Veneto: storia e tradizione a tavola

Pubblicato il 5 ottobre 2015

Veneto: storia e tradizione a tavola

I piatti del Veneto, quelli che ognuno dovrebbe aver assaggiato almeno una volta

Il mondo è bello perché è vario, ma senza star lì ad allargarci troppo si può restringere il campo a il Veneto è bello perché è vario, come ogni altra regione d’Italia. La cosa bella del nostro paese è che ci si sposta di pochi chilometri e il dialetto e le tradizioni cambiano, ogni piccola città o paese ha le sue caratteristiche specie se a tavola. Proprio perché viviamo in realtà piccole, è bello anche identificarsi in caratteristiche o particolarità tipiche della propria zona, ancora più bello è assaggiare i piatti tipici del Veneto, sì, sarebbe proprio da assaggiarli tutti… o magari per iniziare possiamo limitarci a uno per provincia, che dici?

Il bollito con la pearà


Piatto tipico veronese, a base di carne bollita, di diverso tipo, e di pearà, salsa di pane grattugiato, brodo e midollo di bue, sopra un’abbondante spolverata di pepe. Secondo la leggenda, questo piatto sarebbe stato inventato dal cuoco di corte della regina Rosmunda, per farla ritornare in forze dopo che aveva deciso di lasciarsi morire di fame, in seguito alla costrizione del marito a cui era dovuta sottostare: bere a bere in una coppa ricavata dal teschio di suo padre.

La faraona in tecia


Niente storie strane per questo piatto tipico della provincia di Rovigo, solo una faraona giovane, un bicchiere di vino bianco, del lardo tagliato a fette, dado da brodo, spezie (sale, pepe, paprica, salvia e rosmarino), dell’olio d’oliva e il gioco è fatto.

Bacalà alla vicentina


Già il nome dice da dove viene questo piatto, la sua ricetta è stata ritrovata e convalidata dalla Confraternita del Bacalà, e prevede l’uso di latte fresco, poca farina bianca, formaggio grana grattugiato, prezzemolo, sale e pepe, olio e ovviamente l’ingrediente principale: lo stoccafisso.

Casunziei


Ravioli a mezza luna, ripieni di rape rosse, conditi con burro fuso, semi di papavero e ricotta affumicata, ricetta tipica dell’alto Cadore, quindi siamo in provincia di Belluno.

Dolce del Santo


Non solo primi e secondi piatti, non si poteva non citare un dolcetto, quello padovano dedicato a sant’Antonio. Da tempo immemore i frati della basilica offrono ai poveri e i viandanti del pane, che nel corso degli anni si è trasformato in un dolce guarnito con marmellata di albicocche, buccia d’arancia candita, pan di Spagna, marzapane di mandorle o granella di amaretti.

Il Tiramisù


Mi costa abbastanza ammetterlo, ma sembra che il Tiramisù sia nato a Treviso e non a Venezia. Savoiardi, cacao, caffè, una montagna di mascarpone, uova, zucchero,  un po’ di rum e per i più golosi l’aggiunta di gocce di cioccolato finiscono uno dei nostri dolci preferiti.

Bigoli in salsa


Torniamo ai primi, uno dei piatti veneziani per eccellenza, a base di acciughe, cipolla, olio d’oliva e sale. La scelta della pasta è fondamentale, vietato i classici spaghetti, bisogna orientarsi sui bigoli, altrimenti cambia il gusto e la consistenza. Attenzione all’alito subito dopo!

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