I cocktail bar di Milano dove bere cocktail davvero originali

Pubblicato il 12 aprile 2018

I cocktail bar di Milano dove bere cocktail davvero originali

Si fa presto a dire cocktail mixologist ma poi riuscire a bere un drink in grado davvero di stupire il palato non è così automatico. Se ti è capitato di restare un po’ deluso dell’ultimo cocktail che hai tracannato in giro per Milano, è perché non sei finito nei locali giusti. Eh sì perché l’arte mixologist di un bartender va messa alla prova. Sì può iniziare con un semplice: “Ciao, mi fai assaggiare la tua rivisitazione dell’Old Fashioned?”. Ma non basta. Bisogna alzare l’asticella e andare alla scoperta di signature cocktail che sono stati pensati per stupire. Ecco quelli che ho assaggiato a Milano. E che dovresti assaggiare anche tu se ti piace "bere bene". 

Al Kilburn vince l’Eleganza

Il locale mi piace perché ha una selezione di whisky che si rinnova a ogni visita. Ma anche perché c’è Ennio che dal quartiere di Kilburn, a Londra, ha portato il mood britannico in Porta Venezia. Scelta azzeccata dall’aperitivo fino al dopocena. Un drink tutto primaverile? Eccoti servito il Violetta Valery, a base di violetta e pompelmo rosa: un cocktail "floreale" dal gusto corposo e con un tocco di amaro sul finale. Decisamente intrigante.

Un signature cocktail seduto sul divano di Casa

Altra meta immancabile nelle mie sortite all’insegna del “bere bene” è il Casa Mia. Luigi mi trova sempre un posto e io assaggio le novità della cocktail list che si rinnova ogni stagione. L’ultima ha dei signature che sorprendono per la creatività degli accostamenti. Cosa bere? Dai, per una volta cerco di non ripiegare sempre sul whisky e ordino un Clochard: Cognac Hennessy V.S., liquore Cointreau, aceto di mele al miele affinato in barrique, champagne Moët & Chandon Honey Mustard Syrup.

L’arte mixologist in rosa

L’aperitivo finger food dello Sky Terrace Milano Scala è sulla terrazza, all’ultimo piano dell’hotel. L’approccio è green, come la filosofia “green&glocal” che contraddistingue la location sospesa sui tetti milanesi con una vista impagabile su Brera e sugli skyline di Porta Nuova. L’arte mixologist è quella della barlady, Sara Panzieri, 23 anni ma già esperienze al Park Hyatt Milan e da Carlo e Camilla in Segheria. Cosa bere? Ogni drink è preparato con le essenze botaniche e le aromatiche coltivate nell’orto panoramico... sul tetto del sesto piano dell’hotel e cocktail bar nel cuore di Brera.

Il Brutto Anatroccolo all’aperitivo

La drinklist del Milord, dietro piazza Piola, sembra un tuccuino di viaggio, dove i viaggiatori che lasciano appunti sono i bevitori soddisfatti. Il bar manager Cristian racconta una storia per ogni cocktail che inventa e inserisce nella carta. Quella del Brutto Anatroccolo diventa l’Ugly Duckling: lime juice, shrub di mirtilli, maraschino e tequila Espolon blanco, servito in un coreografico bicchiere a forma di cigno.

L’abbinamento con le tapas gourmet

Cocktail mixologist e una proposta food che premia le mini porzioni, quelle che al Momento chiamano tapas gourmet. Siamo sui Navigli, in via Argelati, ma non in mezzo al caos. Food and cocktail vanno di pari passo, l’abbinamento è consigliato da Chiara e Davide, i due gestori. La drinklist è ispirata all’arte, come nell’ultima Campari Competition. Il più originale? El abrazo de amor de l’universo, dedicato a Frida Khalo, con tequila blanco e vermouth chardonnay Momento.

La sperimentazione sui Navigli

Il Bond non smette mai di sperimentare e il risultato sono drink che sanno sempre sorprendere. Merito di Rudy che cerca il mix perfetto dal primo all’ultimo sorso. La cocktail list cambia ogni stagione. In attesa di scoprire quella primaverile, non posso non citare un signature cocktail che spiccava nella carta invernale: l'Abramo Lincoln. Servito in coppa Martini con London Dry Gin, vodka italiana bio, Bond Vermut Dry.

La cocktail list fresca di stagione

Atmosfera noir, mood newyorkese, anima musicale ma milanesissimo. Il RAL8022, in via Corsico sui Navigli, ha una cocktail list nuova di zecca e freschissima di stagione. Allora, non ho ancora provato tutti i drink per una questione meramente temporale. Il primo da assaggiare? A base di whisky ovviamente. Un omaggio al dottor Fleming, da cui prende il nome: Bourbon Whiskey​ Four Roses, Caol Ila 12 anni, lime fresco, menta fresca e sciroppo zenzero homemade.

Il drink in atelier

Al Baobar mi piace gustare con calma un cocktail, perfettamente miscelato dal bartender Manlio, nel nuovo atelier. Si tratta di una saletta riservata ed esclusiva, arredata con legno di mogano e complementi di design. Il posto perfetto per assaggiare una creazione della nuova drinklist primaverile. Scelgo un Highlands Queen: lavanda e scotch whisky per un alternarsi di sapori che sanno sorprendere. Laphroaig 10, Campari, liquore strega ed essenza di lavanda.

Foto di copertina da pagina Facebook di Momento
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  • BERE BENE
  • EAT&DRINK

scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

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