Pubblicato il 8 ottobre 2014
Se sei di Napoli, se ami la nostra cucina, se ti senti un partenopeo autentico allora prova a fare questo test! Se hai provato tutte le delizie elencate di seguito e anche di più, magari nei tanti bei locali della nostra Napoli, allora non c’è dubbio, sei un napoletano DOC!
Al primo posto poteva esserci solo lei, sua maestà, la pizza! A libretto, fritta, ripiena e al forno, montanara; se sei di Napoli almeno una volta l’hai assaggiata in tutte le sue varianti, magari in uno degli storici locali della nostra città, come: Di Matteo, Sorbillo, La Masardona ecc...
Di tutte le fritture napoletane forse è la più golosa... Cremosa, morbida, ripiena di carne macinata e besciamella, resistere è impossibile, basta assaggiarne una di Fiorenzano, Imperatore o Vestuto per capire di cosa parlo!
La sfogliatella, riccia o frolla, è sempre squisita, con quel suo soffice e spumoso ripieno. Se sei un vero napoletano non puoi non aver provato almeno una volta quella di Attanasio, di Pintauro o di Scaturchio, e se ancora non lo hai fatto corri subito ai ripari!
Uno dei formaggi freschi più saporiti al mondo, la mozzarella di bufala è anche uno dei prodotti campani più famosi; se sei di qui, almeno una volta, l’avrai provata in tutte le sue forme, dalla “zizzona” ai piccoli e teneri “bocconcini.
Che dire della graffa? Calda e soffice è ottima da mangiare a tutte le ore del giorno, a colazione con un bel cappuccino o di notte quando, dopo una serata all’insegna del divertimento, si presenta quel languorino che solo una calda graffa di Ciro a Mergellina può placare.
Ma che pasqua è senza il casatiello? Una vera bomba, imbottita di salumi e formaggi, che rende indimenticabile ogni scampagnata organizzata per il giorno di Pasquetta.
Che dire di questo piatto, pasta fresca unita ai frutti di mare e a qualche pomodorino, una vera prelibatezza che tutti, napoletani e non, dovrebbero mangiare almeno una volta nella vita. Ti consiglio quelli dell’Antica Trattoria Capri, un vero capolavoro.
L’abbinamento è di quelli che fa impazzire, il gusto un po’ amaro dei friarielli che incontra quello della nostra salsiccia, magari tagliata a punta di coltello; imperdibile in un succulento panino il sabato sera, magari al Flannery o da Birra e Bollicine.
Capitano i giorni in cui hai voglia di farti male, allora vai dal macellaio di fiducia e compri la zuppa di soffritto o zuppa forte, frattaglie condite con salsa di pomodoro e peperoncino, poi torni a casa e ti prepari uno spaghetto da urlo. Provala a Le Zendraglie non te ne pentirai.
Non poteva mancare il mio amato gattò, (se vogliamo lo scriviamo alla francese gateau, ma in napoletano rende di più) cremoso, ripieno di formaggi filanti; ti consiglio di provarlo a La Focaccia, alto e ricco di provola!
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"Il tesserino da giornalista pubblicista, i film nei cinema semivuoti, i cibi molto conditi, gli anni ’80, la birra belga, i pittori dell’ottocento, le serie tv, i viaggi e la voglia di scrivere per vivere e vivere per scrivere."
Che il nostro olio fosse uno dei migliori al mondo, se non il migliore, è cosa nota.
Che estate sarebbe senza festival?!
Eh sì, ogni drink racconta una vicenda, una storia che il proprio nome incarna, chiarisce o suggerisce…
