Quando dovevo scegliere una meta per le vacanze con uno dei miei carissimi (e odiatissimi) fidanzati, ho scelto Malta perché sono stata sicura che - con i suoi luoghi culturali - avrebbe accontentato anche lui. Non posso rivelare il suo nome, perché lui è il fidanzato ufficiale di un’altra, quindi qui lo chiameremo James. James non è un ragazzo normale, dico: è uno storico. Capace che va in orgasmo per un reperto del 3600 a. C e che si addormenta poco prima di… ecco, capito.
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E all’idea di visitare Malta, con le sue numerose sedi neolitiche, è andato subito in sindrome di Stendhal. Mi sono informata quindi su quali fossero i giorni in cui la sua fidanzata era in conferenza con altri medici di Miami, e ho comperato in internet un volo per Malta, convinta che la discussione sarebbe finita lì: io di giorno mare, lui di giorno templi megalitici, noi di notte in giro a parlare dell’unico motivo per cui ho deciso di uscirci, la sua competenza sulla battaglia di Lepanto. E invece no. Perché poi, una volta arrivati sul posto, mi sono accorta che qualcosa di culturale interessava anche a me! E non solo Lepanto, dico. Cioè, la battaglia di Lepanto è l’evento storico che più mi interessa in assoluto. Al mondo. Però mi piace tantissimo anche il liberty, la monarchia inglese, il barocco. E nell’arcipelago di Malta tra Gozo e Valletta c’era tutto questo. Così, appena tornata, ho scritto una guida con tutto lo scibile possibile e immaginabile. Tutto quello che ho visitato (e non è stato poco!).
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A me è piaciuta molto Casa Rocca Piccola. Era piena di specchi di ogni sorta da cui mi sono scattata moltissime selfie - senza di lui, che se no poi lo scoprono ecc… -  una bellissima voliera liberty, gli inviti regali spediti dalla monarchia inglese agli eventi più disparati. Tantissime decorazioni ornitologiche (gli uccellini, così hipster…). Ma anche la capitale, Valletta, patrimonio dell’Unesco, con le sue tele di Caravaggio, l’Armeria che racconta in parte anche la storia della nostrana fabbrica delle armi Beretta. I Cavalieri dell’Ordine di Malta. Le dominazioni più varie che qui si sono susseguite, l’orgoglio e l’identità isolana, che si intuisce nel barocco unico e peculiare: sobrio nella pietra giallognola, ma elaborato nelle decorazioni.
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E poi, sì, visto che mi piaceva (Malta) l’ho accompagnato a vedere le sedi megalitiche: i templi di Ggantija a Gozo, Hagar Qim a Malta. E l’Ipogeo di Hal- Saflieni. E devo dire che se lui era in sindrome di Stendhal, io ero piacevolmente suggestionata dal paesaggio, la quiete, il rumore del mare.
E poi è finita. Dico, con lui. Un uomo deve anche sapere scegliere. (e lui era ipocondriaco e quindi forse preferiva un medico ecc.)
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scritto da:

Maggie Ferrari

I miei ricci parlano per me. Scatenata e bizzarra la notte, frenetica e in carriera di giorno. Toglietemi tutto ma non i miei apericena in centro e la malinconia del weekend, quando mi manca Milano.

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