Locali storici d'Italia: caffè e ristoranti che hanno fatto il Risorgimento

Pubblicato il 12 marzo 2018

Locali storici d'Italia: caffè e ristoranti che hanno fatto il Risorgimento

Il loro fascino rimane intatto e berci anche solo un caffè diventa un'esperienza unica.

La proclamazione dell'Unità d'Italia è avvenuta nel 1861 con la nomina di Vittorio Emanuele II a Re d'Italia "per grazia di Dio e volontà della nazione". Attraverso i segni che il tempo ci ha lasciato, si mantiene vivo un capitolo della storia del nostro paese. Visitare locali storici, ancora attivi, significa conoscere il “privato” dei personaggi che hanno scritto il periodo risorgimentale italiano. I caffè e ristoranti che frequantavano Cavour, Dumas, Puccini, Carlo Alberto, Rattizzi, D’Azeglio, Benedetto Croce, Edmondo De Amicis, Crispi, Casanova e molti altri, sono angoli di storia impressi in mura ottocentesche. Tra i tavoli di quei caffè rivivono decisioni importanti della storia dell'Italia. Sono state pianificate battaglie, scritti libri illustri, nascevano amori, avventure, movimenti politici, tutte grandi testimonianze di ciò che ha caratterizzato il Risorgimento italiano.

Veneto


A Venezia ne ce ne sono tre: il più storico d'Italia è l'Hotel Danieli. Il Danieli era destinato a ospitare i grandi personaggi in sosta a Venezia. Poi, come albergo, ha scritto la storia della Laguna: con la passione tra George Sand e Alfred De Musset vissuta nel 1833 nella camera numero 10; per l'amore tra D'Annunzio e la Duse; con Wagner, Thomas Mann, Proust e Faulkner. C'è il Caffè Florian (1720) e il Gran Caffè Ristorante Quadri (1775). Ad Asolo c'è il Caffè Centrale (1796). A Padova il Caffè Pedrocchi (1831) e a Verona il Dante Ristoratore (1837).

Friuli Venezia Giulia


Trieste si aggiudica due posti con il Caffè San Marco (1914) e il Caffè Tommaso (1830). Il Caffè Tommaseo è il più antico Caffè di Trieste. Non si conosce la data esatta delle origini. Nel 1830 lo riaprì il padovano Tomaso Marcato che gli diede il proprio nome. A testimoniare il legame fra il Caffè e i moti risorgimentali c'è una lapide fatta apporre dall'Istituto nazionale per la storia del Risorgimento, ove si legge: "Da questo Caffè Tommaseo, nel 1848, centro del movimento nazionale, si diffuse la fiamma degli entusiasmi per la libertà italiana”.

Lombardia


Due locali storici sono presenti a Milano: Caffè Cova (1817) e Zucca in galleria (1867). Al Caffè Cova si radunarono i protagonista delle Cinque Giornate di Milano quando, tra il 18 e il 22 marzo 1848, Milano insorse e si liberò dal dominio austriaco. L’episodio accese la Prima Guerra d’indipendenza.

Toscana


Firenze vanta ben 4 locali storici: l'Albergo del Macchiavelli (1512), oggi famoso ristorante e enoteca, dove visse Niccolò Machiavelli durante l'esilio. Il Caffè Gilli (1733), il Ristorante La Loggia (1865) e il Caffè Paszkowski (1846). Dalla fine del 19° secolo Paszkowski diventò “caffè letterario”, dove Prezzolini, Soffici, Papini e ancora D’Annunzio, poi Montale, Saba e infine Pratolini furono fra i clienti abituali più illustri. E' soprannominato “pazzoschi” dai fiorentini che ritenevano bizzarri i frequentatori. In piazza Vittoria, tra i suoi tavolini, nacquero i movimenti interventisti con acceso dibattito politico. Pochi giorni dopo il 2 Giugno ’46, rimossa la statua di Vittorio Emanuele II, la piazza prese il nome di “della Repubblica”.

Piemonte


Torino è ricca di caffè storici e può considerarsi il nucleo del Risorgimento. Tra tutti i personaggi del tempo, spicca Camillo Benso, Conte di Cavour, politico e patriota italiano. Il suo studio era a Palazzo Carignano a Torino, al primo piano, sull’angolo sinistro guardando la facciata del Palazzo. Torino è la città italiana dov'è concentrato il maggior numero di locali storici. Primo tra tutti il Caffè Del Cambio (1757); si narra che Cavour osservasse il locale “Del Cambio” dalla finestra del suo ufficio e si precipitasse non appena vedeva che il locale era vuoto e tranquillo. Vi è il Caffè Bicerin (1763), Caffè San Carlo (1822), Confetterie Stratta (1836), Caffè Fiorio (1845), Caffè Torino (1903) e il Neuv Caval'd'brons (1948).

Lazio


Nella capitale c'è solo un locale storico. Il Caffè Greco (1760). Fondata nel 1760, la caffetteria è stata frequentata da importanti personalità come Luigi Pecci divenuto Papa Leone XIII, Massimo D’Azeglio, Luigi di Baviera, Buffalo Bill, Ennio Flaiano, Aldo Palazzeschi, Cesare Pascarella, Richard Wagner, Orson Welles, Edvard Grieg, Johann Wolfgang von Goethe e Giacomo Casanova.

Campania


Napoli si aggiudica la presenza di tre locali storici: la Pizzeria Brandi (1780), Umberto (1916) e il Caffè Gambrinus (1860) dove il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, con la moglie Franca, entrò al Gambrinus l’1 gennaio del 2002, giorno in cui l’Italia passò dalla lira all'euro. I proprietari volevano offrire il caffè, ma il presidente rispose sorridendo: “Lasciatemi spendere i miei primi euro”. 

Calabria


In Calabria a Cosenza c'è il Caffè Renzelli (1803). Fu aperto da un napoletano, Raffaele Ferrari, che portò a Cosenza la tradizione dolciaria napoletana. Il Caffè Renzelli ha visto passare tra i suoi tavoli i fratelli Bandiera.

Sicilia


La Sicilia è rappresentata dall'Antica Focacceria San Francesco (1834) situata a Palermo. È Risorgimento palermitano: Ruggero Settimo, nel 1848, vi festeggiò l’elezione a capo del governo siciliano; la leggenda racconta che Garibaldi venne rifocillato qui durante la conquista di Palermo con i Mille nel 1860; Francesco Crispi sostava per argomentare di politica. 
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