Il menu francese del Pourquoi-Pas fa spazio a qualche proposta italiana

Pubblicato il 24 maggio 2018

Il menu francese del Pourquoi-Pas fa spazio a qualche proposta italiana

Giancarlo Siola, 55 anni, gestisce l'elegante bistrot francese in corso Garibaldi a Milano

Per trovare un po’ di Francia non serve per forza finire a Parigi. Basta fermarsi da Pourquoi-Pas, in corso Garibaldi. Si mangia a ogni ora del giorno, proprio come succede in un bistrot d’Oltralpe. Il palazzo è elegantissimo, una volta qui c’era il Teatro Fossati. Si mangia sempre ma anche bene. La carta propone le tipicità transalpine come omelette au formage, foies gras, croque monsieur e croque madame. “Ma adesso c’è anche qualche piatto italiano”, racconta Giancarlo Siola, 55 anni, che gestisce il locale. Il suo socio Simone Taiuti lavora a Parigi dove ha aperto un ristorante italiano.

Un passato da agente di cambio, due anni fa l’idea di rimettersi in gioco. “Cercavo una botta di adrenalina e l’ho trovata”, mi confida Giancarlo, mentre ci sediamo in uno dei tavolini del tranquillo dehors. Quarantacinque coperti dentro e una trentina “en plein air”, dove poter mangiare in tutta calma. Qui nessuno ti mette fretta per finire il “Plateau Royal”, con ostriche, scampi e tartare di salmone.

Torno al Pourquoi-Pas dopo un anno. Quali sono novità?
“Abbiamo inserito nella carta anche qualche proposta italiana. Ogni giorno si può mangiare la pasta fresca con tre tipi di condimento diversi”.

Sia a pranzo che a cena?
“La nostra cucina è sempre aperta, proprio come nei bistrot francesi. Solitamente proponiamo un sugo di pesce, un sugo vegetariano e uno di carne. Non manca mai la pasta con il pomodoro”.

Ci sono altre proposte italiane nel menu?
“Gli affettati toscani che sono gli stessi scelti anche da Simone (l’altro socio del locale, ndr) nel suo ristorante italiano di Parigi. La bresaola è quella della Valchiavenna”.

Butto un occhio alla lavagna sui cui è appuntato il menu del giorno: tra proposte francesi, spiccano gli strozzapreti alla norma e gli spaghetti al dentice. La cucina è squisitamente francaise, ma siamo a Milano, impossibile non accontentare un turista che reclama un piatto di “pappardelle alla rustica”.

A proposito di clientela, si siedono solo francesi?
“Macché. Chi sceglie di mangiare qui è sicuramente una clientela internazionale, ma non solo francese. E, stranieri a parte, abbiamo anche i nostri clienti fissi italiani che desiderano mangiare sempre nello stesso tavolo”.

La scelta è dettata sicuramente dal menu francese ma anche dall’ambiente. Il concept del locale è stato ideato dall’architetto Leoterio Berellini che insieme a Daniela Brandolino, dello studio Bunch, ha curato il design. Il peltro del bancone arriva direttamente dalla Francia, le maioliche antiche Azulej del pavimento sono frutto del genio creativo della designer spagnola Patricia Urquiola e le lampade sono stata create in esclusiva da Artemide.

Design raffinato ma anche tranquillità. E’ questo il mix vincente?
“I nostri clienti apprezzano l’ambiente elegante ma anche la possibilità di concedersi una pausa senza fretta. Un momento in cui rallentare e godersi del buon cibo in tutta calma”.

Il buon cibo fa rima anche con ostriche. Da gustare con un verre de vin blanc, magari Cremant de Loire o un calice di Champagne?
“Ogni giovedì, venerdì, sabato serviamo ostriche bretoni, sin dall’ora dell’aperitivo. Qualche volta anche la domenica”.

La cena più esclusiva?
“Su prenotazione prepariamo un Plateau Royal, con ostriche, tartare di salmone, frutti di mare, crudité e scampi. La nostra scelta di privilegiare sempre la qualità non fa mai compressi in fatto di selezione delle materie prime”.

E’ arrivata l’ora di cena e il ristorante comincia a riempirsi. Quasi mi spiace dover salutare Giancarlo e alzarmi. Prendo un altro Cremant de Loire e penso ad un croque monsieur: il sapore del burro mi fa venire in mente quello che mi preparava mia mamma quando ero bambino. E chi si alza, adesso? Al Pourquoi-Pas non c’è fretta.

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  • INTERVISTA

scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Pourquoi pas

    Corso Garibaldi 17, Milano (MI)

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