Pubblicato il 3 ottobre 2014
Lo ammetto ho una seria e inguaribile dipendenza dal pane e da tutti i suoi derivati.
Non riesco a passare davanti i panifici di Napoli, senza essere rapita dal profumo di pane, cornetti e pizze calde appena sfornate, ecco quali sono i miei panifici preferiti.
Ho la fortuna o sfortuna che dir si voglia di abitare vicino il panificio Ambrosino, la cui specialità sono i mitici "bacioni", pagnotte morbide di panini irresitibili che sono a metà tra il sapore del pane e quello della brioche, difficile descriverli, bisogna mangiarli.
(Ambrosino, via Alessandro Scarlatti 49 Napoli, tel:0813721170)
L'antico panificio Grieco mi riporta alla memoria vecchi ricordi, come il biscotto all'amarena che qui è buonissimo e che mangiavo sempre durante l'ora di intervallo a scuola, inoltre qui trovi anche dell'ottimo "pane cafone" croccante.
(Grieco, via Luca Giordano, tel:0815563027)
Mai provato i taralli caldi del panificio Esposito? se non l'hai fatto devi rimediare e subito. In più, da Esposito si possono sia ordinare che mangiare pizze rustiche e brioches, in ogni caso ne rimarrai ampiamente soddisfatto.
(Tarallificio e Panificio Esposito, via Santa Teresa, tel:0815444689)
Moccia a Napoli è un'istituzione, lo inserirei a pieno titolo tra i luoghi da visitare per chi viene per la prima volta a Napoli, le sue pizzette sono uniche e inimitabili, preparate con una ricetta segreta che le rende letteralmente uniche e irresistibili.
(Moccia, via San Pasquale, 21/22/23, Napoli, tel:08141134)
E' un panificio storico, da Finelli trovi davvero i sapori di una volta. Io personalmente lo associo alla mia infanzia e quindi quando voglio fare un tuffo nei ricordi faccio incetta di pizze rustiche imbottite, le graffe, i pasticcini con la crema e l'amarena e i taralli napoletani, tutto davvero "saporito"!
(Finelli, via Giuseppe Recco 14, Napoli tel:0815787930)
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scritto da:
Giornalista pubblicista dal 2012, una laurea in sociologia e una sconfinata passione per l’universo delle parole, bilanciata da una certa avversità per quello dei numeri. A chi mi chiede dove ho lasciato il filo, rispondo che il filo, quello del discorso, raramente lo perdo se non per lasciarmi andare di fronte al panorama mozzafiato di Napoli, la mia città di cui sono perdutamente innamorata.
Che il nostro olio fosse uno dei migliori al mondo, se non il migliore, è cosa nota.
Che estate sarebbe senza festival?!
Eh sì, ogni drink racconta una vicenda, una storia che il proprio nome incarna, chiarisce o suggerisce…
