Giulia Passione Cucina! Intervista al cuore pulsante dell'Osteria Ca' dei Loff

Pubblicato il 2 dicembre 2016

Giulia Passione Cucina! Intervista al cuore pulsante dell'Osteria Ca' dei Loff

Giovane, bella, audace. Ma soprattutto un vulcano di creatività. A soli 25 anni Giulia Cason può vantarsi di aver resuscitato uno dei locali più storici di Cison di Valmarino, l’Osteria Ca’ dei Loff. Rilevato per scommessa 4 anni fa, nel pieno di un declino apparentemente inarrestabile, il blasonato ristorantino ha trovato nuova linfa nelle doti imprenditoriali e nel talento culinario di Giulia. Una viaggiatrice dalle passioni trasversali, capace di fondere sui fornelli l’amore viscerale per le tradizioni del territorio con l’inesauribile fantasia di una giovane donna di mondo.
1. Ciao Giulia. Ci riassumi un po’ il tuo excursus nella ristorazione?
Io in questo mondo sono un po’ zingara. Ho iniziato presto, svezzandomi a 16 anni in Germania, per poi venire a lavorare al ristorante da Andreetta, qui a Rolle, frazione di Cison di Valmarino. Dopodiché ho cambiato completamente vita, giocandamela come agente di viaggi per un paio d’anni: ma anche lì, alla sera lavoravo nei locali, perché mi è sempre piaciuto e poi perché… Spendevo già in viaggi tutto ciò che guadagnavo come tour operator!!!
 
2. A 21 anni però il grande salto, qui a Ca’ Dei Loff.
Esatto: ho scelto di rituffarmi a tempo pieno in questo mondo, ma rientrando dalla porta principale. Ho rilevato un locale tipico, simbolo di quello che è uno dei Borghi più Belli d’Italia, che quattro anni fa però stava pericolosamente cadendo nel dimenticatoio. Una scommessa che oggi posso dire con orgoglio di aver vinto.
 
3. Qual è stato il tuo segreto nel rilancio dell’osteria?
Sicuramente la moderna concezione di osteria che ho portato qui a Cison di Valmarino. Oggi Ca’ dei Loff è un’osteria tanto adatta ai giovani con il gusto del cicchetto particolare e della birretta artigianale di qualità, quanto all’intenditore di vino che viene alla ricerca della bottiglia giusta. E’ un locale che riesce a mantenere intatto il legame con le tradizioni storiche, interpretandole in chiave più attuale per la clientela di oggi, sicuramente più attenta e sofisticata che in passato.
 
4. Come definiresti la cucina che offri a Ca’ dei Loff?
E’ proprio in tavola, soprattutto, che voglio la semplicità della tradizione riproposta con tocchi di modernità qui e lì. Io uso i prodotti della mia terra, amo promuovere questi sapori, ma non mi va di portare in tavola i piatti che uno può mangiare già a casa: creatività sempre!
5. Qualche tua specialità?
Beh, sicuramente la pasta fatta in casa. Mi piace sbizzarrirmi con elaborati sughe di stagioni, sperimentando nuove varianti, dando sfogo alla mia fantasia nei primi. Ad esempio i conchiglioni ripieni di ragù bianco al timo e scorzette di limone su salsa al pomodoro, oppure le tagliatelle ai tre cereali: fatte in casa con farro, segale e sesamo, le salto poi con burro, pesto di noci e porcini freschi. Tra i secondi invece la carne arrosto, il pollame in umido e la selvaggina… Ma il piatto che tutti amano è la mia faraona in salsa pevarada: devo ancora incontrare qualcuno che non mi faccia i complimenti!
 
6. A questo punto devi spiegarci il segreto: perché è così buona la tua faraona?
Bella domanda… Che volete che vi dica, sono brava!!!
 
7. Giulia, sei simpatica ed estroversa. Ti piace la vita mondana?
Assolutamente sì! Amo uscire e andare in giro per locali: di mercoledì e di giovedì son sempre fuori alla sera. In questo modo poi unisco l’utile al dilettevole: provo altri ristoranti per cercare d’imparare cose nuove, del resto non è che si sa sempre tutto!
8. Insomma, vivi in un piccolo borgo ma hai una mentalità molto aperta...
Certo! E’ una filosofia di approccio alle cose che mi deriva dall’altra mia grande passione, quella per il viaggio.
 
9. Le cose belle e soprattutto buone ti piacciono anche in cantina, giusto?
Giustissimo. Ad esempio è raro che io mi beva un semplice prosecco o un classico cabernet, preferisco andare su vini corposi e più strutturati…
 
10. Qualche esempio dei vini che preferisci qui a Ca' dei Loff?
Tra i rossi, abbiamo un Figaia e un Valpolicella che si sposano favolosamente con la nostra carne di cinghiale. Fra i bianchi invece dico Riesling e Pinot Bianco, che abbiniamo ad antipasti tipo il nostro cestino di pasta-fillo con zucca al rosmarino e burrata affumicata...
 
11. Giulia, dove sta andando il mondo della ristorazione?
Secondo me un minimo di ripresa c’è: la gente sta tornando a voler uscire per mangiare qualcosa di diverso, mentre due anni fa non era così. Inoltre, il cliente medio è più acculturato enogastronomicamente rispetto ad una volta. Può essere anche grazie ai programmi tv!!
 
12. Allora perché questo aumento di fast-food, in piena controtendenza con un locale come il tuo?
Lo ammetto: ci vado io per prima in quei posti, che vanno benissimo per mangiare con pochi euro! Ma nel nostro DNA noi italiani siamo troppo abituati a mangiare cose buone, quindi credo che, dopo l’impennata iniziale, sul lungo periodo i fast-food cresceranno meno di locali che offrono una qualità come la nostra.
 
13. Giulia, progetti per il futuro?
Sinceamente, io non mi vedo tutta la vita qui a gestire un locale: ho aperto a 21 anni, mi sento ancora giovanissima e con tutta la vita davanti per fare altre esperienze e crescere sempre di più. Però oggi, pur lavorando 12, 14, 15 ore al giorno, gonfio il petto per la soddisfazione di aver rilanciato un locale storico che ho preso per i capelli quando stava crollando. Oggi sono piena di clienti affezionati che vengono qua solo per me: a 25 anni non potevo proprio sperare di meglio.
 
14. Una stakanovista della buona cucina! Ma... Il tempo per gli uomini??
Hahah, stendiamo un velo pietoso: sono talmente indaffarata qui a Ca’ dei Loff che dovrei ingaggiare un agente per riuscire ad incastrare appuntamenti galanti. Ma l’orgoglio e la gratificazione che mi dà questo locale riescono a compensare altre mancanze… Per il momento, ovvio!

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scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

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