La Pizza di Scarole: una ricetta per prepararla a casa

Pubblicato il 4 gennaio 2016

La Pizza di Scarole: una ricetta per prepararla a casa

Pizza sì ma di scarole, ecco come cucinarla e offrirla agli ospiti a cena

A me le pizze piacciono tutte, dalla pizza napoletana a quellla rustica e a proposito di pizze salate, una menzione a parte merita la mitica pizza di scarole, ricetta tipicamente napoletana che va seguita alla lettera e che promette grandi gioie per il palato. Eccola.

Livello di difficoltà: 6 (anche le negate in cucina come me ci riescono)

Ingredienti: 500 g Pasta da pane, 100 g Strutto, 800 g Scarola, 1 cucchiaio Pinoli, 1 cucchiaio Uva sultanina, 1 cucchiaio Capperi sotto sale, 100 g Acciughe dissalate, 100 g Olive nere di Gaeta, 1 dl Olio extravergine, q.b. Sale.

Olio di gomito: Ammorbidire l'uva sultanina in una ciotola di acqua tiepida. Snocciolare le olive e dissalare i capperi. Lavorare la pasta da pane con lo strutto e un pizzico di sale. Mondare la scarola scartando le foglie esterne, lavarla e scottarla in acqua bollente salata per pochi minuti, quindi sgocciolarla e strizzarla bene.

Incontro di sapori: Versare 4 cucchiai d'olio in un tegame, unire le acciughe spezzettate, le olive, i capperi e rosolare il tutto a fuoco basso, finché le acciughe saranno disfatte. Aggiungere quindi la scarola e cuocerla, a fuoco basso, per circa 10 minuti.

Il Gran Finale: Stendere la pasta e adagiarla in una teglia bassa del diametro di 20 cm, spennellata d'olio. Tirare quindi con le dita la pasta lungo i bordi, rialzandola leggermente. Irrorare con l'olio rimasto la pizza, poi distribuire la scarola, l'uva sultanina strizzata, i pinoli e lasciare riposare per circa 15 minuti. Cuocere la pizza nel forno a 220 °C per circa 30 minuti.

Sfornala, servila e poi fammi sapere in quanto tempo finisce!

Ricetta credits: Buonissimo.org
Foto di copertina di Arancia&Cioccolato da Flickr CC
Se vuoi leggere altri articoli, iscriviti alla newsletter

  • MAGAZINE
  • RICETTE
  • PIZZE PARTICOLARI E GOURMET

scritto da:

Arianna Esposito

Giornalista pubblicista dal 2012, una laurea in sociologia e una sconfinata passione per l’universo delle parole, bilanciata da una certa avversità per quello dei numeri. A chi mi chiede dove ho lasciato il filo, rispondo che il filo, quello del discorso, raramente lo perdo se non per lasciarmi andare di fronte al panorama mozzafiato di Napoli, la mia città di cui sono perdutamente innamorata.

POTREBBE INTERESSARTI:

​È ora di comprare l’olio! Ecco i migliori premiati dalla Guida agli Extravergini 2024 di Slow Food

Che il nostro olio fosse uno dei migliori al mondo, se non il migliore, è cosa nota.

LEGGI.
×