L'amore ai tempi di Tinder: dove accalappiare un buon partito in Veneto

Pubblicato il 15 ottobre 2015

L'amore ai tempi di Tinder: dove accalappiare un buon partito in Veneto

Perché le cose cambiano, ma non così tanto.

Pare proprio che l'idea del "buon partito con i soldi" sia tanto fuori moda, e meno male. Però c'è crisi. Non quella per cui la nonna ti dice:" Varda che xe un bravo fio, xe avvocato", più quella crisi che conoscere una persona, possibilmente libera e scelleratamente
votata come te al cinema d'essai, è complicato come risolvere il cubo di Rubik. E allora ti iscrivi a Tinder.

Ma l'unico modo avvicinare un buon partito è: 
#1 ​metterti in testa che è meglio cercare di persona e che "ambiente che vai, buon partito che trovi". 
#2 uscire di casa con orecchie, capelli e parti intime lustri (come minimo).

Se poi trovi quell'anima solitaria che come te ha letto Madame Bovary e gli è pure piaciuto, proprio quella sera in cui ti sei fatto trascinare alla gara di rutti di Cazzago, hai avuto una proverbiale botta di c. Per tutti gli altri, ecco un mantra di base.

Il buon partito alla Che Guevara è al bar easy-proletario

Se hai un animo sessantottino e cerchi chi mangia pane e salame ma legge Zola e ha un megafono in salotto, forse questo è il posto giusto. Buoni cicchetti, musica dal vivo, tavoli in comune e Internazionale a portata di mano.
L'esempio perfetto: il Conestoga di Mestre

Il buon partito ecofriendly è al ristorante vegano

Se fai la spesa al biologico, ti emozioni di fronte alla quinoa con la cerma di barbabietola e il solo pensiero di vedere il tuo buon partito affondare i denti in un panino imbottito di grassi insaturi ti fa rabbrividire, vai a cercare fortuna al ristorante vegano. 
L'esempio perfetto: il Doody'z di Padova

Il buon partito a prova di nonna è alla trattoria tipica

Chi ama la buona cucina tradizionale veneta avrà certamente una buona dose di argomenti da snocciolare a cena della nonna: prezzo del pesce; consistenza giusta della peverata; stagionalità delle verdure. A nonna pacerà, e se piace a nonna, tutto il resto della famiglia deve tacere. Ed è bellissimo.
L'esempio perfetto: Toni del Spin a Treviso

Il buon partito globtrotter è al ritorante etnico

Ovviamente non è una scienza esatta, ma di solito chi ama mangiare etnico è più propenso a viaggiare e viceversa. Quantomeno ti assicuri che non è uno che va in Marocco in villaggio turistico per ordinare gli
spaghetti all'amatriciana. Che non è poco! 
L'esempio perfetto: il Kokoro di Rovigo

Il buon partito del fai da te è al rifugio delle Dolomiti

Cerchi il buon partito che che sappia orientarsi seguendo il muschio, che non vada in panico se a casa deve collegare una presa scart e che non urli davanti ad un cimice? Credo che un posto giusto per andare sul sicuro sia un rifugio nelle Dolomiti. Se a cena sfoggia lo zaino, sei a cavallo.
L'esempio perfetto: il Rifugio Calvi di Sappada.

Il buon partito godereccio è alla pizzeria napoletana

Lo dico perchè quando ho la serata godereccia mi viene voglia di pizza napoletana, meglio se fritta. Il piacere che si ricava dal cibo, si sà, è il più vicino al piacere carnale. Quindi se scorgi il tuo buon partito impegnato in una smorfia di piacere mentre addenta il cornicione della pizza, c'è pane per i tuoi denti. 
L'esempio perfetto: il Bella Napoli di Verona

Il buon partito alternativo è al locale underground

Un po' brit, un po' pane e burro d'arachidi, un po' che ha la collezione dei Corto Maltese. Ti sveglia con i vinili del papà e spadella un brunch in mutande. Per avere questo tutte le mattine bisogna cercare il buon partito al bancone del locale underground, ma attento: ogni tanto le luci sono un po' troppo soffuse. 
L'esempio perfetto: il Club Vinile di Rosà

Immagine di copertina di Matthew Wilkinson da Flickr, CC.

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scritto da:

Martina Tallon

Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.

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