, senza snaturare mai il prodotto.

Nella carta c'è un piatto di tua invenzione? Parlacene.
Quasi tutti i piatti sono frutto della mia creatività, in particolare cito il polpo scottato accostato ad una salsa di taralli e caponata di melanzane; lo spaghettone bruciato al ragù di cozze, pomodorino infornato e bagnetto di peperoni gialli

Qual è la ricetta per vedere i tuoi clienti alzarsi da tavola col sorriso?
Penso che lo spaghettone sia il piatto che sorprende tutti sia per bellezza che per gusto.

Cosa consiglieresti a chi si siede per la prima volta alla tua tavola?
Di provare i nostri percorsi di degustazione.

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scritto da:

Mirko Galletta

La tastiera del pc per scrivere e quella del pianoforte per suonare, vagonate di documentari sull'arte assieme a libri letti, da leggere o rileggere, lo stereo canta i Doors, e io che stacco per farmi una birra e scoprire il nuovo locale appena aperto.

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