Scopri le migliori fondute di Napoli

Pubblicato il 8 novembre 2015

Scopri le migliori fondute di Napoli

Il formaggio, lo adoro. Ho tante amiche a cui non piace, ma personalmente credo che non sappiano cosa si perdono; tra le tante ricette che possono prendere vita da questo cibo meraviglioso una delle mie preferite è la fonduta, cremosa e saporita, adoro intingere il pane in quel voluttuoso miscuglio di formaggi; a Napoli sono  tanti i locali che la preparano, vieni a scoprire qual è la più golosa.

In tutte la salse


Probabilmente, a Napoli l'Happy Rock è tra i locali più famosi che preparano la fonduta. Servite caldissime e accompagnate da croccanti crostini di pane,  le fondute  qui sono tantissime e tutte molto buone, tra queste c’è la trevigiana, con radicchio e speck; la norcina, con crema di noci; la tirolese, con carciofi, prosciutto cotto e patate; e la hot mix con carne macinata e salsa piccante.

Alla francese


Da La Ratatouille si respira atmosfera francese, e tra crêpes, omelettes, soufflè e toast croque monsieur, trova spazio anche la cremosissima fonduta; la scelta è tra due formaggi il Roquefort, simile al gorgonzola, o il Camembert, simile al brie. Si spazia poi dall’abbinamento con il salame e i funghi champignons a quello con il salmone affumicato, da quello con la salsiccia, normale o piccante, a quello con i gamberetti e le zucchine, il tutto servito con dei deliziosi crostini di pane.

L'irresistibile


Lo Uè Capp prepara davvero dei manicaretti deliziosi, il servizio è veloce e la cucina è davvero buona; tra i deliziosi crocchè, le ottime patatine fritte, i succulenti panini, le buonissime polpette, la cosiddetta “bomba”, un hamburger ripieno di ciò che desideri, c’è solo l’imbarazzo della scelta, ma una sera io ho scelto proprio lei, la fonduta con salsiccia sbriciolata, e non me ne sono pentita, è davvero unica, se passi di qui provala, ne resterai sorpreso.

Foto copertina da pagina Facebook di Happy Rock

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scritto da:

Chiara Cimini

"Il tesserino da giornalista pubblicista, i film nei cinema semivuoti, i cibi molto conditi, gli anni ’80, la birra belga, i pittori dell’ottocento, le serie tv, i viaggi e la voglia di scrivere per vivere e vivere per scrivere."

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