Cocktail e tapas: il nuovo concept di Fab raccontato dal suo ideatore

Pubblicato il 19 marzo 2018

Cocktail e tapas: il nuovo concept di Fab raccontato dal suo ideatore

Dal Felix al Fab: Fabio Federico ci racconta la sua ricetta del successo

Il bartender Fabio Federico, nome già noto nel panorama milanese per essere a capo di uno dei locali più cool dei Navigli, il Felix, ha dato il via ad un nuovo progetto che vede la stretta commistione fra cocktail e alta cucina: Fab. Un locale lounge, appartato, dove sedersi in uno dei piccoli tavolini e godersi i gesti calibrati e artistici dei barman, gustandosi un ottimo signature drink ed una buona tapas. Guardandolo dalla strada rapisce con quel suo fascino lounge fra luci e ombre. In particolar modo colpisce la bellissima bottigliera illuminata che crea un effetto colorato quasi magico.

Da dove nasce l’idea di aprire il Fab?
Abbiamo aperto a dicembre 2017 ma ho già una lunga esperienza perchè ho già avviato un locale qui vicino sui Navigli: il Felix. Un cocktail bar con buoni drink e con un servizio food basico legato all’aperitivo. Qui al Fab ho voluto spostare l’attenzione verso un’altra mia grande passione: la cucina. Ma non nel senso tradizionale del termine ma, fin da subito, pensando ad una proposta gastronomica che fosse in linea con la proposta beverage.

In che senso? In che modo cocktail e food si uniscono?
Da sempre sono un grande appassionato di mixology. Sono un bartender e, oltre allo studio, mi è sempre piaciuto inventare nuovi accostamenti. So quanto in quel mondo sia importante l’utilizzo di materie prime d’eccellenza e di ingredienti unici. Da lì mi sono chiesto: perchè non utilizzare questi stessi prodotti unici anche nei piatti?

Quindi da qui parte la vostra filosofia? Spiegami meglio...
Sì esatto. Vogliamo far sì che qui non si parli più di “abbinamenti” come spesso si fa con il vino e la cucina ma piuttosto di una unione, di una armonia che si viene a creare fra il piatto ed il drink. Un continuum fra cucina e bancone e fra la mano del bartender e della chef. È un concept innovativo che sta già avendo i suoi primi grandi estimatori.

Quindi una vera e propria fusione. Ma raccontami meglio, come si intende la cucina qui al Fab?
Il Fab è un Tapas bar ma non ci rifacciamo alla tradizione spagnola bensì alla nostra cucina mediterranea, con qualche influenza internazionale, in particolar modo francese. Delle tapas spagnole si prende il concetto di base: proporre un piatto di qualità, in dimensioni più contenute. Anche per questo, come puoi vedere, il locale è stato allestito con dei tavolini tondi piccolini. La connessione fra piatto e cocktail è data proprio dagli ingredienti d’eccellenza utilizzati in entrambi: una vera e propria commistione creativa. Si crea armonia e ricercatezza attraverso la sperimentazione. Vogliamo creare gusti nuovi, accattivanti e unici. Questa è la vera particolarità di questo locale. Il piatto qui si fa opera d’arte. È l’insieme di un mix di ingredienti ricercati che, uniti sapientemente, vanno a creare una proposta inedita, dal sapore prima non esistente. Come ad esempio la nostra Caponatina rivisitata.

In che senso rivisitata?
Diciamo che ha in sè un qualcosa di etnico. Contiene nove tipi di verdura quindi non solo quelle di base, ma anche altre di stagione come porro, zucchine, melanzane. Tutto è tagliato a losanga (taglio tipico francese). Poi ogni verdura viene saltata singolarmente per rispettare al massimo il tempo di cottura.  Poi tutte le varietà vengono unite, condite con soia, lime, erbe mediche; si aggiungono, poi, due ingredienti che troviamo anche nei cocktail: l’angostura ed il tabasco. E poi viene servita con una julienne sottile di alga nori.

Così dicendo, mentre mi racconta, esce dalla cucina la chef. Mi porge la Caponatina e, con una teiera va a nappare tutto con il brodo di governo della Caponatina.
Penso di non aver mai visto nulla di così bello. E il profumo che emana… i tavolini e le luci basse a cono rendono i suoi colori ancora più vivi. Massima espressione di alta cucina. Un piatto sincero, vegetariano, fresco e ricco di sapore, che non lascia davvero nulla al caso.

Davvero splendida. Cos’altro avete in menu? Vuoi presentarmelo?
Le proposte sono suddivise in Starter, piatti più piccoli pensati per l’aperitivo o come antipasto della cena e poi si va avanti con Piatti vegetariani o a base di carne o di pesce. Poi ci sono gli Sfizi, che si possono comprare a tutte le ore. Siamo aperti dalle 17.00 in poi quindi chiunque può accomodarsi e gustare quello che preferisce quando vuole. Fra gli Sfrizi abbiamo l’hamburgerino, i tacos…per finire in dolcezza, i dolci. Tutti realizzati da noi ovviamente. 

Fabio, oltre che essere titolare sei anche barman. Raccontami uno o due cocktail ai quali sei affezionato.

Neanche a chiederglielo, Fabio salta in piedi e si sposta dietro al bancone. Prende tutti i suoi strumenti e inizia ad armeggiare con gesti calibrati e attenti. Mi prepara un drink e nel frattempo me lo racconta.

Questo è il Lateral thinking e presenta una zolletta di zucchero imbevuta in Chocolate bitter, cognac alle pere, scotch whisky Alberg e fava di tonka grattuggiata. Senti questo profumo.

E mi avvicina la fava di Tonka. Un profumo unico, mai sentito mi porta alla realtà.

È buonissima ma anche pericolosa. Infatti, molto usata nei dolci, in alta quantità è anche tossica. Ha un gusto dolce ma non troppo. Ricorda vagamente la vaniglia ma ha una sua essenza del tutto unica. Capisci? Questo è quello che voglio fare: inserire nuovi ingredienti, magari anche provenienti da miei viaggi personali o conoscenze, e inserirli non solo nei drink ma anche in cucina.

Ringraziandolo mi avvicino al tavolino. Davanti a me il Lateral Thinking e la caponatina, il tutto in un ambiente soft e lounge, romantico e di design allo stesso tempo con le sue luci basse che sembrano accarezzare. E mentre il drink va giù, sale la fame. E mentre assaggio la Caponatina mi viene voglia di sognare…

  • INTERVISTA

scritto da:

Irene De Luca

Agenda, taccuino, registratore e macchina fotografica. Attenta alle nuove tendenze ma pur sempre “old school inside", vago alla ricerca di ispirazioni, di colori, di profumi nuovi per raccontare una Milano che poi tanto grigia non è.

IN QUESTO ARTICOLO
  • FAB

    Ripa Di Porta Ticinese 27, Milano (MI)

POTREBBE INTERESSARTI:

​E’ Pasqua! Ed ecco le 10 attrazioni naturali più popolari d’Italia da visitare

Perfette se si è in cerca d’ispirazione per le prossime vacanze.

LEGGI.
×