Gli edifici storici da visitare a tutti i costi se vieni a vedere Lecce

Pubblicato il 9 marzo 2016

Gli edifici storici da visitare a tutti i costi se vieni a vedere Lecce

Ti è mai capitato di sapere all'improvviso che sta venendo a trovarti nel Salento un tuo amico o parente che non vedi da una vita? E per di più vuole fare un veloce giro turistico a Lecce, visto che gli hai sempre fatto la testa tanta sulla Firenze del Sud. Sono momenti di puro panico, non solo perchè hai la casa che è uno sfacelo (e non puoi dire che è colpa di 3 scoiattoli canterini che si sono accampati da te), ma perchè su due piedi non sai dove portarlo prima. Tu pensa a pulire casa, che per gli edifici da fargli vedere ti do una mano io...


Io partirei da Porta Napoli, che dopo il recente restauro è diventata una vera chicca, e da cui puoi anche far vedere i bellissimi intarsi dell'obelisco. Da qui la prima tappa obbligata è sicuramente Piazza Duomo, dove c'è la cattedrale e che in epoca romana rappresentava l'antico foro, il luogo di mercato posto esattamente al centro della città. Dal campanile, che svetta con i suoi 70 metri d'altezza, si vede il Mare Adriatico; fu disegnato da Giuseppe Zimbalo e dedicato ai tre patroni di Lecce, Sant'Oronzo, Giusto e Fortunato.

Dal Duomo spostati verso Piazza Sant'Oronzo, e non dimenticarti di far notare, strada facendo, il bellissimo cortile dei Teatini e la chiesa di Sant'Irene. Una volta arrivati in piazza, gli edifici degni di nota sono soprattutto tre. Il sedile, che è l'antica sede del governo; l'Anfiteatro romano, imponente e bellissimo in tutta la sua estensione, e la vicina Chiesa di Santa Maria della Grazia, un edificio di epoca barocca sotto il quale giace la parte restante dell'Anfiteatro. La colonna di Sant'Oronzo, il luogo d'incontro preferito dai ragazzi che il sabato sera devono coordinarsi con decine di comitive diverse, fu donata dalla città di Brindisi a Lecce, e un tempo segnava la fine della via Appia.

A pochi passi da Piazza Sant'Oronzo, l'altra tappa obbligata è la Basilica di Santa Croce, che non a caso si trova su quasi tutti libri di arte: è l'esempio più famoso del barocco leccese. Angeli, santi, draghi e inquietanti gargoyle dominano la facciata. La parte inferiore del prospetto è attribuita a Gabriele Riccardi e Antonio Zimbalo, mentre il nipote di quest'ultimo, lo stesso Giuseppe già citato prima, si è occupato della parte superiore. Lo straordinario e famoso rosone è opera di Giuseppe Penna.

Imagine di copertina: Any.colour.you.like da Flickr, Cretive Commons. 

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scritto da:

Grazia Licheri

Le parole sono gocce che muovono il mondo. Per questo vivo ogni giorno le mie emozioni e lascio che prendano forma attraverso la scrittura. Amo comunicarle agli altri attraverso racconti e articoli creativi, ma soprattutto… amo la musica e il buon cibo.

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