Vi presento Massimiliano Troiani. Dj dell'Alba e della Notte.

Pubblicato il 20 aprile 2016

Vi presento Massimiliano Troiani. Dj dell'Alba e della Notte.

Master Chef di SoulCookin' su Radio m2o, Dj e Producer, ogni mattina accompagna il suono del nostro miglior risveglio.

Come un abile Chef, ogni giorno miscela con passione ed esperienza raffinati ingredienti musicali per creare una portata speciale e sempre diversa. Accompagna tutte le mattine, dal lunedi al venerdì, le albe di un nuovo risveglio su Radio m2o con il suo programma “Soul Cookin’” che, a ritmo di latin samba, chill-house, nu-jazz e bossa nova, ci conduce in  suggestive e primordiali atmosfere musicali, che ben predispongono alle intense giornate. Artista dell’aurora quanto della notte, riservato quanto spigliato, sorridente, ironico e profondo, amante della natura, delle radici e dei bei piaceri della vita, Massimiliano Troiani Dj-Producer romano, è un artista ricco di sfaccettature che, tra una domanda e l’altra, abbiamo cercato di intercettare.


 Come e quando è iniziato il percorso che ti ha condotto alla Radio?
Fin da ragazzo volevo stare nella musica, ruotare attorno al mondo musicale, ma scoprendomi “musicista pigro”, ho cominciato a mettere i dischi. La radio è arrivata dopo. Inizialmente vedevo mio fratello con un suo amico che trafficava con i dischi, tra funk e Disco. Li vedevo che trafficavano con i dischi, che mixavano, ed io ho cominciato ad appassionarmi. Così ho voluto metterci le mani anche io ed provato a fare i primi frullati musicali, per poi passare ai “piatti”veri e propri.

La prima musica su cui hai frullato?
Si viveva in un’epoca post disco, erano gli anni ’80.I dischi gentilmente offerti da Alex Bresil e mio fratello Stefano erano perlopiù Funk e Disco.

Qual è stato il tuo debutto musicale, la tua prima occasione?
Questo amico di mio fratello comiciò a portami dietro con sé, in un club di Trevignano. Cominciai vicino a lui, lo guardavo affascinato, avevo 16 anni. Dopo una settimana gli arrivò la famosa cartolina per il militare e mi ritrovai a prendere il suo posto. Così, tra una tremarella e l’altra, mi lanciai nel mio esordio. Dalla paura venne fuori una serata perfetta, ultra perfetta.

Quali sono le principali tappe del tuo percorso?
Andavo a fare le serate con mio un amico maggiorenne che mi veniva a prendere e mi riportava. Poi tutto cambiò da un incontro casuale a Potenza, nel 1996-97. Lì conobbi Antonio Gerardi, all’epoca uno speaker di RTL. Lui organizzava questa serata nella sua città, mi fece complimenti e mi invitò a Milano in Radio, dicendomi che secondo lui avrei fatto strada. Io ero incredulo, mi sembrava un miraggio, un mondo così lontano, una realtà così grande. Cominciammo a frequentarci a Roma, a diventare amici. Lui mi continuava a ripetere che avrei fatto carriera in Radio, che dovevo provare ed io mi lasciai convincere.

E poi cos’è succeso?
Una volta a Milano ho iniziato a lavorare davvero a RTL, dove mi si aprì un mondo. Lì conobbi Mary Cacciola, altra figure chiave del mio percorso e fui contattato dal gruppo l’Espresso, quindi passai a Radio Capital, poi feci 13 anni di Radio DJ, per poi tornare a Radio Capital, dove sono adesso. Nel frattempo nel 2003 debuttò un‘altra Radio, m2o, che adesso è una realtà consolidata e quindi partì questa nuova avventura grazie a Fabrizio Tamburini che mi sentì suonare in una serata sulla terrazza del Palazzo dei Congressi  a Roma; e nacque SoulCookin’.

Ecco, ci siamo, come nasce e cos’è SoulCookin’?
SoulCookin’ un percosro musicale mixato, è un Dj set che, con il mio bagaglio, i mio background musicale e la mia ricerca, ha fatto sì che, ancora prima dell’esplosione di cuochi in Tv, mi sentissi come un cuoco alla ricerca della spezia pregiata da proporre ai palati degli intenditori.
Come ti è venuto il nome?
lo spunto de nome deriva da una traccia di un disco di Willy Bob, che ha confermato che ero sulla giusta strada.


Esistono tante affinità tra musica e cucina?
Assolutamente si. Sono due piaceri della vita. La musica stimola i sensi, come la cucina, in questo caso di utilzza l’udito tramite il quale è possibile toccare corde che ti fanno vibrare. Credo che il comune denominatore sia comunque il gusto.


Preferisci bere o mangiare?
Mangiare.          

Un piatto cui sei particolarmente legato?
La carbonara tutta la vita, anche la variante con i carciofi al posto del guanciale. Adoro i carciofi, sono un bell’elemento, al confine tra la dimensione di ortaggio e quella di un fiore.

La carbonara per te che musica è?
La carbonara è una musica spinta, è “roots”, è un funk sporco, un afro funk.

La tua più grande soddsfazione lavorativa?
Ce ne sono state tante. Tra le più grandi quando mi invitarono al Festival Intrenazionale della Radio a Zurigo nel 2011. Ero l’unico italiano accanto a dei mostri sacri. Come nel film “I love Radio Rock” mi ritrovai insieme ai personaggi reali da cui avevano tratto spunto per questo film, che tra l’altro consiglio di vedere, e c’erano tutti master della Radio mondiale. Ed io piccola realtà italiana selezionata dalla commissione grazie alla mia proposta musicale che risultò essere interessante, nuova, e qualitativamente valida. Misi musica dalle 2 alle 5 in diretta con 30 milioni di ascolatori su tutte le radio mondiali che partecipavano al Festival, con feedback immediati dal Giappone, dall’Australia.. Davvero una bella esperienza. Incredibile.
 
La realtà dei Festival in Italia?
A livello di competizione e di proposta musicale l’Italia è abbastanza indietro. Le cose belle esistono ma sono di nicchia e non sono cersciute fino a smuovere migliaia di persone dall’esterno come accade per altre capitali come per esempio per il “Sonar” di Barcellona o il “WorldWide Festival” organizzato da uno speaker e Dj storico della BBC Gilles Peterson. Una proposta musicale ed una organizzazione fantastica, impeccabile. L’anno scorso ho partecipato ad un Festival molto bello a Stromboli, un Festival Afro, sotto il Vulcano, è stato molto emozionante, organizzato da dei ragazzi di Catania e quast’anno mi aspetta Pantelleria. Un’isola che amo.

Mixi musica degli altri  tua e produci anche?
Faccio anche produzione. Abbiamo un progetto che esce sulla SunClock Records di Luca Vivona, un’etichetta italiana. Un progetto che portiamo avanti insieme a Tommaso Checchi e i nostri musicisti che sono Massimo Guerra la tromba, Augusto Pallocca al sax,  Alessio Scialò al piano e Fasella al basso che poi noi supportiamo con l’eletronica. Il mix varia dal Brasil al Latin sempre con uno sguardo al Dance Floor.

Qual è l’ingrediente fondamentale per smovere il tuo popolo della notte?
Io paro dal ritmo. Un ingrediente fondamentali sono le percussioni. Perche è il rtmo primrdiale, il nostro cuore. Tutto ciò che contiene percussioni lo senti dentro. Quando scelgo la musica ci devono essere determinati elementi.

Che musica ascolti?
Io ascolto tanta musica tutti i giorni. Funk, Afrobeat, Latin Jazz.. Tutta. La musica per me è stimolo, rifugio.


I tuoi tre piaceri della vita?
La musica, il cibo e l’amore.

Come approcci una serata quando sali alla consolle?
Mi guardo attorno, cerco di capiure dove sono, con chi sono e di entrare nel mood.


Colleghi che ammiri?
Tanti. Louie Vega, che nel panorama della musica da club è un portento. Ha portato la musica ancestrale, Latin afro, anticipando le tendenze. Vederlo e ascoltarlo è un piacere. Mr Raul K, africano che risiede a Berlino e che ha portato a Berlino la musica africana dandole una chiave eletrronica, rendendola originale e non snaturandola.
 
Progetti per il futuro?
E che ne so? Io vivo nel presente!

Credi che un mondo migliore sia possibile?
Credo nella coscienza. Perchè la coscienza è contagiosa. Ognuno nella sua quotidianità da il proprio esemepio.

Cosa non sopporti delle persone?
La paura del cambiamento. La gente ha paura di cambiare. Questo non esiste, si puà migliorare, si deve.

Dove e quando possiamo ascoltare la tua musica?
In Radio, tutte le mattine su m2o, dalle 6 alle 7 con SoulCookin’ e dal vivo il 30 Aprile con Tommy Dj Rebel al “Sans Papiers” a Roma. Un centro Sociale, un posto non fighettone, perchè mi piacciono i posti umidi, veri, da riempire di contenuti. E per l’occasione abbiamo invitato Gerardo Frisina,che secondo me rappresenta quella generazione di gusto,Dj-Producer da Club, uno dei grandi del Nu Jazz con un continuo richiamo alle sonorità brasiliane, cubane, africane e jazz. Tommy TheRebel mi piace perchè è un ragazzo giovane che percorre a ritroso la musica, che va ricercare le radici. Vedere lui è come rivedere me.

Un pensiero per la Radio?
La Radio è cambiata molto a livello tecnologico ma è rimasto un mezzo accessibile a tutti, trasversale, affascinante, gratuito, che puoi asclatre ovunque. Lunga vita alla Radio!



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scritto da:

Sara De Bellis

Instancabile viaggiatrice e mangiatrice appassionata. Tutto nella mia vita ruota intorno alla tavola, alle sue espressioni geografiche e culturali, alla sua evoluzione. Vivo il cibo in tutte le sue declinazioni, dalla Scrittura alle Start up di nuovi progetti, dalla Comunicazione all’Ufficio Stampa, passando per Eventi e Food Photography trasformo ogni giorno le mie naturali inclinazioni in dimensioni lavorative, amalgamando con cuore, fino ad ottenere il mio personalissimo impasto.

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