Le cene all'aperto da non perdere in questa fine d'estate a Venezia

Pubblicato il 31 agosto 2018

Le cene all'aperto da non perdere in questa fine d'estate a Venezia

Agosto a Venezia non è sempre una bella idea: c'è lo scirocco che soffia piano e porta il caldo africano, e l'acqua che evapora e ti si appiccica addosso. Settembre invece è il mese perfetto: c'è una luce speciale nell'aria, e il clima torna ad essere affrontabile, senza considerare che la città diventa il palco del cinema mondiale, e che passeggiando tra le sue calli si incontrano figure fascinose. Una scenografia perfetta per una cena.

E’ naturale che osterie e ristoranti approfittino di questo scenario incredibile per piazzare i loro tavoli migliori nei campi, nelle calli e sulle fondamenta. Tranquillo, se stai già pensando alla striscia infinita di ristoranti turistici che si affollano sulle rive del Canal Grande in zona Rialto, non è proprio quello che intendo quando penso a un bel dehors veneziano. Qualcuno vista Canal Grande c'è, ma se l'ho menzionato significa che ne vale la pena. Ecco qualche idea per trovare il posto che fa per te.

Quello da mille e una notte

All’interno dell’hotel Savoia&Jolanda si trova il Ristorante Principessa. Già così dovrebbe bastare visto il prestigio che precede questo nome. Se non dovesse bastare ti dico che sei in uno dei posti più belli del mondo: Riva degli Schiavoni vista Bacino di San Marco. Cucina della tradizione e mediterranea, ma svecchiata e impiattata elegantemente. Un rinomato cocktail bar per concedersi un aperitivo e, so che vado fuori tema, la sala Principessa all’interno per una serata romantica.

Quello tra le colonne

Se riesci a uscire dal “traffico” di Strada Nova infilati in Campo della Maddalena e segui il rio che costeggia la chiesa. Sotto il colonnato troverai tanti piccoli tavolini con le sedie colorate: sono i posti all’esterno dell’Osteria al Cantinon. E’ una piccola osteria a conduzione familiare che propone piatti della tradizione, prevalentemente di pesce, ma sempre aperti alle novità. La cuoca Fiorenza è capace di stupire e si basa esclusivamente sui prodotti freschi di giornata e provenienti, al massimo, dal vicino entroterra. 

Quello del Redentore

Con una vista davvero invidiabile, l’Osteria Ae Botti è sicuramente un’opzione più che valida. Diventata ormai un’istituzione accontenta veneziani e turisti. Il menù è vario, ma ti dirò che questo è uno dei pochi posti in cui puoi trovare ancora il risotto coe secoe, detto anche il risotto del becher (il macellaio, in veneziano), fatto con i piccoli pezzetti di carne rimasti attaccati all’osso del maiale. Se non ti va di provarlo non agitarti perché tutto ciò che è veneziano qui lo trovi: dalle seppie in nero al baccalà mantecato. Alla Festa del Redentore è uno dei locali più gettonati avendo a disposizione dei clienti una vista a 360 gradi sul canale della Giudecca dove avviene l spettacolo pirotecnico. 

Quello sul tetto

All’interno dell’Hotel Carlton on the Grand Canal c’è un ristorante che non lascia nulla al caso: La Cupola. Ti coccola dall’inizio alla fine con un servizio sempre attento, una location vista tetti di Venezia e una cucina senza compromessi. In un posto di questo livello d’altronde non ci si può aspettare che il massimo in tutto: materia prima maniacalmente selezionata, tecnica ineccepibile e grande varietà per tutti le abitudini alimentari. 

Quello alternativo

Alternativo perché di locali così ce ne sono pochi. Al Laguna Libre la particolarità è che spesso c’è musica dal vivo e puoi concederti una cena a ritmo di musica. Ma a noi interessano i tantissimi tavolini sulla Fondamenta di Cannaregio per un pasto in uno dei luoghi più caratteristici di Venezia. Si definisce eco-osteria quindi l’attenzione per gli ingredienti biologici è di primaria importanza. Sono disponibili piatti di cucina locale e interessanti rivisitazioni in impiattamenti moderni.
Il mio suggerimento è di andarci la sera per godersi un tramonto veneziano doc.

Quello tranquillo

San Giacomo è uno dei campi più belli di Venezia. Non si discute. E’ un campo vivo, verde e pacifico, che si trasforma e reinventa a ogni ora della giornata: da campo giochi per bambini all’uscita dalle scuole a scenario perfetto per l’aperitivo. Proprio dietro la bella chiesa, protetti dalla canonica su un lato e da un tranquillo canale sull’altro, troviamo l’ampio dehors del Refolo. Puoi ordinare una pizza o una frittura, la serata sarà comunque magica.

Quello movimentato

Se non hai in mente un tête-à-tête particolarmente romantico, La Bifora fa al caso tuo. Certo, il locale può anche essere intimo in certi momenti, ma trovandosi affacciato proprio sul giovane e molto frequentato Campo Santa Margherita, potrai vivere una serata allegra e piacevole seduto, anche nel dehors, a un tavolo in legno massello da antica osteria.

Quello raffinato

Campo Sant’Angelo si trova proprio sulla direttrice che dall’Accademia porta a San Marco (e viceversa, ovviamente). Ma la grandezza e l’essere “sopraelevato” rispetto alle calli circostanti ne fa un campo arioso e suggestivo. In questo luogo molto veneziano trovano spazio i sapori della cucina amalfitana proposti da Acquapazza nella splendida terrazza sul campo.

Quello alternativo

Di scorci incredibili a Cannaregio ce ne sono moltissimi. So già che stai pensando a tutti i locali in fondamenta degli Ormesini, ma questa volta forse è il caso di fermarsi un po’ prima, in un angolo di Venezia unico. E’ proprio nell’atmosfera ineguagliabile di Campo del Ghetto che il Ristorante Upupa si ricava uno spazio intimo e conviviale allo stesso tempo. 

Quello conosciuto

 Una volta, d’estate, cenando nel dehors della Birraria La Corte potevi scorgere qualche frammento del film proiettato nello splendido cinema all’aperto allestito in Campo San Polo. Ora il cinema non c‘è più, ma il dehors resta ed è sempre frequentatissimo da veneziani e turisti che se ne intendono.

Foto di copertina da pagina Facebook di Ristorante Principessa
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scritto da:

Giacomo Pistolato

Cinefilo e gattofilo, mi piace scrivere e osservare. Vivo e scelgo Venezia, quasi tutti i giorni. Non amo le contraddizioni. O forse si.

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