La vera Roma a tavola. Cinque ristoranti storici del centro che non puoi perderti

Pubblicato il 22 luglio 2016

La vera Roma a tavola. Cinque ristoranti storici del centro che non puoi perderti

Cinque indirizzi dove trovare i sapori della vera cucina romana di un tempo tra storia, tradizione e genuinità

Sbaglia di grosso chi dice che ormai il centro storico di Roma sia territorio riservato unicamente ai ristoranti spenna turisti, quelli – per intenderci – che mettono in bella mostra finti piatti di pasta e carne fuori dalle porte, il menù fisso e il cameriere “butta dentro”. Al centro di Roma, infatti, la tradizione della cucina popolare di una volta esiste e resiste con furore. Basta saper cercare i posti giusti, farsi consigliare dalle persone adatte e – perché no? – fidarsi del proprio istinto. A Trastevere, a Campo Marzio, al Ghetto e in molte altre zone del centro esistono ancora quelle trattorie dove l’oste consiglia sempre il piatto del giorno come se si trattasse della prelibatezza più rara del mondo (e forse, a volte ci si avvicina), dove il vino “della casa” non è fatto con le polverine, e dove l’amatriciana è preparata con il guanciale e non con la pancetta. Nel mio piccolo, grazie all’esperienza di romano amante del mangiare bene, posso provare ad aiutare nella scelta, elencando cinque locali storici del centro, dove respirare e assaporare la vera Roma.

Il regno della Sora Lella


Una donna che sprizzava simpatia e romanità al solo sguardo, una grande attrice, ma soprattutto una grandissima cuoca, Elena Fabrizi, in arte la Sora Lella, non era famosa solo per i ruoli nei film di Verdone, ma anche per essere la proprietaria dell’omonimo ristorante sull’Isola Tiberina. Oggi alla guida della Sora Lella ci sono il figlio Aldo ed i nipoti, ma la tradizione e l’amore per la cucina romana è rimasta quella della vecchia padrona. Lo dimostra la bontà di alcuni piatti, come la trippa al sugo, le fettuccine col ragù di animelle e l’imbattibile coda alla vaccinara.
Trattoria La Sora Lella, Via Ponte 4 Capi, 16 Roma - Tel: 066861601

I sapori della Roma di una volta


Tovaglie di carta, pochi tavoli e un menù fisso diverso a seconda dei giorni della settimana, esattamente come 60 anni fa, quando le trattorie popolari a prezzo fisso erano spesso il luogo dove operai, impiegati e artisti squattrinati venivano a nutrirsi. L’atmosfera della Sora Margherita, trattoria del Ghetto vecchia di almeno quattro generazioni, è ancora quella di tanti anni fa. Lo stesso si può dire per i suoi piatti, dove spuntano le delizie della cucina romana povera: pasta e fagioli, cacio e pepe, animelle, picchiapò.
Sora Margherita, Piazza delle Cinque Scole, 30 Roma - Tel: 066874216

C’era una volta a Trastevere


C’era una volta a Trastevere, e grazie al cielo c’è ancora oggi, una piccola trattoria di quartiere meta di pranzi domenicali per decenni delle famiglie romane della piccola borghesia, quando il pranzo della domenica in trattoria a Roma era considerato un vero e proprio rito irrinunciabile, come la messa. Enzo al 29 è rimasto esattamente come tanti anni fa, con i suoi tavolacci di legno, le sedie impagliate e gli specchi con la pubblicità della Gazzosa Di Iorio (quella con la pallina nella bottiglia). Da mangiare sempre le solite (grandi) specialità: carbonara, carciofi alla giudia ed il martedì e il venerdì pesce freschissimo di Fiumicino e di Anzio.
Enzo al 29, Via dei Vascellari, 29 Roma - Tel:  065812260

No alla modernità


Una volta a Roma la Fiaschetteria Beltramme, ribattezzata così in onore del neo gestore sul finire degli anni ’90, era conosciuta con il nome Da Cesaretto. Ma, a parte il cambio di nome, questa osteria romana di Via della Croce è rimasta tale e quale a cento anni fa, dove gli “aggeggi moderni” non hanno mai trovato spazio (Niente telefono e carte di credito, per esempio). Si mangia in tavolate comuni, stretti gli uni vicini agli altri, cosa che rende la conversazione con estranei quasi obbligatoria. Anche qui “si mangia quello che c’è”, e quello che c’è non delude mai, come ad esempio il timballo di fettuccine, o le mitiche polpette in umido.
Fiaschetteria Beltramme "Da Cesaretto", Via della Croce, 39, Roma

Un piatto divenuto leggenda


Non esiste ristorante italiano negli Stati Uniti che non abbia in menù le Fettuccine all’Alfredo. Molti hanno riportato storie e leggende sull’origine di questo piatto, così celebre e popolare oltreoceano, ma la vera storia comincia proprio a Roma, più precisamente in una trattoria dalle parti di Piazza Venezia oggi scomparsa. La leggenda delle fettuccine si trasferì successivamente a Trastevere in una trattoria di via della Scrofa, ma è dal 1950, e cioè quando Alfredo Di Lelio trasferì tavoli e fornelli a Piazza Augusto Imperatore in un locale che in poco tempo divenne un luogo di culto della Dolce Vita, che la leggenda delle fettuccine al triplo burro e parmigiano del Vero Alfredo divennero celebri negli USA grazie ai divi di Hollywood come Douglas Fairbanks e Mary Pickford, che le osannarono in patria, trasformandole nei decenni a seguire nel piatto icona della cucina italo-americana.
Al Vero Alfredo, Piazza Augusto Imperatore, 30 Roma - Tel: 066878615, 066878734 

Foto di copertina tratta da pagina Facebook di Sora Margherita

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scritto da:

Lorenzo Coletta

Romano, giornalista, dopo una prima esperienza di giornalismo radiofonico con l'agenzia Econews, ha cominciato ad appassionarsi al grande mondo dell'enogastronomia. Ha contribuito nel 2014 alla redazione della Guida dei Ristoranti di Roma di Puntarella Rossa edita da Newton Compton.

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