Se siete amanti di carne argentina, quella autentica, scaldate i motori e correte a Refrontolo: la Trattoria Argentina vi saprà stupire!

Pubblicato il 16 febbraio 2017

Se siete amanti di carne argentina, quella autentica, scaldate i motori e correte a Refrontolo: la Trattoria Argentina vi saprà stupire!

Se la vostra non è proprio fame ma è più ... voglia di qualcosa di buono, veramente buono, allora Trattoria Argentina fa al caso vostro. O con ancor più precisione, se avete una voglia smisurata di carne, di quella che vi si scioglie in bocca, quella che sognate dopo settimane di astinenza, scaldate il motore ed andatevene di corsa a Refrontolo, per una gita fuori porta all'insegna del gusto argentino, quello autentico.
Poiché ancora oggi il pensiero di quella deliziosa degustazione di carni argentine mi offusca le idee, meglio iniziare con ordine.
Da cosa? Dalla famiglia, perché è Lei, argentina purosangue, che vi aspetta ed accoglie con calore, aprendovi le porte del proprio ristorante, un ambiente rustico ma dal tocco elegante. Ideale per una cena tête à tête così come per una rimpatriata tra amici, romanticamente o allegramente accompagnati da un sottofondo di tango argentino, come tradizione vuole. Il ristorante è suddiviso infatti in due sale: una più raccolta ed un’altra che si presta a comitive più numerose.
Papà Fernando in sala, assieme al figlio sommelier Franco; mamma Carolina in cucina: vi coccoleranno da testa a piedi, regalandovi una sensazione di calore sin dal primo istante. La stesso calore che il fuoco della brace vi trasmetterà non appena varcherete la soglia, di fronte ad un Asador scoppiettante che vi teletrasporterà in un attimo solo dalle colline del Prosecco, dove la Trattoria è presente dal 2009, al cuore delle pampas.
Figuratevi poi quando addenterete il primo morso di carne. Non ce n’è più per nessuno. Penserete solo a voi e a masticare avidamente il boccone successivo, tanto è succulento.
Ovviamente alla Trattoria Argentina sarebbe d’obbligo mangiate carne, nonostante il signor Fernando abbia avuto la cortesia di prevedere delle opzioni vegetariane per i vegetariani appunto, che proprio di sgarrare non ne vogliono sapere.
Il menù è molto invitante. Difficile resistere alla degustazione di empanadas come antipasto, ovvero la versione “sudamericana” del panzerotto o ai vari assaggi di salumi e formaggi tipici.
Ma non esagerate per favore,  dovete lasciare quanto più spazio possibile ai quei bocconi succulenti di cui vi parlavo prima, che costituiranno la portata principale. Morso dopo morso, dal lomo (filetto di manzo), alla costata con osso o senza osso (bife ancho); il sottopancia, un taglio sottile chiamato "vacio"; per i più curiosi l’"entragna" (fianchetto di manzo), per i più golosi i “tres cortes”, una degustazione completa di tre tagli di carne (il consiglio è di chiedere a Fernando che vi intrufoli un assaggio di "asado al asador", una carne cotta lentamente alla brace, dal gusto inconfondibile). Il tutto accompagnato da dei contorni di stagione, tra cui gli immancabili fagioli rossi. E da alcune salsine tipiche, come il "chimichurri", un mix di prezzemolo, origano, aglio, pimento, olio o la "salsa criolla", a base di pomodoro, cipolla e prezzemolo. Ne spalmerete sul pane fatto in casa come se non ci fosse un domani.
Stesso ragionamento al momento del dessert. Al solo pensiero che sono fatti in casa pure loro, da Carolina, non potrete non cadere in tentazione. Cosa ne dite di un flan scomposto? O preferite un dessert servito in coppa a base di dulce de leche, mascarpone e noci? Scommetto che avete l’acquolina in bocca, sebbene già sazi di carne, sia pur solo nel pensiero!
Basterà un bicchierino analcolico a base di rosa, cannella ed anice stellato in qualità di pre-dessert a convincervi che dopotutto c’è sempre spazio per un dolce, solido o semisolido esso sia.
Quanto ai liquidi, poiché ad una degna cena vanno accompagnate delle bevande all’altezza, sappiate che alla Trattoria Argentina è possibile scegliere tra un’ampia selezione di vini autoctoni: dal Torrontes de Mendoza al Tinto de la Patagonia Argentina, di diverse case vinicole.
Non mancano le bollicine argentine e le birre di Buenos Ayres. Il consiglio è di lasciarvi guidare dal consiglio del giovane sommelier che dall’antipasto al dolce non deluderà le vostre aspettative. Al contrario, vi sorprenderà quando al momento del dessert svelerà il suo ultimo asso nella manica: un passito argentino a base di Malbec che si farà bere senza troppe spiegazioni.
Dopo due chiacchiere allegre con mamma, papà e figlio, arriverà il momento di chiedere il conto. Che Fernando è solito presentare assieme ad  un simpatico lecca lecca: “per addolcirlo”, spiega lui simpaticamente. O forse per farvi venire voglia di provare il liquore a base di yerba mate. Perché dopotutto si sa che…il dolce non è così dolce senza l’amaro. Provare per credere! 
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scritto da:

Maria Isabella Rebecca

Sommelier curiosa, degustatrice eclettica oltre che cronica! A spasso per ristoranti e cantine, mi piace annusare, sorseggiare, assaggiare ed intervistare chef e vignaioli, condendo immancabilmente le loro storie con un pizzico di romanticismo!

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