Romantici e suggestivi, ecco 5 castelli da visitare in Abruzzo

Pubblicato il 21 marzo 2017

Romantici e suggestivi, ecco 5 castelli da visitare in Abruzzo

E va bene confesso, io sono un’inguaribile romantica, una di quelle con la testa tra le nuvole e il cuore scoppiettante; una di quelle cresciute con l’idea del castello e delle storie d’amore eterne. Quante di voi non hanno sognato di svegliarsi un giorno come Cenerentola? Passata da sguattera a principessa al ritmo di Biddibi Boddibi Boo? Ammetto però che il mio classico preferito continua ad essere La bella addormentata nel bosco: sonno etereo, principe moro, alto e bello, Flora, Fauna e Serenella e un castello da favola, cosa vuoi di più dalla vita?
Ah, i castelli... che meraviglia! Partendo da questo presupposto, ho pensato che non avendo un castello di proprietà e non potendovi invitare tutti in occasione delle Giornate FAI i prossimi 25 e 26 marzo, vorrei portarvi con me per mari e monti alla scoperta di quei castelli in Abruzzo che vi faranno commuovere per bellezza e romanticismo. Chissà che il vostro uomo, preso da un momento di coraggio, non abbia la forza di chiedervi la mano sulla torre più alta, alla luce del tramonto… chissà!
 
Fare un censimento di quanti castelli siano in Abruzzo non è cosa facile, soprattutto perché l’instabilità politica, economica e sociale portata dalla caduta dell’Impero Romano, lasciarono il posto ad un periodo abbastanza lungo che generò una miriade di castelli e borghi fortificati, rifugio per la popolazione delle campagne e dei paesi in caso di attacco; che siano ruderi o castelli restaurati, sono dei veri e propri musei all’aperto di architettura militare: torri, fortezze, castelli, borghi murati, rocche, palazzi, fortezze.

Roccascalegna


Una vera rarità è il castello di Roccascalegna, nel chietino, ubicato su uno sperone di roccia e costruito intorno all’II-XII secolo, dall'ampliamento di una semplice torretta di guardia di origine longobarda. Oggi al castello si arriva tramite un’erta gradinata che porta agli antichi resti del ponte levatoio. Le mura cingono a tutto tondo le pareti di roccia a strapiombo e sonon realizzate in pietra, ciottoli e laterizi. Come per tanti altri anche questo castello ha legata a sé una leggenda che riguarda l’applicazione dello Jus primae noctis, secondo la quale il barone Corvo de Corvis, che già fa paura a solo nominarlo, nel 1646 pretese di far valere questa norma, che obbligava tutte le donne del paese a passare la prima notte di nozze con lui e non con il neo marito. Niente di romantico fino ad ora, lo so, ma sembrerebbe che il consorte dell’ultima novella sposa, con indosso le vesti della sua giovane amata, abbia accoltellato il barone e tratto in salvo per sempre la stirpe femminile del borgo. C'è sempre un finale romantico, se ci credi!

Ortona


Guarda il mare, invece, il castello Aragonese di Ortona,  in provincia di Chieti. La prima costruzione risale al 1492, costruito sopra la vecchia struttura dei Caldora del XIV secolo. Una costruzione che ha mantenuto la sua importanza fino al 1943, quando fu colpito da bombe tedesche e la polvere da sparo contenuta al suo interno lo fece brillare in aria quasi completamente. Sottoposto a restauro dal 2001 adesso è aperto al pubblico, visitabile e la vista mare è davvero mozzafiato. La location è davvero mozzafiato, e si presta a tutte le situazioni,un tramonto romantico, un pic nic, una passeggiata, un gelato. Correte, presto!

Celano


Iniziato nel 1392 il Castello Piccolomini di Celano, domina la piana del Fucino. È una vera e propria fortezza medievale, restaurato e custodito con molta cura, questo castello è oggi un luogo da sogno, con le sue 11 torri a scudo, il ponte levatoio e le sue merlature. Al suo interno, al piano nobile, in12 stanze articolate in varie sezioni è oggi aperto al pubblico il Museo d’Arte Sacra della Marsica e della collezione Torlonia di Antichità del Fucino. È qui che potrai rimanere meravigliato dalla Testa di Afrodite del III secolo avanti Cristo, uno dei più raffinati esempi di arte scultorea rinvenuti in Abruzzo. Amanti dell'arte e della cultura, fatevi avanti, al castello c'è posto per tutti!

Crecchio


Il castello ducale De Riseis – D’Aragona a Crecchio in provincia di Chieti si è sviluppato da una torre preesistente, detta dell’Ulivo. Nato quindi come struttura difensiva, poi trasformata in abitazione. Stabili e robuste, le sue mura potrebbero raccontare molte storie, come quando nel 1943 vi sostarono Vittorio Emanuele II e la regina Elena, il principe Umberto II e tutto lo Stato Maggiore mentre fuggivano verso Brindisi. È oggi sede del Museo dell’Abruzzo Bizantino ed Altomedievale. Crecchio è conosciuta anche per una rievocazione storica importante che porta in città molto turisti curiosi di stare una sera “A cena con i Bizantini”. Una grande festa che si svolge presso il borgo medievale , un viaggio nella memoria culinaria della città, con visite guidate, canti, balli e tanto tanto cibo.

Rocca Calascio


Insieme a quello di Roccascalegna, uno dei più romantici per antonomasia. Situato a 1460 metri sul livello del mare, da quel punto si ha una delle più suggestive vedute d’Abruzzo; la fondazione della rocca si fa risalire al 1000, e probabilmente la struttura originaria era un torrione isolato di forma quadrangolare a pietre squadrate. Acquistato nel 1597 dalla famiglia Medici, così come tutto il borgo sottostante, nel 1700 viene devastato da un violento terremoto, in seguito al quale l’area venne abbandonata e buona parte della popolazione si trasferì nel vicino borgo di Calascio. La struttura interamente in pietra bianca è in grado di assumere colorazioni diverse durante le varie ore della giornata, ed è anche per questo che è stata fonte di attrazione e ispirazione per diversi registi che hanno ambientato in quei luoghi film che resteranno nella storia della cinematografia? Ti spicciolo due titoli? Nome della Rosa e Lady Hawke, bastano?
Ho un consiglio da darti, un po' faticoso forse, ma ti assicuro che ci lascerai il cuore: prima ancora che faccia giorno, quando tutti dormono, sali sulla rocca e aspetta l'alba... non la dimenticherai per tutta la vita.


Photo Credit: Tumblr Abruzzo
Immagine di copertina by Roberto Zazzara

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scritto da:

Francesca Mancini

"Che cos’è la gloria di Dante, appresso a quella degli spaghetti?” si domandava Prezzolini nel 1954. Storica dell’alimentazione, gourmande e ficcanaso, girerò per mari e monti insieme a voi per raccontare tutto il bello e il buono che la mia terra ha da offrire. Intanto? “Sole, vento, vino, trallallà"

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