La storia delle fanfullicchie leccesi

Pubblicato il 24 ottobre 2015

La storia delle fanfullicchie leccesi

I riccioli di zucchero che trovi solo a Lecce una volta l'anno

"Me le prendi, papà?". Un gruppo di bambini gironzola a pochi metri dall'ingresso del cimitero di Lecce, correndo vicino ad una bancarella piena di leccornie, come api intorno a un fiore. Quale leccese non ha assaggiato da piccolo, almeno una volta nella vita, le fanfullicchie?
Il giorno di Ognissanti o quello dedicato ai defunti ti recavi con qualche familiare a far visita ai tuoi cari e, tu lo sapevi sin dall'inizio, all'uscita del camposanto almeno un sacchetto di fanfullicchie doveva essere tuo, non c'era ragione che tenesse, altrimenti avresti dovuto aspettare altri 363 giorni. E tu non potevi aspettare. 

Giallo, rosa, verde, ogni anno ne provavi un colore diverso, dimenticando nel frattempo il sapore della tonalità assaggiata l'anno precedente. E l'omino delle fanfullicchie, misteriosa figura mitologica, era sempre lì, stessa ora stesso posto, a gridare "Fanfullicchie, fanfullicchie", circondato da quell'aura di emozione e magia che solo i bambini riescono a vedere quando desiderano fortemente qualcosa. Anche se non andavi personalmente al cimitero, ti assicuravi per almeno 20 volte che qualche tuo familiare avesse recepito il messaggio che non doveva rientrare a casa a mani vuote. Era così che un giorno di ricordi e di malinconia, di affetti e commozioni, poteva portare con sè anche la breve parentesi di una dolce consolazione.
Se ancora non hai capito di cosa stia parlando, la fanfullicchia è un ricciolo di zucchero caramellato che, da generazioni, viene venduto davanti all'ingresso del cimitero leccese soltanto due giorni l'anno: il 1 e il 2 novembre. Sembra che la sua origine risalga a qualche secolo fa, e che un tempo durante queste ricorrenze le fanfullicchie venissero distribuite ai bambini poveri e agli orfani della città. 

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scritto da:

Grazia Licheri

Le parole sono gocce che muovono il mondo. Per questo vivo ogni giorno le mie emozioni e lascio che prendano forma attraverso la scrittura. Amo comunicarle agli altri attraverso racconti e articoli creativi, ma soprattutto… amo la musica e il buon cibo.

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