Chiacchierare e degustare con jazz in sottofondo, a Le Cantine De L’Arena

Pubblicato il 14 settembre 2017

Chiacchierare e degustare con jazz in sottofondo, a Le Cantine De L’Arena

Intervista a Corrado Vantini titolare di Le Cantine De L’Arena

Le Cantine De L’Arena nasce come ristorante e pizzeria nel 2001, a pochi metri dall’Arena (con cui condivide l’architettura sotterranea) e diventa nel 2005 anche brasserie & jazz club. Corrado, il titolare (secondo da destra nella foto di copertina, ndr), ci racconta come nasce il concept di un locale così, capace di saziare i palati dei propri clienti offrendo anche concerti di qualità, che si sviluppa all’interno e nel dehors esterno affacciato su Piazza Bra, che porta in tavola ottime pizze (dalle classiche alle speciali al metro), piatti tradizionali come la pasta fresca, tagli di carne pregiati nella brasserie… Il tutto accompagnato da una selezione di vini locali.

Un concept che unisce cibo e musica live deriva dalla sua passione per il jazz? 

Assolutamente sì, sono stato spinto in questa impresa prima di tutto dalla mia passione per la musica dal vivo, unendola alla mia parte più professionale che si esprime nella ristorazione. Sono appassionato in particolar modo di jazz, che è il genere con cui abbiamo iniziato l’avventura della brasserie (carne alla brace) accompagnata da eventi musicali dal vivo per unire il cibo alla musica live, e poi abbiamo sviluppato l’attività proponendo successivamente anche altri generi.

… Quindi, i suoi gusti musicali si ritrovano nelle proposte di Le Cantine De L’Arena?

In pieno al 100%!

Che atmosfera si respira qui da voi? 

Un’atmosfera tranquilla, creata dalla musica jazz in sottofondo da ascoltare sia mangiando che chiacchierando; per noi è importante che il cliente possa degustare o cenare ascoltando buona musica. Poi, ovviamente, facciamo anche concerti veri e propri e dividiamo le nostre serate in varie situazioni: dalle ore 22.30 circa viene data maggiore attenzione all’artista che si esibisce. 

Le Cantine De L’Arena non è un semplice ristorante! 

Certo che no! Abbiamo un’offerta ampia, divisa in maniera chiara in due situazioni proprio dalla struttura architettonica del locale: sopra (e all’esterno, in estate) c’è il ristorante con cucina tipica veneta e pizza, sotto c’è la brasserie con proposta di carne alla brace e il jazz club dove si tengono i live; comunque, negli ultimi anni stiamo ampliando la proposta di cucina in alternativa alla carne, per non essere monotematici.

C’è un periodo dell’anno più vivace? 

Rispetto all’offerta turistica e di intrattenimento della città di Verona, i mesi estivi sono sicuramente i più importanti per noi; ma ci siamo dati un’organizzazione per cui, appena finisce la stagione operistica in Arena (e di fatto il maggiore afflusso turistico), siamo pronti a esordire con la stagione invernale della brasserie, che ci impegna quasi come i mesi estivi! Il lavoro nel ristorante procede con più costanza, mentre la quantità di pubblico estivo che in estate è fuori nel plateatico, in inverno si trova all’interno, nella brasserie; fortunatamente per noi, lavoriamo a ciclo continuo.

Quanto conta la location per il successo di un locale come il vostro?

Conta parecchio… La nostra è una location strategica importantissima, sia per come è strutturato il locale sia per il plateatico a soli 30 metri di distanza dall’Arena. Anche la parte sotterranea della brasserie, con volti medievali e colonnati fatti con le pietre dell’Arena, regala un’esperienza assolutamente unica, forte e positiva.

C’è un piatto preferito fra quelli proposti in menù? 

Faccio sempre fatica a sceglierne uno come preferito, anche perché oltre ai piatti tipici (a base di prodotti locali) e alle proposte tradizionali fisse nel nostro menù, inseriamo sempre idee diverse e personalizzate alla nostra maniera, ogni giorno ne nasce qualcuna che per un po’ mi intriga, ma poi ne arriva una nuova! La clientela ha gusti differenti: il turista cerca il risotto all’Amarone e i piatti tradizionali, mentre il veronese ha imparato ad apprezzare la carne della brasserie, dove serviamo anche fiorentina e picanha.

E per quanto riguarda la musica, c’è stato un concerto che l’ha coinvolta di più? 

Idem come sopra… In questi 13 anni e durante le 12 stagioni di Le Cantine De L’Arena, ho avuto la fortuna di conoscere artisti di altissimo livello: abbiamo tenuto oltre 1300 concerti con ospiti importantissimi… Forse, fra tutti ne ho preferito qualcuno, ma non riesco a scegliere!

Oltre al jazz club e ai concerti, organizzate qualcosa di speciale e di ulteriore all’offerta standard di Le Cantine De L’Arena? 

Ci piace organizzare iniziative gastronomiche con proposte culinarie ideate da noi e dedicate a un prodotto particolare. Inoltre, teniamo anche presentazioni di cantine vinicole locali, perché vogliamo promuovere il vino del nostro territorio: è per questo che la nostra carta vini è tutta dedicata a Verona e provincia, approfondendo le diverse tipologie di uva dalla Val d’Adige al Soave.

Le Cantine De L’Arena non chiude mai… Ha tempo per coltivare le sue passioni fuori dal lavoro? 

Fortunatamente riesco ad avere anche un po’ di tempo libero perché ho dei buoni collaboratori. La mia passione è la natura: mi piacciono la montagna, le camminate, amo soprattutto andare in bici. Con il lavoro che faccio, cerco molto il contatto con la natura, la calma e tranquillità, evito in ogni modo la confusione.

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scritto da:

Camilla Cortese

Due lauree, otto redazioni, sette lavori, un licenziamento, due romanzi. Una casa, due gatti, trenta piante, milioni di parole. Del più brutto libro della storia salvo il titolo: Mangia (tutto), prega (la tua psiche), ama (te stesso e chi lo merita).

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