I piatti più strani della tradizione veneta sono 5 e ti sfido a mangiarli

Pubblicato il 29 ottobre 2016

I piatti più strani della tradizione veneta sono 5 e ti sfido a mangiarli

Perché dire schifosi ci pareva troppo

Siamo tutti bravi a fare i veneti doc quando si tratta di vino e cicchetto. Ma saresti davvero pronto a mangiare i bovoetti e la zuppa di trippa senza battere ciglio?
Non serve che tu faccia il fenomeno: ai tuoi amici e ai nonni puoi continuare a dire che sei un fan delle interiora, a noi puoi dichiarare di preferire la pizza con le patatine fritte senza sentirti incompreso.
Basta alzare le mani in segno di resa per poi rialzarle con in mano un calice di prosecco. 

#5 Tagliatelle in brodo coi fegatini alla veronese

Non bastava il fegato di pollo, che già di per sè possono essere hard core al gusto. Bisognava anche annegarlo nel brodo caldo, assieme alle tagliatelle (il vero porto franco dell'intero primo piatto). Certo, c'è chi ne va matto, ma anche chi rifugge con tutte le sue forze dalla sbobba. 

#4 Il bollito vicentino con la lingua

Il famoso carrello del bollito vicentino, o meglio del lesso, viene accopagnato da marmellate di verdure e dal celebre crèn (crema di rafano). Forse l'aspetto non è dei più invitanti, ma c'è di più: le versioni più tradizionali prevedono l'aggiunta di pezzi di scarto e frattaglie tra cui la lingua salmistrata. E mi mordo la lingua per non continuare...

#3 La trippa alla trevigiana

Eccola qui: trippa, brodo, cipolla e pancetta. I miei unici ricordi della trippa risalgono a quella volte in cui mio padre ha usato riscaldarla in casa e le donne della sua vita hanno creato un asse che neanche Roma-Berlino per fare in modo che "mai più". Le tende della cucina sono state prontamente sostituite l'indomani. 

#2 I bovoeti veneziani

Piccola descrizione dei bovoletti: lumachine di terra che prima di essere cotte vengono messe a bagno per delle ore in modo da elimiare le proprie feci e le impurità.
Aneddoto: la mia migliore amica ciuccia via la lumachina dal suo guscio sotto i miei occhi da quando aveva sette anni. Con la conseguente puzza d'aglio che la circonda e il prezzemolo fra i denti. 

#1 L'oca in onto padovana

Tipica della bassa padovana, l'oca in onto è una ricetta che nasce dall'esigenza di conservare la carne dell'oca il più a lungo possibile: viene dunque cotta e poi riposta in vaso alternata a strati del suo stesso grasso. N.b: si utilizzano tutte le parti del volatile e io non l'ho mai vista di persona.

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Immagine di copertina di su-lin da Flickr, CC

 

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scritto da:

Margherita Maggio

Mi piace farmi raccontare una storia, cambiare umore ogni 5 minuti e collezionare stampi per i dolci. Per guadagnarmi da vivere vado a cena fuori la sera, e poi lo racconto su 2night: in fondo mi è andata alla grande.

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