L’uomo che è tornato a casa: ecco Alberto e la sua Locanda Ponte Stella ‘Al Borgo’

Pubblicato il 23 gennaio 2018

L’uomo che è tornato a casa: ecco Alberto e la sua Locanda Ponte Stella ‘Al Borgo’

Vecchia conoscenza di tutti i trevigiani amanti della buona birra, per aver gestito l’ex Kruz in centro storico, Alberto Crosato è in realtà un giramondo. Un giramondo che finalmente è tornato a casa. Da ragazzo aveva lavorato anni alla Locanda Ponte Stella, il ristorante più famoso di Casale sul Sile, per poi mollare tutto e dedicarsi ad esperienze d’ogni sorta nei quattro angoli della Terra. Quindi il rientro a Treviso, l’apertura di un locale tutto suo, e infine l’inatteso, insperato ma fortemente voluto ritorno a casa, al Ponte Stella. Che oggi si chiama Al Borgoe promette una succulenta cucina di carne, birra artigianale, pizza fatta con lievito madre e il fantomatico “street food chic”.
 
Alberto, perché questa nuova avventura?
Sono venuto qui perché era questo mio personale locale storico. Un tempo si chiamava Il Gambero, ed era stato fondato da una famiglia che poi l’aveva lasciato a me, dipendente, 25 anni fa. Io lo tenni 12 anni, portandolo ad alti livelli sia in termini di qualità che di afflusso di persone. Ma la vita stressante che mi procurava non mi consentiva di godermi la mia giovinezza e così decisi di dedicarmi ad altro, seppur parzialmente a malincuore perché mi ci ero affezionato. Feci però grandi esperienze in giro per il mondo (Santo Domingo, Messico, Filippine, Malesia, Grecia, Irlanda, Belgio). Poi intrapresi una nuova attività a Treviso centro per 10 anni, l’ex Ugly Man, un pub che chiamai “Kruz”, mio soprannome all’estero. Però alla fine la passione per la cucina si è ripresentata.
 
Tentazione a cui non hai resistito.

Esatto. Quando si è presentata l’occasione di riprendere il Ponte Stella qui a Casale sul Sile, l’ho colta al volo senza pensarci troppo. 5 mesi di ristrutturazione da cima a fondo, un nome nuovo, “Al Borgo”, ed ora eccoci finalmente qui, dove tutto per me era cominciato, e dove adesso inizia una nuova pagina della mia vita.

Aldilà del profondo restyling, ci saranno anche novità in cucina però.
Eccome. Soprattutto in cucina. Intanto non si fa più pesce. Ora il focus è sulla carne alla brace, mio storico punto di forza, sulla pizzeria, e infine sulle birre artigianali Del Borgo, di cui siamo locale “flagship” certificato.
 
"Flagship". Addirittura.
Noi abbiamo solo le birre Del Borgo, veniamo riforniti da uno dei birrifici più riconosciuti e premiati in Italia. Abbiamo tutte le referenze, e vantiamo precedenza esclusiva sulle novità.
 
Quindi avrai birre specifiche da abbinare ai vari piatti.

Assolutamente. Ti faccio un esempio: le nostre costolette d’agnello irlandesi si sposano magnificamente alla Castagnale, una birra prodotta con malto affumicato, bucce d’arancio, radici di genziana e aroma di castagna. La nota amara della birra, qui, contrasta quella dolce delle costolette. Poi, perr completare una “fusion” ideale, io accompagnerei il tutto al radicchio di Treviso ai ferri, col suo fondo amarotico come la birra.

E’ la carne il tuo punto di forza, dicevi.
Esatto. A seconda del periodo, scelgo attentamente tagli italiani, come la fassona piemontese, come fiorentina da almeno 1,5 kg, come le carni irlandesi: e grazie al rapporto privilegiato maturato in 25 anni con determinati fornitori, riesco a proporre un rapporto qualità-prezzo di cui vado molto fiero.
 
Visto il super restyling operato nel locale, avrai messo pure una griglia all'avanguardia.
All'avanguardia e soprattutto ecologica. Il braciere dove cuciniamo è fatto con legno di nocciolo da estratto boschivo. Si tratta di una griglia rispettosa dell’ambiente, e consente un’affumicatura assolutamente naturale e genuina.

Proporrai anche primi piatti, mi auguro.
Naturalmente sì. Soprattutto a base di cacciagione. Ma ho anche primi ispirati alla cucina romana, per sposarsi alla Birra del Borgo che proviene da Rieti, per esempio la pasta cacio e pepe.
 
Per quanto riguarda la pizza invece?
La pizza viene rigorosamente preparata con solo lievito madre, con farine italiane al 100% “NO OGM” e con macinate lentamente a pietra. E poi cotta in forno a legna.
 
Ok, tutto molto bello, ma la guarnitura?
Beh, usiamo tanti ingredienti di prima qualità, come la mozzarella fiordilatte. In sostanza la nostra è una pizza gourmet: soffice, bordo alto e tante prodotti a fine cottura, come il roast-beef all’inglese o i alcuni formaggi ricercati che sarebbe un delitto cuocere in forno.

Che diavolo significa “street food chic”?
Il nome l’ho inventato io…! L’ho chiamato così anzitutto perché si mangia al chiuso e al coperto, quindi nn è più un cibo… “street”; e poi perché i miei club sandwich e i miei hamburger vengono preparati, cotti e presentati come autentici piatti di cucina.
 
In soldoni, Alberto: perché la gente dovrebbe venire qui a mangiare?
Per il mix tra novità e qualità. Ci stiamo mettendo grande impegno. Il che, fondendosi ai 25 anni d’esperienza nel settore, ci permette di offrire un livello qualità-prezzo che secondo me hanno veramente in pochissimi.

  • CENA
  • PRANZO

scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

IN QUESTO ARTICOLO
×