I locali di Napoli da cui uscire brilli

Pubblicato il 24 maggio 2016

I locali di Napoli da cui uscire brilli

Un bicchiere tira l'altro in questi locali di Napoli

E quando ti trovi davanti uno dei moscow mule più buoni della storia o al cospetto di un mojito cubano che ti fa dimenticare di essere a Napoli o ancora ammaliata da un whisky dal sapore speciale? impossibile resistere e soprattutto impossibile rimanere sobri, da questi locali di Napoli ne esci ubriaca ma felice, te lo assicuro.

Nella botte piccola c'è lo spritz buono

Uno spritz alla Botte può stenderti. Provare o meglio bere per credere, in questo bar del vomero ci vengo con le amiche per il rito consueto delle confidenze e complice l'ottimo spritz che servono qui, ci alziamo sempre molto "allegre".
(La Botte, via scarlatti 147 Napoli)


Un moscow mule anni'30

Musica jazz, atmosfera anni'30, luci soffuse e un moscwo mule che non sbaraglia la concorrenza. All'Antiquario ho bevuto uno dei migliori moscow mule mai provati, con ingredienti ben selezionati, tanto da ordinarne un altro e un altro ancora.


In vino veritas a San Sebastiano

Sei a cena con lui, primo appuntamento. Fatti portare alla Vineria San Sebastiano e l'atnosfera familare del posto e il buon vino scioglieranno i vostri cuori. Con un buon bicchiere di rosso e la bella musica che qui non manca mai, la serata sarà un successo.


Il whisky dei belli di mamma

Proveniente direttamente dalle distillerie giapponesi, il whisky che bevi ad Aversa da I belli di Mamma ha tutto un altro sapore. Dal retrogusto di caramello e vaniglia, al primo bicchiere ne sei già inebriato e a fine serata sei in paradiso.

Il Blue Blazer dell'Happening

Altamente coreografico, altamente alcolico, altamente irresistibile. All'Happening sono rimasta conquistata dal Blue Blazer: whisky mischiato ad acqua bollente e zucchero, il tutto genera una fiammata blu e un cocktail da sballo.

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Foto di copertina: Belli di Mamma

  • APERITIVO
  • DEGUSTAZIONE
  • BERE BENE

scritto da:

Arianna Esposito

Giornalista pubblicista dal 2012, una laurea in sociologia e una sconfinata passione per l’universo delle parole, bilanciata da una certa avversità per quello dei numeri. A chi mi chiede dove ho lasciato il filo, rispondo che il filo, quello del discorso, raramente lo perdo se non per lasciarmi andare di fronte al panorama mozzafiato di Napoli, la mia città di cui sono perdutamente innamorata.

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