10 ristoranti giapponesi da provare a Milano

Pubblicato il 30 marzo 2016

10 ristoranti giapponesi da provare a Milano

Ormai è una questione di moda: il sushi fa tendenza. Milano per quanto riguarda il pesce crudo da mangiare con le bacchette è assolutamente al passo con i tempi. Anzi, a dire il vero se non sei in grado di impugnare le hashi di legno con una certa disinvoltura, rischi di essere preso di mira in una delle cene giappo: “Ma come, mica vorrai mangiare con la forchetta”. Dai, sta male. Tanto che, sembra assurdo, per i giapponesi piuttosto che le nostre posate, il sushi è meglio mangiarlo con le mani. Previo inzuppamento nella soia, però non dalla parte del riso, ma del pesce. Ti devo insegnare proprio tutto? Dai, iniziamo a fare un giro nei ristoranti di Milano dove si mangia dell’ottimo giappo. Avvertenza ai naviganti: non si tratta di una classifica insindacabile, ma di posti dove io andrei a mangiare.

Wu Fusion 

Un'esperienza culinaria diversa, che abbraccia la tradizione cinese e quella giapponese in un'unica proposta: in una parola, fusion. Al Wu Fusion possiamo trovare ricette originali ed accostamenti inusuali, creativi e di alto livello. Assortito il menu tra sushi e sashimi, zuppe e specialità cinesi, saporiti fritti e le pietanze alla griglia.

Kandoo

Il sushi anche a pranzo: per di più economico. Il Kandoo di viale Corsica è aperto anche a pranzo e propone una formula a prezzo fisso con piatto di sushi, insalata, zuppa di miso e riso. La sera, invece, si mangia solo alla carta. Ambiente elegante e rilassato dove gustare sempre ottimi sushi e sashimi. 

Ad Sushi and More

Un nuovo locale in Corso Como che di certo non tradisce le aspettative della zona: all'Ad Sushi & More per sushi e sashimi, tartare e carpacci di tonno, salmone e ricciola proposti anche in ricette ed abbinamenti particolari. Qui si può fare anche l'aperitivo "nipponico" con cocktail e piatto di uramaki misti. 

Miyama

Al Miyama di via Caldera si può mangiare nel giardino in stile giapponese anche d'inverno: tra bonsai ed aceri, un'atmosfera rilassata ed elegante. La proposta sushi e sashimi non è da meno: la cucina è a vista e si possono vedere i cuochi impegnati nell'articolata preparazione dei piatti. Oltre ai classici, anche rivisitazioni che non ti aspetti come il Toban Yaki Niku, la pasta al grano saraceno con asparagi e manzo argentino, o il Futo Maki Miyama con astice, avocado e formaggio cremoso. 

Taiyo

E' curato dall'architetto Maurizio Lai il Taiyo: ecco perché il ristorante giapponese di viale Monza è tra i più eleganti e raffinati della città. Un ambiente curato sotto ogni minimo dettaglio, come la cucina del resto: qui si possono ordinare anche i Carabineros, i gamberoni giganti rossi; da provare tartare e carpacci. 

Sushi Hama

Ottimo sushi ma non si paga poco. Giusto dirlo subito per evitarti lo sfinimento a fine cena con la tua lei costretta a rianimarti. Il Sushi Hama è un locale alla moda: arredamento moderno, prevalgono i colori scuri con mattoncini a vista e un sapiente utilizzo della luce. Sushi, sashimi, tonno scottato al sesamo ma anche avocado e granella di patate oppure temaki, futomaki e via discorrendo. Tra Wagner e Buonarroti, è perfetto per una cena tranquilla ma raffinata.

Bento

Non riesco proprio a farne a meno, continuiamo con un altro locale chichettoso. Il Bento è un posto elegante, arredato in stile minimal. Vale la pena fare un salto per l’aperitivo: da provare le “Bento tapas”, abbinate ad un bicchiere di vino o a delle bollicine, oppure ad un cocktail. La sera si cena spendendo attorno ai 40 euro, escluso il vino ovviamente e scegliendo tra sushi, sashimi, maki e insalate dal gusto nipponico. Ah, quasi dimenticavo: consegne anche a domicilio!

Qor

La prima cosa che colpisce è la cura con cui è allestita la sala. Al Qor con i primi tepori si può anche mangiare fuori. Ristorante fusion ma soprattutto giapponese – non posso stare qui a spiegare nel dettaglio la differenza anche perché rischierei di dire castronerie – le specialità sono quelle del Sol Levante: carpacci di pesce, gunkan di tonno, salmone, amaebi, tempura, tataki di tonno e salmone e avanti così. In zona Washington, la carta riserva anche delle proposte per chi non ha voglia di mangiare giapponese. Se così fosse, ad ogni modo, meglio cambiare locale, diversamente sarebbe un vero spreco!

Poporoya

Autentico porto sicuro per chi ama il sushi. Insospettabile e scevro da mode “last minute”, il Poporoya serviva sushi freschissimo già quando non era così conosciuto il connubio riso e pesce crudo. Locale un po’ chiassoso, scordati l’intimità delle proposte sopra, ma dalla qualità innegabile. Per cenare c’è poco spazio, inoltre la cucina chiude troppo presto, meglio sfruttare il minimarket per fare la spesa da portare a casa. E mangiare con calma. Ostriche fritte, sushi e sashimi ovviamente, ma anche polipo crudo e altre amenità per il palato da provare senza se e senza ma.

Iyo

L’unico ristorante fusion d’Italia che si è meritato una stella Michelin. Per scegliere l’Iyo basterebbe solo questo e un portafogli piuttosto gonfio. Lo chef Haruo Ichikawa ha imparato l’arte del sushi in Giappone e ha poi assimilato le influenze culinarie delle sue esperienze a New York, Europa e Italia. Il risultato è tutto da assaggiare in una delle mete più cool della ristorazione meneghina. Non fa solo tendenza, si scoprono anche nuovi sapori. A parte sushi e sashimi, prova il Tayo: millefoglie di gambero rosso di Mazara del Vallo, maionese allo yuzu (frutto giapponese simile al limone), calamari e foglie di pomodoro. Un trionfo di sapori!
 
Foto di copertina Iyo Milano
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  • APERITIVO
  • PRANZO
  • CENA

scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

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