4 tour enogastronomici da fare in Lombardia

Pubblicato il 3 ottobre 2016

4 tour enogastronomici da fare in Lombardia

Come unire un’ottima cena con tanto di vino e un giretto alla scoperta di qualche bellezza architettonica lombarda? Semplice, con un tour enogastronomico. Va molto di moda, ormai tutti sono blogger di qualcosa – food, arte, wine e via dicendo -, quindi fa anche molto figo dire: “Questo fine settimana faccio il tour enogastronomico alla scoperta del risotto mantovano”. Ogni scusa è buona per mangiare, per me, a dire il vero, più per bere un bicchiere di vino. Purché sia buono. E in Lombardia, per fortuna, i vitigni eccellenti di certo non mancano.

Formaggella del Luinese alla Rocca di Angera

Il tour enogastronomico delle Valli Varesine interessa la porzione montana della provincia di Varese, fino alle Valli del Luinese. Paesaggio pieno di verde e ottime delizie da mettere sotto i denti. Formaggella del Luinese DOP, salamini di capra e ricotta, insieme al brasato di cinghiale, tanto per stimolare un po’ l’appetito. Da bere, Ronchi Varesini IGT. Io ho una predilezione per i castelli: da visitare c’è la Rocca di Angera e la Torre imperiale di Maccagno.

Casoncei e Valcalepio DOC

La zona di Bergamo offre interessanti spunti sia culinari che artistico-paesaggistici. Dalla fascia collinare ad est di Bergamo, fino al lago d’Iseo, passando per i terreni argillosi della fascia a nord ovest di Bergamo che ospita 300 ettari di vigneti. La strada del Vino e dei Sapori della Valcalepio si gusta a tavola con casoncei alla bergamasca, polenta con brasato e coniglio. Il vino d’accompagnamento è un Valcalepio DOC, rosso o bianco. Io mi farei anche un giro sul lago d’Iseo, magari prima che finisca The Floating Piers, l’installazione di Christo che fa camminare sulle acque.

Risot menà e Lambrusco

Quasi al confine con il Veneto, la zona di Mantova regala delle chicche a chi ama il risotto. La coltivazione del riso qui è una faccenda antica ed esalta la varietà autoctona, il Vialone nano. Adesso, senza perderci in troppe chiacchiere, sediamoci a tavola per ordinare il risotto alla pilota – cucinato per assorbimento dell’acqua e aggiunta di pesto di maiale -, oppure il Risot menà, mantecato con salamella fresca e brodo di carne. C’è anche quello con la zucca, che apprezzo sempre, ma bisogna aspettare la stagione. Il tutto annaffiato da litri di Lambrusco.

Spiedo alla bresciana e Capriano rosso

La storia di questo itinerario gastronomico si snoda attorno a Brescia. Antico centro gallico, divenne poi un importante ducato longobardo. Lo spiedo alla bresciana la fa da padrone, ma anche la trippa da questi parti è un piatto di casa. Il Capriano del Colle, bianco e rosso, è uno dei vini della zona, insieme al Montenetto di Brescia e il Ronchi. La tentazione, se finissi da queste parti, è quella di allungare il passo fino alla Franciacorta. Stai attento, però, a non perderti tra le bollicine!

Foto di copertina dal profilo FB delle Valli Varesine
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scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

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