Giulio ed il suo El Jadida da Mille e una notte

Pubblicato il 20 settembre 2017

Giulio ed il suo El Jadida da Mille e una notte

Prendi un enorme locale arredato in stile arabo, un’ottima cucina marocchina e libanese e ballerine del ventre che intrattengono fra un boccone e l’’altro. Tutt’intorno candele e narghilè. Sei da El Jadida e questa è la sua storia.

Un locale intimo e raffinato dove sentirsi a casa in un ambiente del tutto diverso dalla nostra quotidianità. Da El Jadida si respira aria da Mille e una notte e ci si lascia scivolare in un sogno fatto di luci e ombre di candelabri accesi, di colori vivi che avvolgono e coccolano. E proprio quando ci si aspetta, da un momento all’altro, l’entrata in scena di un mangiafuoco, sbuca da dietro l’angolo una ballerina di danza del ventre che incanta con movimenti sinuosi in una danza senza tempo. E qui, immersa nel fascino delle notti marocchine ma a due passi da Romolo, vengo accolta da Giulio, proprietario di El Jadida, che mi racconta qualcosa in più sul luogo affascinante in cui ci troviamo.

Giulio: "Aperto nel 2000 , il locale era uno dei primi arabi a Milano ma proponeva un’esperienza limitata al post cena con narghilè e drink tipici e non. Io sono arrivato nel 2007 e nel 2009 l’ho rilevato. Nel 2013 abbiamo fatto un grosso cambiamento nello staff, ci siamo concentrati sulla cucina e l’abbiamo rinnovata diventando anche ristorante ma il lavoro di rinnovamento è continuo! Non ci si annoia mai."

Esatto, un locale aperto da diversi anni ha bisogno anche di evolversi e di variare. Quali sono le novità di El Jadida?
"Rispetto all’inizio abbiamo cercato di migliorarci sempre di più, aggiungendo piatti nuovi e risistemando quelli vecchi. Abbiamo sempre cercato una via di mezzo fra il palato arabo e quello italiano che a volte non è abituato a gusti molto forti. Inoltre abbiamo tanta clientela abituè. Per questo cerchiamo sempre di variare, in modo tale da stuzzicare sempre un po’ di più l’appetito proponendo nuove combinazioni e piatti. Cerchiamo di alleggerire un po’ i piatti ma comunque il gusto rimane intatto."

Parlami della cucina di El Jadida
"Ricca di spezie, di erbe aromatiche e con tanti piatti a base di verdura, la cucina di El Jadida si basa su prodotti freschi di altissima qualità ed è adatta a vegetariani, vegani e ci stiamo attrezzando anche per i celiaci. È una cucina che fa bene a mente e spirito e siamo molto attenti ai bisogni dei commensali. Tipico della tradizione libanese è il “mezze”, una selezione di antipasti in versione tapas. Poi involtini di foglie di vite farciti con riso, l’hummus, il falafel, poi, per la cucina araba, la tajine a base di carne di agnello in umido, cotta nella tajine ed i cous cous di carne, di pesce o anche vegetariani."

Quindi cucina tradizionale marocchina giusto? 
"Il locale nasce in stile marocchino. Marocchini sono gli arredi, gli ambienti, tutto ciò che ci circonda. Anche gli utensili e gli accessori d’arredo provengono direttamente da quei luoghi. Poi nel tempo abbiamo deciso di ampliare la nostra offerta culinaria proponendo anche alcune specialità libanesi. Anche la tradizione libanese è riadattata al nostro tipo di cucina. Nel farlo abbiamo avuto l’importante aiuto di chef esterni."

La novità è stata apprezzata?
"Sì, la cucina libanese è forse più vicina a quella mediterranea che si mangia abitualmente in Italia e quindi è forse più apprezzata di quella marocchina. A volte dietro questa convinzione vi è solo un pregiudizio. Spesso si sottovaluta la cucina marocchina. Il libanese soffre meno di questo giudizio perchè, essendo Medio Oriente, viene considerato più raffinato. Poi spesso non si ha una chiara idea del confine fra una cucina ed un’altra. I piatti che vanno per la maggiore qui sono comunque il cous cous e la tajine, tipici piatti marocchini!"

E così dicendo do uno sguardo furtivo in cucina…davanti a me una donna chef, marocchina ed uno chef italiano. 

Chi sono i fautori di tutte queste bontà?
"Collaborano perchè abbiamo anche piatti italiani in menù, molto semplici. È qui che si fondono le culture e si arricchiscono. Anche perchè abbiamo anche tanta clientela araba e spesso sono proprio loro a chiedere anche qualche piatto italiano."

Mentre parla, guardo affascinata le ballerine di danza del ventre. Semplicemente perfette.

Stregano, no? Sono tutte ballerine professioniste?
"Sì, teniamo gli spettacoli tutte le sere verso le 22.00/22.30 e siamo aperti tutti i giorni. Ci piace offrire qualcosa in più alla cena. Vogliamo offrire un’esperienza a tutto tondo dall’aperitivo della domenica alla cena fino a post cena nella saletta con i narghilè. Qui ci si deve sentire a casa, avvolti da un’atmosfera che a casa non si può ricreare! Il week end poi nella tarda serata, c’è il dj set e le luci si fanno ancora più soffuse…"

Molto romantico…
"Sì, pur essendo un locale molto ampio (più di 200 coperti) i tavolini bassi, le candeline accese e gli ambienti appartati si prestano molto a cenette romantiche o per un aperitivo etnico diverso dal solito (in modalità finger food). Inoltre si possono ordinare anche piatti da condividere. La cucina araba e quella libanese si prestano molto alla condivisione."

Fra un bicchierino e l’altro e con il palato ancora deliziato dalla bontà dei piatti provati mi faccio rapire tra un ballo e l’altro. Per raggiungere la pace dei sensi mi manca solo un dolcino…ed ecco che Giulio appare con un piattino contenente deliziosi baklava ed un narghilè ed esclama: “Il mio preferito, alla menta!”… ma questa è un’altra storia.

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  • INTERVISTA

scritto da:

Irene De Luca

Agenda, taccuino, registratore e macchina fotografica. Attenta alle nuove tendenze ma pur sempre “old school inside", vago alla ricerca di ispirazioni, di colori, di profumi nuovi per raccontare una Milano che poi tanto grigia non è.

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