Sapori mediorientali, ecco i locali dove mangiare gli hummus più buoni di Roma

Pubblicato il 30 maggio 2018

Sapori mediorientali, ecco i locali dove mangiare gli hummus più buoni di Roma

Tradizionale, rivisitato, reinventato, l’hummus ultimamente va di grande moda, tanto che nella Capitale qualcuno gli dedica un vero e proprio ristorante

Con le nuove tendenze in fatto di cucina vegetariana e vegana la sua fama è indubbiamente aumentata, ma è giusto ricordare anche che Roma possiede una tradizione gastronomica antichissima di millenni– quella giudaica – che ne fa da sempre uno dei piatti principali. Ce ne sono tanti di motivi, quindi, che spiegano come mai a Roma l’hummus oggi compaia un po’ dappertutto. Nato forse millenni fa nelle terre di Libano e Palestina, utilizzato nella cucina mediorientale per secoli, ed esportato un po’ in tutti i paesi mediterranei, questa celeberrima salsa a base di ceci, sesamo, olio di oliva e aglio sta rivivendo in questo periodo un momento di grande celebrità. L’hummus piace, un po’ perché è leggero e salutare, un po’ perché sta bene quasi con tutto (carne, pesce, verdure). Facile da preparare, ma soprattutto da reinventare. Sì, perché a Roma oggi sono molti i ristoranti che, partendo dalla ricetta tradizionale, si sono lanciati in rivisitazioni e rielaborazioni spesso molto interessanti. E, pensa un po’, c’è chi è arrivato addirittura a dedicargli un intero (o quasi) ristorante. Ma andiamo a scoprire insieme quali sono gli hummus più buoni di Roma.

Protagonista assoluto

Ci troviamo a poche decine di metri dai Fori Imperiali, nel cuore del rione Monti. Ed è proprio qui che si trova Humus Bistrot, un ristorante che ha dedicato quasi completamente il proprio concept a questa celeberrima salsa. In carta possiamo trovarne ben 8 varianti (classico, melanzane e scaglie di pecorino, lenticchie rosse ed erbe aromatiche, ceci e paprika affumicata, manioca, lime e bottarga di muggine, barbabietola, mela verde e yogurt greco, baccalà e peperoni cruschi, fagioli cannellini e capuliato di pomodorini al finocchietto). Ma assolutamente da assaggiare ci sono anche gli hummus dolci, come quello al cioccolato o al caffè, cocco manioca e zenzero e papaya con crème di cassis.

Il più delicato

Personalmente ritengo l’hummus una salsa dove la delicatezza deve dominare ogni cosa. Risultato più semplice a dirsi che a farsi, perché per ottenerlo bisogna sapere dosare gli ingredienti al milligrammo (soprattutto l’olio). Tra gli hummus più delicati di Roma al primo posto metto senza dubbio quello servito da MeAT al Portuense, una vera e propria carezza al palato accompagnata da tanto gusto.

Hummus e tesori del territorio

A proposito di rivisitazioni e nuove sperimentazioni, tra i gli hummus romani più interessanti da assaggiare oggi bisogna inserire obbligatoriamente quello a base di cicerchie preparato dallo chef Max Mariola al ristorante StileLibero a Prati. Nel caso specifico questo hummus fa da accompagnamento ad un’insalata di polpo grigliato e misticanza servita nel nuovo menù pranzo del ristorante. Sicuramente uno dei piatti più interessanti assaggiati negli ultimi mesi a Roma.

Il tradizionale

L’hummus ha origini, come abbiamo visto, palestinesi, ma a Roma sono millenni che viene preparato e servito soprattutto sulle tavole delle famiglie dell’antica comunità ebraica romana. L’hummus tradizionale oggi, dunque, può essere degustato nei principali ristoranti di cucina giudaico-romanesca tradizionali del Ghetto, come Nonna Betta e Ba Ghetto al Portico d’Ottavia, tra i più amati e – giustamente – apprezzati in tutto il mondo.

Street food

Celeberrimo da spalmare nella tradizionale pita, o nel pane azimo, l’hummus vanta però anche una lunga e storica tradizione di cibo da strada, come ad esempio l’abbinamento con i falafel di ceci dei quali costituisce la principale salsa d’accompagnamento. Da assaggiare a Roma ci sono, ad esempio, gli strepitosi falafel accompagnati da hummus della casa di Shawarma Station a via Merulana.

Foto di copertina di marada da Flickr CC

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scritto da:

Lorenzo Coletta

Romano, giornalista, dopo una prima esperienza di giornalismo radiofonico con l'agenzia Econews, ha cominciato ad appassionarsi al grande mondo dell'enogastronomia. Ha contribuito nel 2014 alla redazione della Guida dei Ristoranti di Roma di Puntarella Rossa edita da Newton Compton.

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