Denis&Elena: una storia di cuore dietro al Bivio degli Artisti

Pubblicato il 9 ottobre 2017

Denis&Elena: una storia di cuore dietro al Bivio degli Artisti

Quando arrivi al Bivio degli Artisti ti sembra di entrare in un'altra dimensione: l'amore per la natura si capisce da poche cose, tra cui c'entrano la semplicità, i colori neutri, l'erba verde e le piantine appena piantate tutto intorno. L'idea è quella di arrivare in un'oasi, ed è un'idea che prende sempre più corpo parlando con i proprietari: Elena e Denis

Come mai avete pensato a questo nome?
Il nostro locale è stato costruito ad un bivio della strada, ma abbiamo sfruttato l'ambivalenza del termine perché lo abbiamo costruito in un momento che ha rappresentato un bivio nelle nostre vite. Ci siamo tuffati in questa nuova esperienza portandovi dentro tutto quello che avevamo imparato e quello che volevamo scoprire di nuovo grazie alle nostre passioni per la natura e il cibo sano. Gli artisti sono le persone che amiamo ospitare, vorremmo fare del nostro ristorante un vero e proprio cenacolo.

Quali erano le vostre esperienze precedenti?
Siamo figli d'arte, abbiamo lavorato per molti anni al ristorante Belfiore di Salzano, specializzato in cucina tipica veneta che è di proprietà dei miei suoceri. Mia moglie Elena ha inoltre una formazione in terapie naturali.

Mi pare che anche la costruzione rispetti i criteri di bio-dilizia
Sì, tutto il progetto è stato seguito nel minimo dettaglio per creare una struttura sana e solida, con materiali naturali, che si inserisse armonicamente nell'ambiente circostante senza prevaricarlo. Abbiamo voluto il giardino d'erba intorno, e il giardino d'inverno per mangiare immersi nel panorama in tutte le stagioni dell'anno. Siamo anche particolarmente fieri d aver creato un piccolo parco giochi con le altalene e gli scivoli, per tutti i bambini che ci vengono a trovare.

Ho notato un'attenzione per la scienza dello spirito di Rudolf Steiner…. (n.d..r: i suoi libri si trovano sugli scaffali di librerie che circondano la sala ristorante)
Sì, mia moglie è una appassionata della filosofia steineriana: cerchiamo di portare in tavola i principi di alimentazione sana e naturale, vegana, vegetariana ma non solo. Ha lavorato per molto tempo alle terme Palatine di Salzano, sviluppando anche una conoscenza di medicina e terapie naturali. Ad un certo punto abbiamo voluto fare della nostra passione il nostro lavoro.

Quando è stata la vostra "conversione"?
Ad un certo punto, soprattutto mia moglie, visitando alcune fattorie in Sardegna, la sua regione di origine, ha assistito ad alcune di quelle che lei ritiene delle forme di crudeltà sugli animali, e ha deciso che non avrebbe più mangiato la carne. Soprattutto ha deciso che voleva conoscere la provenienza e il lavoro che c’è dietro a tutto quello che mangiamo noi e che offriamo ai nostri clienti.

Siete un ristorante vegetariano e vegano?
No, siamo anche vegetariani e vegani, ma ci piace tenere aperta la porta a tutti. Solo una cosa è fondamentale: curare tutto quello che arriva nelle nostre cucine che sia di stagione e biologico, e che le carni, i pesci, il latte e i derivati arrivino da allevamenti in cui gli animali sono trattati con rispetto.

Se dovessi dirmi del piatto di cui vai più fiero in questo momento?

C'è la degustazione vegana, che mi sembra uno de piatti più interessanti che abbiamo in carta, varia molto e segue ovviamente le stagioni ma anche la fantasia del nostro chef, e poi c'è la pizza "Gusto" che è il nostro cavallo di battaglia con farina di kamut e pasta madre, radicchio, zucca, brie, tofu, semi di sesamo e mozzarella.

Un progetto per migliorare nel futuro?
Mi piacerebbe trovare modi sempre nuovi per raccontare ai nostri clienti la nostra passione, cosa stiamo facendo, quale è la nostra filosofia di vita e di alimentazione. Mia moglie è già vegana, io ancora non proprio, ma non tutti sono perfetti!

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  • INTERVISTA

scritto da:

Rossella Neri

Filologa, ma sto tentando di smettere con una terapia d'urto a base di ristoranti. Per passione cucino, scrivo ricette, (in)seguo gli chef e cerco ristoranti capaci di tenere testa alla mia indole ipercritica da signorina Rottermeier.

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