5 cavolate da fare a Napoli

Pubblicato il 13 maggio 2014

5 cavolate da fare a Napoli

Ci pensavo proprio qualche giorno fa. Hai presente quando provi a fare quelle liste tipo “10 viaggi da fare prima dei trent’anni” o  “10 ristoranti di Napoli da provare prima di morire” ecc, ecc... ? Ecco, pensavo a una di quelle liste ma legata alle cavolate da fare a Napoli, insomma cose assurde ma che almeno una volta nella vita devi fare; beh se ne vengono in mente anche a te fammi sapere così le aggiungo a questo strano elenco.

La prima che mi è venuta in mente, è la Pasquetta a Ischia; proprio come cantava Tony Tammaro: “Ngopp ‘o vaporett senza fa ‘o bigliett’ ce ne jamm a Ischia pe passà a Pasquett!”. Una volta l’ho fatto e, sì, non posso non dire che non sia una follia, considerato che quel giorno partono alla volta della piccola isola migliaia di persone, però almeno una volta si deve provare. L’ho fatta come comanda la tradizione, con zaini imbottiti di casatiello e pastiera, e anche se sul traghetto eravamo tanti (troppi), stile “viaggio della speranza”, con la compagnia giusta mi sono divertita.



La seconda è il tuffo dagli scogli del Castel dell’Ovo, ormai c’ho la fissa, prima o poi lo farò, scenderò presto alle 8:00 per evitare il caos, in una delle prime mattine di sole e farò un tuffo “a cufaniello” dagli scogli del Castel dell’Ovo; quanti possono dire di potersi tuffare con un panorama che toglie così il fiato alle spalle?



La terza è davvero una cosa nonsense, ovvero provare a passare bendati in mezzo ai cavalli di Piazza Plebiscito, sembra facile, ma giuro non lo è anzi, per i più che hanno tentato è risultato quasi impossibile, questo vecchio “giochino” non passa mai di moda, e anche in questi giorni, ho visto la sera tanti ragazzi che si cimentavano nell’impresa; e tu hai mai provato?



La quarta è, diciamolo, la classica ragazzata, quella del “filone” (traduco per i non bilingue filone sta per saltare un giorno di scuola), ma a Napoli si sa, i filoni sono principalmente 2, o sugli scogli di Mergellina o nel bellissimo Bosco di Capodimonte... ah quanti ricordi!



L’ultima è il Capodanno a Piazza Plebiscito, è una pazzia perché devi partire da casa minimo un’ora prima, col cenone ancora sullo stomaco per arrivare in una piazza dove sarai circondato da gente con botti e razzi di ogni tipo; però è bello, una volta l’ho fatto e stare lì a fare il conto alla rovescia con la tua bottiglia di spumante per poi scendere sul lungomare ha il suo perché.

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scritto da:

Chiara Cimini

"Il tesserino da giornalista pubblicista, i film nei cinema semivuoti, i cibi molto conditi, gli anni ’80, la birra belga, i pittori dell’ottocento, le serie tv, i viaggi e la voglia di scrivere per vivere e vivere per scrivere."

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