La scommessa di Angelica He: “Con il nuovo Oishi sono pronta a stupirvi”

Pubblicato il 7 settembre 2017

La scommessa di Angelica He: “Con il nuovo Oishi sono pronta a stupirvi”

Riapre dopo un lungo periodo di chiusura uno dei ristoranti etnici storici del quartiere Ostiense. La proprietaria ci racconta tutte le novità presenti e future

La prima impressione che si ha entrando nella sala di Oishi è senza dubbio il senso di ampiezza e di comodità. Questo storico ristorante all you can eat cino-giapponese ha infatti riaperto da qualche settimana dopo aluni lavori di ristrutturazione. L’Oishi 2.0 è qualcosa di completamente diverso dal vecchio locale: tanto spazio in più in sala, tanti coperti e un ampiamento del menù. La qualità, però, resta sempre alta come era prima ed Oishi entra sicuramente a far parte della cerchia ristretta dei migliori ristoranti cino-giapponesi all you can eat di Roma. A raccontarci tutte le novità, però, è la giovane proprietaria Angelica He, che ci parla mantenendo a fatica l’orgoglio di chi vuole mettercela tutta.

 Angelica come sei arrivata ad Oishi? “La mia famiglia, da quando è in Italia, si è sempre occupata di ristorazione. Quando sono nata abitavamo in provincia di Torino e i miei possedevano un piccolo take away di cucina cinese. Ci siamo trasferiti a Roma 5 anni fa e abbiamo avuto l’occasione di rilevare questo locale e abbiamo voluto provare a metterci in gioco con qualcosa di più grande.”

Raccontaci un po’ di questa ristrutturazione. Cosa è cambiato? E quale è stato l’impatto con la clientela storica di Oishi? “Abbiamo ingrandito molto il ristorante, acquisendo i locali di un negozio vicino ed abbiamo aumentato la capienza di circa 200 coperti rispetto a prima. Inoltre abbiamo rifatto completamente tutta la cucina ed il laboratorio per il sushi, utilizzando il meglio dei materiali e della tecnologia che oggi c’è in commercio. Ho voluto fortemente rinnovare la sala arredandola con uno stile post-industriale per omaggiare questo quartiere. I clienti sono rimasti assolutamente entusiasti, e, anzi in queste due settimane dalla nuova riapertura abbiamo avuto un incremento pazzesco di clientela, con alcune serate in cui abbiamo fatto il tutto esaurito.”

A proposito del quartiere Ostiense, noi abbiamo notato come negli ultimi tempi Ostiense si sia trasformata con i suoi tanti ristoranti di cucina giapponese in una sorta di Sushi District di Roma. Un fenomeno molto particolare e curioso. Tu che lo vivi in pieno sapresti dirci come è successo? “Oishi è stato 5 anni fa il terzo ristorante di cucina asiatica ad aprire qui e subito dopo c’è stato un vero e proprio boom con altri ristoranti in tutto il quartiere. Io credo si tratti semplicemente di opportunità commerciale. La zona dal punto di vista della ristorazione e dell’intrattenimento è in forte espansione e la gente ama mangiare sushi e questo era ed è il quartiere ideale per realizzare questo tipo di attività.”

Voi proponete un menù di sushi all you can eat di ottima qualità. Da dove viene il vostro pesce? “Ci riforniamo da Sadi Group, una delle aziende italiane leader nel settore ittico. Il pesce arriva dalla Norvegia, anche se ultimamente abbiamo optato anche per il salmone scozzese che è di qualità decisamente superiore”.  Ecco, qualità è decisamente la parola d’ordine per Oishi. Ci racconti qual è il processo che Oishi utilizza per rendere il pesce crudo assolutamente sicuro dal punto di vista non solo qualitativo, ma anche igienico sanitario? “Il processo inizia con un fornitore di qualità, del quale ti devi fidare ed il mio fornitore mi garantisce il massimo della qualità possibile. Il pesce ci arriva tutte le mattine intorno alle 10, viene prima sfilettato, messo in abbattitore a -50° per 13 ore e, la sera, messo in frigo a temperatura controllata per lo scongelamento e verrà utilizzato il giorno dopo. Questo processo garantisce il massimo della qualità possibile.”

Oltre alla cucina giapponese, però, Oishi propone molte specialità cinesi e Thai. Ci dici quali sono quelle più apprezzate dai clienti? “Sicuramente il riso ed i ravioli alla piastra ed al vapore. I clienti li trovano irresistibili. Poi abbiamo qualche piatto thai che va molto come il riso e le tagliatelle.” Angelica, qualche idea per il futuro? “Nel menù abbiamo in mente alcuni piatti nuovi, come ad esempio dei rolls con gamberi fritti e tagliatelle di uova. E poi dal punto di vista della tecnologia stiamo per avviare le ordinazioni via Ipad. Ogni tavolo avrà in dotazione un Ipad con il quale il cliente ordinerà direttamente in cucina i suoi piatti.”
Oltre che buono, si preannuncia anche divertente quindi.

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scritto da:

Lorenzo Coletta

Romano, giornalista, dopo una prima esperienza di giornalismo radiofonico con l'agenzia Econews, ha cominciato ad appassionarsi al grande mondo dell'enogastronomia. Ha contribuito nel 2014 alla redazione della Guida dei Ristoranti di Roma di Puntarella Rossa edita da Newton Compton.

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