La cucina a servizio del vino: intervista ad Andrea Finato del Med Treviso

Pubblicato il 15 settembre 2017

La cucina a servizio del vino: intervista ad Andrea Finato del Med Treviso

La corrente di pensiero più diffusa a tavola vuole che il vino venga scelto in funzione del piatto ordinato. Tuttavia qualcuno, e a ben vedere oggi più di qualcuno, la pensa esattamente al contrario: prima si decide il calice (o la bottiglia) da degustare, poi vi si abbina la pietanza. E’ il caso di Andrea Finato, oste, sommelier e ristoratore al Med Treviso. Nella suggestione glamour del Quartiere Latino in centro storico, questo locale dalla duplice anima – osteria in piazza e ristorante sul fiume – vanta qualcosa come 700 bottiglie. SETTE. CENTO.
Il resto è un rigoglioso menù stagionale che cerca di valorizzare (spesso riuscendoci) l’impressionante patrimonio vinicolo del Med, sposandolo a specialità della tradizione veneta rivisitate ad hoc. Anzi, a DOC.

Andrea, ci racconti la tua nascita come ristoratore?
Nel mio caso è tutto legato al mondo del vino. Io non nasco come ristoratore vero e proprio, bensì come appassionato di vino: è un amore che nutro da 30 anni, che ho coltivato a lungo e che alla fine mi ha catapultato nel mondo della ristorazione, ormai 15 anni fa. Dapprima col locale che c’era qui in Largo dell’Umanesimo Latino inizialmente, ossia la Vineria; e poi dal 2010 col Med.
 
Parliamo allora di Med, a questo punto. Qual è la filosofia del locale?
Una duplice anima: una cucina più ricercata nella parte ristorante, e più semplice nella parte osteria. Il tutto, naturalmente, a sposarsi con la mia passione nel campo del vino, con la mia ricerca in questo mondo. Inoltre, nel Med riesco a collaborare anche con colleghi che hanno altri locali in centro, oltre che con produttori di vino miei amici, e questo mi dà ulteriore soddisfazione.

Quest’anno puntate ancor più sull’aperitivo, giusto?
Sì, perlomeno nella parte dell’osteria. Il locale infatti ha due spazi: l’area ristorante, ormai consolidata, e la zona osteria, che ogni anno migliora il proprio sulla clientela del centro. La stiamo sviluppando molto bene, e adesso intendiamo investire ancora di più.

Altri aspetti in cui siete migliorati?
Beh, nel vino direi che, in senso lato, siamo “peggiorati”… Non abbiamo più 500 etichette, ma siamo arrivati addirittura quota 700!! Direi quasi troppe, la cantina ormai trabocca di bottiglie, etichette e referenze non solo italiane e francesi ma anche da tutto il resto del mondo.

In effetti, ormai a Treviso vi identificano nella scelta incommensurabile di vino.
Vero, siamo ormai decisamente identificati come locale con ampia scelta di vini: e d’altronde a Treviso nessuno vanta una selezione ampia come la nostra. Forse gli altri sono più furbi…

Voi però organizzate anche tanti eventi.
Eccome. Il più importante è 100 Bolle, evento in piazza a Giugno: il prossimo si terrà l’8 giugno 2018. Non esiste un’altra manifestazione capace di portare 100 bollicine in piazza. Dopodiché, durante l’anno organizziamo molti “Incontri col Produttore”, che teniamo qui dentro nel locale, abbinandoli a degustazioni verticali.

Altro aspetto cui riservi grande riguardo è l’ambiente.
In effetti, la prima cosa che colpisce qui è l’acqua: un elemento impattante, unico, che conferisce al ristorante un fascino incredibile, soprattutto alla sera. Presto, inoltre, apporteremo ulteriori migliorie, dopo aver installato i nuovi lampadari a forma di calici che si possono ammirare appesi al soffito. Diciamo che non ci fermiamo mai: l’importante è sempre cercare di migliorarsi con passione e professionalità.

Il tuo motto?
Ne ho un libro intero, di là… Ma la mia preferita sicuramente è “La vita è troppo breve per bere vini cattivi”.
 
Un autentico “sempreverde”.
Sì. Oggi è possibile bere bene anche spendendo poco, relativamente poco. Qui da me un cliente può assaggiare ottimi vini spendendo 3 euro per un calice. Se vai nel posto giusto, se ti fai consigliare dalla persona giusta, il budget non è un problema. A 10 euro puoi acquistare una bottiglia pessima come una bottiglia squisita: dipende da chi te la vende.
 
Qualità sempre e comunque per Andrea Finato, in definitiva.
Io ho sempre cercato di far assaggiare cose di qualità, senza cadere nell’esasperazione dei fantomatici “vini naturali” sovrapubblicizzata da altri. E allargando il discorso cucina, nella mia filosofia io spero sempre che il piatto sia al servizio di un buon calice di vino, anziché il contrario.

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scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Med

    Piazza Del Quartiere Latino 13, Treviso (TV)

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