Volevo un posto dove bere bene: dove se non a Casa Mia? Luigi Ferrario ci racconta come è nato il locale in Porta Venezia

Pubblicato il 29 marzo 2017

Volevo un posto dove bere bene: dove se non a Casa Mia? Luigi Ferrario ci racconta come è nato il locale in Porta Venezia

Dalla moda ai cocktail, nel salotto di Casa: ecco perché i drink avranno tutto un altro profumo

Quattro anni fa gli è venuta un’idea: aprire un locale dove bere bene e sentirsi a casa. Così è nato il Casa Mia, tappa da segnarsi in agenda, zona Porta Venezia. Luigi Ferrario, 37 anni, ha alle spalle l’attività di famiglia che procede da 70 anni, premiata anche dalla Camera di Commercio di Milano e nel futuro tanti cocktail, sempre nuovi, con profumi originali. Una socia, Anahita Tokhmehchi, già una star social con i suoi selfie che uniscono gambe & cocktail, con cui avviare l’operazione “specializzata in accoglienza” perché al Casa Mia sembra proprio di stare a casa propria. Anzi, la carta da parati è anche più bella. 
Luigi, tu sei un commerciante da generazioni con negozi di moda in Buenos Aires, dimmi un po’ come ti è venuta l’idea di aprire un locale?
“Perché ho capito quello che mancava: qui intorno non c’era un cocktail bar dove bere bene”. 

Che poi, diciamola tutta, mica si beve solo bene. Io sto assaggiando delle tartare al salmone con sesamo e formaggio. Bere, soprattutto, ma anche mangiare e sentirsi a casa. 

Torniamo al bere. Come hai ideato la nuova lista dei cocktail?
“Bere mi affascina più del cibo, ma quest’anno abbiamo modificato, alzandola, anche la qualità della proposta food. E’ tutto aggiornato, iniziando dalla lista cocktail che è stata pensata per non lasciare nulla al caso, insieme al nostro barman, Federico Pouchain”.

Arriva anche Federico che mi fa assaggiare un Homeless, drink nuovo di pacca. Al primo sorso resto un po’ disorientato perché il sapore è originale, dal retrogusto balsamico. 

“C’è aceto balsamico di Modena, bourbon, Galliano, miele e profumo di torba”, svela Federico. Ecco, il whisky lo avevo individuato, ma mi ha fregato il “profumo di torba”. 
Federico, i profumi sono la novità della lista?
“E’ la nostra prossima sfida. Ti porto una tartare di manzo e ci spruzzo il profumo di torba o di ginepro. L’idea è quella di aromatizzare i distillati da accompagnare ai piatti…”

Luigi annuisce, non stanno mai fermi al Casa Mia. Da un anno all’altro noto un sacco di novità. I piatti sono aumentati in numero e qualità: lasagne alla bolognese, tartare al salmone norvegese affumicato con burro e guarnita con aneto e limone, battuta di Angus irlandese, preparato a modo Casa Mia, così giusto per dare qualche idea. 

Sedici cocktail nuovi, ne arriveranno altri?
“Abbiamo ideato con Federico questa nuova proposta che resta per la stagione, poi ogni mese abbiniamo una mini-selezione per proporre ai nostri clienti qualcosa sempre nuovo. Stiamo anche puntando sul Cachaca Magnifica, di cui siamo ambasciatori”. 

E come?
“Abbiamo messo in lista due drink a base di Cachaca Magnifica: il Daddy’s Car e il Boa Viagem. Tutti i nostri cocktail raccontano una storia, scandita dal gusto e dalla nostra esperienza. Si parte da un’ispirazione per poi arrivare alla miscelazione finale”. 
Cocktail ma anche vino e bollicine, vedendo la lista non manca nulla…
“Tengo molto anche alla carta dei vini, ho voluto puntare su un’ottima selezione di champagne. Ayala Rosè o un Ruinart Rosè, oppure un Krug Vintage del 2002, senza dimenticare una dozzina di rossi e vini bianchi, italiani e francesi”. 

Il tocco international al Casa Mia è anche una questione personale. La tua socia, Anahita Tokhmehchi, iraniana, sta spopolando sui social con i suoi selfie in cui si vedono i drink di “Casa” e le sue gambe. Funziona?
“Su Facebook il suo account Amanita TokTok va alla grande. Senza volgarità, ha trovato un modo per valorizzare i nostri cocktail, unendo il suo tocco personale”. 
Prossimo appuntamento da non perdere?
“Il primo aprile saremo al Milano Whisky Festival & Fine Rum, all’Hotel Marriott e ci porteremo la Cachaca con una drink list tutta nuova, appositamente pensata per questo evento. Questo distillato può benissimo sostituirsi al rum in qualche occasione”. 
Per convincermi farò un salto al Milano Whisky Festival & Fine Rum, dalle 15 a mezzanotte, al Marriott, sabato 1 aprile. Già che ci sono ne approfitto per provare anche qualche whisky. E’ per lavoro, sia chiaro!


 

  • INTERVISTA
  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Casa Mia

    Viale Regina Giovanna 22, Milano (MI)

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