​I panini più famosi d'Italia. Quelli che affondano le loro radici culinarie nella notte dei tempi

Pubblicato il 13 gennaio 2020

​I panini più famosi d'Italia. Quelli che affondano le loro radici culinarie nella notte dei tempi

Se lo chiamano comfort food un motivo ci sarà. Panini che danno coccole a profusione.

Lavoro capillare, accurato, che ha coinvolto la redazione tutta, da nord a sud, e di cui io mi faccio portavoce nel decretare i nostri 10 panini più famosi d'Italia. Famosi perché identitari di una città o una regione, perché affondano le loro radici culinarie nella notte dei tempi, perché stimolano ad un'esperienza sensoriale unica, perché... sono bbbuoni, con tre b, esatto. Il viaggio ha coinvolto le principali città dello Stivale e ha incluso tra i panini anche delle pietre miliari dello street food che, altrimenti, non sarebbero classificabili perché "concettualmente" panini, "formalmente" una focaccia o una mozzarella fritta. Ma procediamo. 

Torino - Il tramezzino del Caffè Mulassano


All'interno del Caffè Mulassano è incisa una targa che recita: "Nel 1926, la signora Angela Demichelis Nebiolo, inventò il tramezzino" E' proprio così; in questo piccolo locale è stato inventato quel prodotto che, ogni giorno, milioni di italiani amano per i propri pranzi. I coniugi Nebiolo, di ritorno dagli Stati Uniti, per ringiovanire il locale inventarono, dapprima in accompagnamento all'aperitivo poi come pranzo veloce, questo spuntino che Gabriele D'annunzio chiamò successivamente "tramezzino". Il tramezzino di Mulassano è tra gli spuntini più richiesti dai torinesi. Tra gli oltre trenta gusti diversi i più originali e richiesti sono il celebre tramezzino all'aragosta, quello al tartufo e con la bagna cauda.
Piazza Castello, 15 - Torino

Recco (GE) - La focaccia al formaggio da O Fugassà


Non esiste panificio, ristorante, men che meno pizzeria genovese, che riesca a replicare la bontà di queste due sfoglie di pasta sottilissime e ripiene di formaggio stracchino. Prodotto inimitabile, la focaccia col formaggio sulla carta appare facilissima: consiste infatti in una pasta non lievitata fatta di farina, olio, acqua e sale, tirata in due sfoglie e cotta in forno. Il segreto della bontà di questa focaccia sta dietro l’elasticità della pasta, che deve essere tirata fino a raggiungere un grado di sottigliezza difficile da concepire per chi di Recco non è. 
Via Roma, 106 - Recco (GE)

Milano - La Michetta ripiena di Princi


Poteva mancare uno dei migliori panettieri di Milano? Ovvero, il più chiacchierato, blasonato e internazionale (oltre ai quattro punti vendita milanesi in piazza XV Aprile, via Ponte Vetero, Largo la Foppa e via Speronari, se n'è recentemente aggiunto uno in 135 Wardour Street a Londra) forno della città. Qui il pane si trova fresco anche la domenica, a notte fonda, e si può guastare insieme a pizze, cocktail, caffè e brioche, stando seduti ai tavolini del locale. La Michetta non manca, farcita con culatello, fiocco, coppa, mortadella, crudo di Parma, salame di Felino o pancetta. 
Piazza XXV Aprile, 5 - Milano

Venezia - La mozzarella in carrozza della Rosticceria Gislon


A Venezia è molto popolare nei bàcari una variante locale della mozzarella in carrozza, di forma rettangolare e realizzata con una mezza fetta di pane bianco per tramezzini tagliata a metà in senso verticale, con l'aggiunta di un'acciuga oppure una fetta di prosciutto crudo, mozzarella e l'altra mezza fetta di pane, il tutto intinto in una pastella lievitata e fritto. La mozzarella in carrozza alla veneziana ha un aspetto dorato e gonfio, grazie all'uso della pastella. Il posto più famoso dove mangiarla è senza dubbio è alla Rosticceria Gislon in Calle de la Bissa.
Calle de la Bissa, 5424/a - San Marco, Venezia 

Bologna - Le crescentine dell'Osteria dal Nonno


Si tratta di sottili sfoglie di impasto ritagliate e fritte, originariamente nello strutto. A Bologna sono conosciute semplicemente come “crescentine” e vengono servite come antipasto nelle osterie. In realtà, con le crescentine ci si può ampiamente saziare, poiché ad esse vengono accompagnati salumi, formaggi e sottaceti. Tra le più famose in città quelle dell'Osteria dal Nonno, a Casaglia, sui colli. Un'istituzione a detta di tutti e dal 1901. 
Via di Casaglia, 62 - Bologna

Firenze - La schiacciata de All’Antico Vinaio


All'Antico Vinaio è uno dei vinaini più famosi e recensiti di Firenze, con ben 3 locali in via de' Neri, tutti sempre affollatissimi. La specialità è la schiacciata - detta anche "ciaccia" o "schiaccia", famosa perchè prima di metterla in forno, si comprime con le dita l'impasto in alcuni punti, perché si formino, dopo cotta, i caratteristici "buchi". Può anche essere unta con lardo e assume la denominazione di schiacciata unta - ripiena con prodotti tipici toscani, salse fatte in casa e verdure fresche, da accompagnare ad un bicchiere di Chianti. All'esterno trovi 3-4 bottiglie di vino, da cui puoi servirti da solo, ma puoi scegliere tra più di 100 etichette all'interno. 
Via dei Neri, 74/R - Firenze

Roma - La pizza bianca con mortadella di Roscioli


Roscioli a Roma è un nome di garanzia, da molte generazioni. L'antico forno romano è famoso per la sua pizza bianca farcita con affettati di qualità; ti consigliamo di fare un salto dal Roscioli vicino a piazza Campo de Fiori, qui la tua pizza e mortadella è pronta per essere mangiata.
Via dei Giubbonari, 21/22 - Roma

Lecce - La Puccia dell'Angolino di Via Matteotti


Pucceria tipica e rosticceria, L'Angolino di via Matteotti racchiude in poco, pochissimo, spazio tutta la salentinità. Pucce tradizionali di produzione proprie con gustose farciture o cornetti caldi a mezzanotte, sono le pietanze semplici di uno "street food" decisamente diverso dal solito. Chi vuol consumare in loco può trovare comodamente spazio su uno dei divanetti di via Matteotti, un angolo di Lecce nel cuore della città, tra barocco e tradizione. 
Via Giacomo Matteotti, 25 - Lecce

Napoli - Il Panuozzo dell'Antica panuozzeria di Gragnano dei Fratelli Manzi


Si tratta di una vera via di mezzo tra la pizza e il panino. In pratica è una sorta di piadina alta, fatta con la pasta di pizza, cotta al forno e farcita. La cottura viene in due fasi. La prima è istantanea, rapida come per la pizza. Serve per cuocere quel tanto il panuozzo e permettere di tagliarlo in due. L’impasto si gonfia e si forma una crepa laterale da cui fuoriesce il vapore accumulato. La seconda cottura dura circa due minuti e può essere effettuata insieme agli ingredienti di farcitura. Dipende da cosa si sceglie. La base di farcitura di solito è la mozzarella o la provola. Il “ripasso” in forno amalgama gli ingredienti e lo rende croccante all’esterno. Salsiccia e friarielli? Si, tutta la vita. 
Via Benedetto Brin, 69 - Napoli

Palermo - Il pani c’a mievusa di Rocky Basile “il Re della Vucciria”


La famiglia Basile prepara panini con la milza da quasi 70 anni, pensate che nel frattempo si sono susseguite tre generazioni. La bancarella mobile fa la spola tra il mercato della Vucciria e Corso Vittorio Emanuele. Fermarsi a mangiare un panino dai Basile è un modo per scoprire tanti piccoli aneddoti e racconti che vi lasceranno incantati. Come di consueto gli ingredienti: milza, polmone e trachea vengono riscaldati e fatti insaporire nello strutto e poi inforcati e adagiati sul pane, una volta chiuso viene strizzato con l’aiuto di una schiumarola per eliminare lo strutto in eccesso. 
Via Vittorio Emanuele, 211 e Piazza Caracciolo - Palermo

  • I MIGLIORI

scritto da:

Mariagiovanna Bonesso

Una mamma tacco 12? Anche un paio di ballerine Prada vanno bene, ideali per (rin)correre (il pargolo). Non ho smesso di "fare cose e vedere gente", coltivare la mia passione per arte, design, fotografia e moda, of course. A sdoppiarmi ancora non riesco, ma un Hugo cocktail e un cigarillo Cohiba mi ridanno i superpoteri istantaneamente.

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