7 caffetterie speciali dove portare il tuo capo per chiedere l'aumento

Pubblicato il 12 aprile 2016

7 caffetterie speciali dove portare il tuo capo per chiedere l'aumento

Ma è solo un consiglio, di questi tempi è dura

È già tanto se mi assumomo. Ecco, se è questo quello che hai pensato leggendo il titolo, ti avviso che questo articolo potrebbe non fare al caso tuo: la precondizione per portare il tuo capo in caffetteria è che il capo esista. 
Potresti però portarci il tuo amico con un buon lavoro per chiedergli di avere udienza con il suo, di capo; oppure la tua dolce metà per strappare la promessa di una cena al ristorante o, ancora, la mamma che si convincerà ad annaffiarti le piante e tenere il tuo gatto durante le prossime vacanze estive.

È chiaro il succo del discorso no? Una richiesta rischiosa va fatta a colazione, a patto che sia ottima davvero.

Non dire no: è il classico dei classici

Non c'è veneziano o mestrino che non conosca Tonolo, almeno di fama. Una sfilza di pasticcini, paste e semifreddi domina la vetrina adiencente al bancone dove si possono ordinare i caffè. Caotica, perennemente affolata di veneziani e di turisti, propone solo dolci di proria produzione da tempi immemorabili.

Non dire no: c'è la terrazza panoramica

Portare il proprio capo al Feltrinelli Bistrot di Mestre è una mossa che non può non pagare: ottimo caffè, brioche, dolci e crostate fatti in casa e ambiente che vuol dire tanto "sono uno a cui piace stare tra la gente ma se non leggo un libro al mese sto male". In più c'è una terrazza panoramica aperta tutto l'anno che rende ogni situazione meno formale e più piacevole.

Non dire no: ci sono le torte "senza"

Senza uova, senza latte e senza burro. Caffetteria e ristorantino, il Giardino Bistrot di Treviso piace perchè propone una pasticceria bio e attenta alle esigenze dei vegani assieme a caffè, tè e centrifughe di frutta fresca. Stupisci chi ti siede di fronte con il tuo gusto originale (dovesse criticarlo, accodati con un: "Se solo avessi saputo che non c'erano le uova...". Hai la mia benedizione!).

Non dire no: c'è pure il tramezzino

Tiffany è una delle pasticcerie di Treviso più conosciute non solo per la pasticceria dolce (pastine artigianali e dolci su ordinazione) ma anche per le salate prelibatezze, tramezzini in primis. Sia mai che il tuo capo preferisca il pan carrè con la maionese al pan brioche con la marmellata... stordiscilo con un tramezzino tonno e cipolline alle 9.30. Può funzionare.

Non dire no: l' assortimento di brioches è da capogiro 

Non c'è studente di giurisprudenza a Padova che non sappia che il Milk Bar è il porto sicuro per ogni giornata un po' strorta. Il suo assortimento di brioche è quasi infinito (e sono tutte appena sfronate). Mi è capitato spesso di adocchiare guppetti di studentesse che si facevano tagliare le brioche ametà per assaggiare anche i gustidi quelle delle altre. Forse un po' estrema come mossa da proporre al capo, ma...

Non dire no: bisogna provare i macarons!

Una delle più antiche e apprezzate pasticcerie del centro storico di Verona, Flego è elegante, raffinata e sempre alla ricerca di qualcosa di speciale da proporre ai suoi habitué. Il suo ultimo vero successo sono i macarons: coloratissimi e degni delle migliori pasticcerie parigine. Con un paio di quesi deliziosi dischetti colorati sotto il naso, saprai elaborare una di quelle proposte che non si possono rifiutare.

Non dire no: lo stile non va messo in secondo piano 

Qualcuno direbbe che ti piace vincere facile. Beh, se si tratta di strappare un aumento al boss, scommetto che ti piace eccome. Portalo al Caffè Garibaldi di Verona, una vera istituzione in tema di caffetteria e pasticceria. È stato restaurato nel 2012 da Romeo Sozzi, con il risultato che non si riesce più a decidere se sono più buone le pastine o più belle le poltroncine viola.

Immagine di copertina di Tim Hodson da Flickr, CC.
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scritto da:

Martina Tallon

Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.

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