Alla scoperta della Firenze più genuina: Santo Spirito tra buon cibo, solidarietà e tradizione

Pubblicato il 23 giugno 2017

Alla scoperta della Firenze più genuina: Santo Spirito tra buon cibo, solidarietà e tradizione

Ci sono pochi quartieri di Firenze che conservano la loro identità culturale e il rispetto delle tradizioni come Santo Spirito. Un quartiere che a giugno, in occasione del calcio storico fiorentino, si tinge di bianco a cominciare da piazza Tasso: il bianco è il colore che rappresenta la squadra che partecipa al tradizionale appuntamento in piazza Santa Croce. Negli ultimi anni i Bianchi di Santo Spirito non hanno mai mancato la finale del 24 giugno, festa del patrono di Firenze, San Giovanni. L'associazione dei bianchi è anche molto impegnata nel sociale, così come i suoi sostenitori. Santo Spirito si ritrova insieme nel momento in cui c'è bisogno di dare una mano, per tifare i suoi campioni e per stare in buona compagnia a tavola. Nel direttivo della squadra sono presenti diversi ristoratori ed è proprio il cibo il filo conduttore per capire l'anima di questo quartiere, della sua gente e della sua squadra.

Il Santo Bevitore

Il Santo Bevitore è uno dei locali in Santo Spirito che più ha influenzato la ristorazione fiorentina in Oltrarno. Punto di riferimento per chi cerca una cucina di qualità, solida e senza troppi fronzoli, autentica eppure originale. Tra le sale del ristorante di via Santo Spirito ritroviamo i titolari del locale Marco Baldesi, presidente dei Bianchi e uno dei giocatori di punta della squadra Stefano Sebastiani. Baldesi con alcuni dei calcianti e colleghi ristoratori ha guidato la delegazione che è andata a portare aiuto e ad esprimere solidarietà alle popolazioni di Amatrice colpite dal terremoto lo scorso maggio. Tutti si sono poi ritrovati attorno a un tavolo, proprio nel segno di una solidarietà concreta e quotidiana, per mangiare con i prodotti offerti dai ristoranti di Santo Spirito.

Gurdulù

Gurdulù è un bistrot d'ispirazione francese negli arredi, dove non ti aspetteresti possa battere un cuore bianco come la colomba di Santo Spirito. Nella cucina creativa di Gabriele Andreoni non mancano gli ingredienti della tradizione toscana per chi cerca la novità senza però dimenticare le radici. Radici a cui è solidamente attaccato Marino Vieri, capitano dei Bianchi e uno dei soci del locale. 

La cucina del Garga

Alessandro Gargani, chef e proprietario della Cucina del Garga, è collaboratore del settore giovanile e anche social media manager dei Bianchi di Santo Spirito. E' nato e cresciuto nel quartiere di Santo Spirito, il babbo è da sempre stato amico di tutti i calcianti. Nel suo ristorante si respira l'arte, con le tele di tanti artisti contemporanei appese alle pareti delle sale dove si cena. Un tocco creativo che si ritrova nei suoi piatti: dalle Tagliatelle del Magnifico con crema, scorza di arancia e limone, menta, stravecchio e Parmigiano alle Trofie con salsa di pistacchio, limoni verdi e pomodorini.

I' Raddi

Lungo via dell'Ardiglione, poco lontano da piazza del Carmine e da quella di Santo Spirito c'è I' Raddi, una trattoria dove il menu è all'insegna della tradizione. Una garanzia per chi ama i piatti della cucina fiorentina e cerca un locale caldo e accogliente. Una solida certezza come il titolare Fabrizio Valleri, pilastro della squadra dei Bianchi di Santo Spirito.

Alla Vecchia Bettola

Un locale dove cenare con gli amici, perfetto per una serata informale. Si mangia su tovagliette di carta, il menu propone il classico antipasto crostini e affettati misti, la bistecca alla fiorentina, i funghi fritti e la torta della casa. Pochi piatti ma tutti dal sapore autentico e genuino, come il titolare Massimiliano Stagi, componente del consiglio direttivo dei Bianchi di Santo Spirito.
Alla vecchia bettola - Viale Vasco Pratolini, Firenze - Tel. 055 224158.

(foto di copertina da FlickrCC - Alcuni diritti riservati a pasma)
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scritto da:

Raffaella Galamini

Sono nata a Viterbo ma Firenze con i suoi tramonti mi ha conquistato: da 15 anni abito in riva all’Arno. Qui scrivo, mangio, corro e scopro posti nuovi, non rigorosamente in quest’ordine. Il mio passatempo preferito è consigliare agli amici un ristorante da provare a cena o cosa fare nel week-end.

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