Tartare di pesce: 5 ristoranti dove mangiarla a Milano

Pubblicato il 16 febbraio 2017

Tartare di pesce: 5 ristoranti dove mangiarla a Milano

Nasce in oriente, diventa famosa nelle cucina francese e oggi si mangia praticamente in tutto il mondo. Stiamo parlando della tartare che in origine era esclusivamente di carne ma grazie alla diffusione della cucina orientale, giapponese soprattutto, è apprezzatissima anche nella versione di pesce. La tartare di pesce deve rispettare una dettame semplice ma fondamentale: materia prima freschissima. Sembra banale, ma se così non fosse poi rimpiangerai la scelta. 

Piccolo appunto sul nome. Il termine “tartara” in italiano o “tartare” in francese è generalmente utilizzato per indicare una “bistecca alla tartara”. E’ una pietanza che va sempre più di moda nella cucina contemporanea e per questo ormai si trova indicata sempre in più menù. L’origine del nome si circonda anche di diverse leggende. Una di queste fa riferimento ai Tartari, popolo nomade dell’Asia che prima di partire era solito mettere la carne sotto le selle dei cavalli, per trovarla ammorbidita al termine del viaggio. Non solo carne, ma anche pesce. Merito prima di tutto della cucina giappo che ha sdoganato il concetto di pesce crudo anche in Italia. Ecco quali sono cinque ristoranti dove mangiare una deliziosa tartare di pesce a Milano: la differenza la fa il condimento!

La tartare democratica

Al Nobit la qualità è una questione democratica. Vale l’assunto che tutti possono mangiare bene, senza spendere una fortuna. Concetto non scontato se si entra in un ristorante di pesce. In zona Corso Como, il locale è elegante non solo nell’arredo ma anche nella presentazione del piatto. La carta prevede il tris di tartare: salmone, tonno e spada. Il salmone è servito con avocado e fiore di Alkekengi e salsa gucamole; il tonno è circondato da fagiolini cannellini e cipolla caramellata; spada insieme a mela verde e cipolla di Tropea. Il ristorante ha 28 coperti: l’ideale per una cena ricercata e romantica, a base di pesce. 

La tartare nel salotto di casa

Casa Mia punta sulla familiarità. Ordinare un drink o mangiare una tartare ha prima di tutto il sapore intimo dell’atmosfera raccolta. Sarà per le poltrone comode o il merito è dei tavoli di legno, ma la sensazione è di non spostarsi da casa, bevendo e mangiando però senza fare alcuna fatica. Dalle 18 alle 21 la serata inizia con l’aperitivo, servito al tavolo con un tagliere di salumi, patatine, formaggi, grissini e pane fresco. L’inventiva del baternder Matteo è sempre pronta a creare un mix nuovo per stupire i tuoi gusti. La cucina resta aperta fino alle 2 di notte, così se ti venisse voglia di una tartare a tarda ora, puoi assaggiare quella di pesce spada

La tartare essenziale 

Senza perderci in ciance. LEssenziale è così, va dritto al sodo. Merito dello chef Gabriele Badini, giovane ma già esperto che interpreta con intuito creativo ogni proposta del menù. Anche l’occhio vuole la sua parte, il design del locale punta su uno stile minimal, non c’è nulla di superfluo, solo l’essenziale sia nel piatto che nell’arredo. Il massimo è assaggiare il tris di tartare nello chef table che ospita fino a sei persone. Il menù “fantasia dello chef” può essere creato su misura, lasciando che la creatività si indirizzata suoi tuoi gusti. La tartare da assaggiare? La battuta di tonno mediterraneo, servita con melograno, lime e porcini, divisa in tre piccole porzioni. 

La tartare a forma di cuore

Nel regno di Roberto Okabe ogni piatto è un viaggio culinario tra tradizioni che si incontrano. Il risultato è un menù cosmopolita che esalta la cucina giapponese, reinterpretandola in base alla sensibilità gourmet dello chef. In passato il Finger’s è stato acclamato come uno dei dieci migliori giap-trend-chic al mondo dalla rivista GQ. Il proprietario è Clarence Seedorf, ex calciatore del Milan. La particolarità della tartare è la forma a cuore, declinata nella versione di tonno e salmone, sempre con un tocco di sesamo. Se sei in vena di sperimentare nuovi accostamenti gourmet, allora prova la Tartare Finger’s con riso, gamberi, pesce crudo e capesante. Considerata la forma, sarebbe consigliato mangiarla con la persona amata, ma è così buona che anche da solo va benissimo!

La tartare in Brera

Fishbar de Milan ha uno stile tutto suo. Lascia da parte l’eleganza esagerata ma non abbandonarti al mood troppo informale della trattoria. Ecco, fermati proprio nel mezzo e ci siamo. Tra i punti forti del menù ci sono i crudi. Lo si legge anche in una delle due lavagne della sala principale: elenco di crudi e pescato del giorno. Tavolini di legno, bottiglie di vino incastrate nei muri e sgabelli alle pareti. A me è già venuta fame. Allora si può ordinare una tartare di salmone o di branzino. C’è anche il rischio di volere cedere al fascino esotico, a dire il vero sudamericano, di un chevice (non sono ancor convinto se il nome sia maschile o femminile). Se ti senti in vena di oltrepassare nuove frontiere di gusto, allora c’è la Thai Soup con gamberi, noodles, germogli di soia, verdure alla griglia, latte di cocco, lime e curry rosso. 

Foto di copertina di Nobit Milano
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scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

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