Com'è bello andar per bacari: il Veneto in otto tappe
Pubblicato il 26 febbraio 2016
Reduce da una "bacarata" del venerdì sera parecchio molesta, mi sono resa conto che il mondo dei bacari veneziani per me non ha più segreti: ho le mie tappe, i miei vini e i cicchetti tutti in mente.Una mappa dei bacari ben definita, per capirci.
È molto probabile che fossi alle fine del mio tour (il cui numero di soste resterà segreto),quando mi sono detta: perchè non estendere il mio raggio d'azione al Veneto intero? Senza esagerare però: una tappa per provincia può andare. Poi si torna a Venezia, sia mai che ci venga la voglia di ricominciare tutto daccapo.
Una tappa imprescindibile del mio bacaro tour veneziano è il Paradiso Perduto, da 25 anni un gioiellino in Fondamenta della Misericordia che affascina per molti motivi: a partire dal nome, fino ad arrivare ai cicchetti e all'istrionico cuoco. Senza dimenticare la musica dal vivo: Keith Richards e Vinicio Capossela, ti dicono qualcosa?
Amo l'Osteria al Botegon perchè è un luogo d'incontro trasversale: gente di tutti i tipi e di tutte le età accorre qui per l'aperitivo. Se ti stai chiedendo il perchè significa che non hai mai visto il suo bancone anni '50 colmo di prelibatezza. Rimedia subito!
Per un tuffo nel passato come si deve, l'Osteria al Ponte è il luogo adatto: arredo rustico e vintage, buona cantina, cicchetti come quelli di una volta. Potrebbe però stupirti la raffinatezza della musica live, spesso e volentieri di un jazz travolgente.
Difficile dire se Il Grottino attiri più clienti per via della location (una grotta sotto la Basilica) o per i suoi inimitabili spunciotti. Un vero e proprio tripudio di prelibatezze con cui accompagnare l'ottimo vino della cantina.
Il punto di forza dell'Osteria dal Cavaliere è la cucina tipica veronese senza se e senza ma. Si inizia con un buon calice di vino accompagnato da bruschette al pomodoro e polentine morbide coi funghi e poi va a finire che ci si ferma matematicamente anche a cena.
Mi è impossibile andare a Padova senza passare per La Yarda: l'ambiente è colorato e rilassante, reggae-style e gli aperitivi sono una vera bomba. La lavagna che staglia sulla parete del locale è zeppa di varietà di spritz dai nomi originali dalla chiara ispirazione culturale: dub ed ernesto i miei preferiti.
L'Osteria ai Trani è affollata tutto l'anno, impossibile non fare festa tra amici o tra perfetti conosciuti: in un ambiente così viene spontaneto attaccare bottone persino durante tra la ressa al bancone. Oltrei ai vini, si servono ottimi cocktail.
L'arredo vintage dell'Enoteca Al Volto mi conquista ogni volta come fosse la prima, ma potrei dire lo stesso di tutto il resto: dalla fornitissima cantina in continuo rinnovamento ai cicchetti davvero ghiotti. I miei amici che amano il pesce non prescindono mai dalla questa tappa, e quando vedo i loro volti soddisfatti, capisco il perchè.
Immagine di copertina di Monica Durickova da Flickr, CC.
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Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.
Che il nostro olio fosse uno dei migliori al mondo, se non il migliore, è cosa nota.
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