Beershop a Roma, 5 indirizzi da segnare

Pubblicato il 3 gennaio 2017

Beershop a Roma, 5 indirizzi da segnare

Dove poter acquistare le migliori birre in bottiglia nella Capitale: tedesche, belghe, trappiste e rarità artigianali italiane

Chiara, scura, fermentata naturalmente, “cruda”, per accompagnare un aperitivo all’aperto in compagnia di amici, oppure da abbinare ad una cena “particolare”. Con l’arrivo dell’estate e del caldo sempre più persone optano per la birra, da degustare fresca, se non gelata, meglio se artigianale. A Roma sono ormai decine i beershop dove poter acquistare bottiglie di birra di tutto il mondo, noi vogliamo consigliare i nostri indirizzi preferiti, dove si può davvero trovare di tutto: dalle più rare etichette artigianali italiane, fino ad arrivare alle migliori birre d’importazione del mondo. Ecco, dunque, i cinque indirizzi dove calmare la nostra sete.

Tutto il sapore della Scozia

Da Le Bon Bock, in zona Gianicolense, si entra e si dice addio al caos da pub: qui la tranquillità è garantita e il sottofondo musicale squisitamente blues, rock e jazz. Ottima e accurata la selezione di birre come la Belhaven nelle sue varie declinazioni o ancora quelle del birrificio artigianale inglese Wold Top. Da tenere d'occhio le birre del mese. Un vero paradiso anche per gli amanti del whisky, si può scegliere tra quasi 300 etichette diverse. Al beershop del locale, in zona Trastevere (Via dei Colli Portuensi, tel. 065496443) si possono trovare le più rare etichette artigianali italiane e le migliori birre d’importazione internazionale.

Il preferito dai giovani

Il primo indirizzo si trova nel quartiere di San Giovanni (prima ve ne era un altro anche a Prati, ma ha chiuso da pochi mesi). Se ci si va durante l’ora dell’aperitivo fuori sarà possibile trovare decine di giovani, ragazzi e studenti a chiacchierare e a bere. Da Johnny's Offlicense si possono davvero trovare tutte le rarità possibili in fatto di etichette artigianali italiane e belghe. Se si cerca, invece, qualcosa di particolare da abbinare ad una cena (anche di sushi) bisogna chiedere consiglio al proprietario, John, che troverà la soluzione migliore per ogni circostanza. Il motivo dell’alta frequentazione giovanile è dovuta ai prezzi, decisamente inferiori rispetto ad altre parti.

Con pub annesso

Uno degli indirizzi più frequentati del Pigneto, dove la parola d’ordine è “qualità” sotto ogni punto di vista (ovviamente in fatto di birre). Stiamo parlando di BirraPiù, un locale “ibrido”, come ama definirlo il giovane proprietario Valerio. Ibrido nel senso che il pomeriggio funziona maggiormente da beershop, mentre la sera il locale si riempie di gente e si trasforma in un vero e proprio Pub grazie alle sei spine disponibili. Per quanto riguarda il beershop, sono più di cento le etichette qui disponibili. Questo posto è specializzato in birra e ales inglesi e scozzesi.

Stout di tutto il mondo

Nel quartiere Tuscolano un altro indirizzo imperdibile, grazie alle oltre 400 etichette disponibili in bottiglia, è quello del Santo Bevitore. Qui si possono trovare rarità artigianali italiane, oltre a centinaia di etichette da tutto il mondo, compresa Australia e Nuova Zelanda. Questo è il posto ideale per gli amanti della stout, la birra scura d’orzo.

Il Belgio e molto altro

Il primo locale di Emiliano Blasi, allievo del maestro John Nolan proprietario dell’Offlicense, aperto più di cinque anni fa nel quartiere Africano ha avuto talmente tanto successo che ad oggi i Fermento sono diventati 4, sparsi per tutta Roma: Quartiere Africano, Montagnola, Portuense e Trionfale. Saranno sicuramente i prezzi più bassi della media (Offlicense insegna), ma soprattutto il successo è dovuto al più vasto assortimento di birra Belga che si possa trovare a Roma. 

Foto copertina dal sito Le Bon Bock
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scritto da:

Lorenzo Coletta

Romano, giornalista, dopo una prima esperienza di giornalismo radiofonico con l'agenzia Econews, ha cominciato ad appassionarsi al grande mondo dell'enogastronomia. Ha contribuito nel 2014 alla redazione della Guida dei Ristoranti di Roma di Puntarella Rossa edita da Newton Compton.

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