Le migliori trattorie nascoste di Verona e provincia

Pubblicato il 16 ottobre 2015

Le migliori trattorie nascoste di Verona e provincia

Se vi considerate cool e fashion, se andate matti per gli happy hour e il finger food, non leggete questo articolo! Non leggetelo perché è ruspante, pittoresco e ben condito come la cucina delle trattorie migliori e più nascoste di Verona e provincia, che badano alla sostanza piuttosto che alla forma,  spesso difficili da trovare ma con vere porzioni abbondanti, economiche, con cucina casalinga e un piatto forte da non mancare. La cameriera è nuova e non si ricorda l’elenco dei dolci? Pazientate finché chiede suggerimenti in cucina, questo è il vero cibo slow e i menu non servono...

Veronetta 

Siete passati mille volte in via Carducci a Veronetta e non l’avete mai notata? Entrate all’Osteria Perbacco, dove la cucina è a vista, o meglio a sbirciata, perché ci si passa davanti per accomodarsi nel più bel cortile della nonna con pergolato, dove si gustano piatti sempre diversi, freschissimi e genuini e la cuoca si diverte a preparare ogni settimana un ottimo borsch (zuppa di barbabietole con panna acida).

San Massimo 

Nel cuore della frazione San Massimo all’Adige, sotto le spoglie di un bar malmesso e nascosta in una curva di verde c’è la Trattoria Alla Fedeltà, con cucina tradizionale, ed io fedelmente ci vado ogni anno il venerdì gnocolar, per onorare la religione veronese del Carnevale, e perché i loro gnocchi col misto di sughi, dal musso, al gorgonzola, al ragù, sono una meraviglia.

Colognola ai Colli 

Se dalla rotonda delle Quattro Strade a Vago state viaggiando in direzione Colognola ai Colli, fermatevi a La Rosteria: dovrete farvi largo fra gli affezionati del bianchetto al bar e i camionisti in pausa pranzo e, dopo aver provato la loro semplice cucina casalinga, finite in bellezza con il loro tiramisù in vasetto, è una sorpresa di cremosità ed equilibrio, il migliore della provincia.

Quaderni 

Siete mai stati a Quaderni, frazione di Villafranca? Nemmeno io, prima di conoscere il ristorante Al Fogolar. A conduzione familiare, con ambiente curatissimo, ottima carne ai ferri e il mio dolce preferito (bavarese alle fragole, mon amour!) propone due cavalli di battaglia costanti e intramontabili: coniglio in agrodolce con polenta, tagliatelle fatte in casa con sugo bianco di maialino al tartufo. Poesia in cucina.

Montecchio 

Sì, lo ammetto, anche alla Trattoria Belvedere (Dal Bela) ci sono finita per caso, persa sulle colline di Montecchio di Negrar, e credevo fosse una colonia estiva, o il posto più spartano in cui abbia mai mangiato. Ma le tagliatelle coi piselli erano tirate a regola d’arte, la soppressa si scioglieva in bocca, la verdura era fresca dell’orto, la cameriera paziente nonostante fossero le due del pomeriggio e poi, insomma, chi la fa più la grappa all’erba Luigia? Dolcissima.

Foto di copertina di Kok Chih & Sarah Gan su Flickr CC

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scritto da:

Camilla Cortese

Due lauree, otto redazioni, sette lavori, un licenziamento, due romanzi. Una casa, due gatti, trenta piante, milioni di parole. Del più brutto libro della storia salvo il titolo: Mangia (tutto), prega (la tua psiche), ama (te stesso e chi lo merita).

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