​Intervista a Paola Di Cuia di Walle’s Burger Soave

Pubblicato il 30 maggio 2018

​Intervista a Paola Di Cuia di Walle’s Burger Soave

Abbiamo fatto una bella chiacchierata con un’imprenditrice che è dolce fuori e tosta dentro, perché Paola Di Cuia è una di poche parole ma quelle buone; da poco ha aperto con il marito il nuovo Walle’s Burger Soave e non ci sta, a definire l’hamburger un fast food, perché questo non è un luogo mordi e fuggi ma un ristorante spazioso in pieno stile USA, dove la cucina e l’atmosfera sono tradizionali e familiari, studiati con autentica passione per la carne genuina e gli hamburger con abbinamenti di sapori invitanti ed equilibrati.

Da dove nasce l’idea di questo locale? 

L’hamburger è ancora poco diffuso in Italia, così io e mio marito abbiamo pensato che fosse il momento giusto per farlo conoscere al meglio, scegliendo e facendo una ricerca accurata su un prodotto qualitativamente superiore, sia per evitare di essere confusi con i colossi del fast food che per dare la possibilità a tutti di conoscere questo cibo nel suo sapore migliore.

Cosa facevi prima di Walle’s?  

Mio marito è macellaio da sempre, lui adora la carne! È stato lui a darmi l’idea perché io prima ero pasticcera, non c’entravo nulla con questo mondo ma lui me l’ha fatto scoprire, mi ha supportato in questa avventura e la sera è sempre qui al locale con me… Insomma, per rispondere bene alla domanda precedente, è un’idea nata in famiglia.

I tuoi gusti si rispecchiano nella proposta del ristorante? 

Assolutamente sì, qui siamo sempre impegnati a studiare cambiamenti e novità per dare qualcosa in più di diverso al cliente, il nostro menù è in continua evoluzione proprio perché pensiamo che il cliente deve avere sempre a disposizione delle varianti e alternative di stagione, oltre al menù standard. Il nostro menù è pensato con molta passione, stiamo già discutendo e provando i panini per l’autunno, gli “Speciali” e ce li inventiamo man mano.
 
Se dico hamburger penso al fast food? Ma Walle’s Burger non lo è…
Infatti all’inizio tanta gente entrava pensando di essere nell’ennesimo Mc Donald, credendo di mangiare in un minuto, non considerando la possibilità di sedersi, avere un menù e una persona che lo spiega e prende l’ordine, e attendere circa un quarto d’ora per mangiare, il tempo per la cottura e la composizione del piatto.

Qual è l’identikit della vostra clientela? 

Ci stiamo lavorando molto, la clientela dell’hamburgeria non è come quella della pizzeria che è settimanale (sai, tutte le domeniche si va a mangiare la pizza), la nostra clientela è casuale, direi mensile più o meno, il nostro cliente fisso non torna tutte le settimane, quindi abbiamo bisogno di un giro più ampio.
 
Come si sente chi viene qui?
Le persone si sentono a proprio agio e si rilassano, soprattutto le famiglie con bambini, vengono qui a staccare la spina perché i bambini possono giocare, c’è tanto posto e una super area giochi.
 
Qual è il momento più importante della settimana per te?
Sabato e domenica a cena, ogni tanto anche il venerdì ma davvero non capirò mai il criterio, è tutto molto casuale!
 
E in pausa pranzo? C’è un piatto che va di più? (Perché qui non si trovano soltanto panini ma anche cucina a base di carne, ndr)
L’hamburger sempre e comunque, chi viene qui principalmente vuole quello! Ma anche le insalatone miste, che qui hanno prezzo fisso e si possono comporre con gli ingredienti a piacere (anche tutti) e questo piace molto.
 
Che bevanda si beve meglio qui?
Le quattro birre alla spina sono ottime e i clienti le adorano: hanno un sistema nuovo senza i fusti classici ma sottovuoto, che le rende più digeribili perché senza CO2 aggiunta oltre quella di produzione, così la birra esce più fresca ed è veramente tanto apprezzata… Si fa bere volentieri.

Organizzi qualcosa di speciale oltre all’offerta standard del locale? 

In periodi particolari propongo un panino speciale, come quello nero per Halloween o quello con bibita dell’Oktoberfest. Poi qui si fanno feste di compleanno per bambini in orario di chiusura, il locale è chiuso e dedicato soltanto al compleanno senza costi di noleggio e affitto, soltanto al costo di menù e bibita per ciascun bambino.

Cosa sogni per questo locale? 

Spero di appassionare la gente al buon cibo, trasmettendolo con la nostra passione e il modo di lavorare… Penso di riuscirci perché riceviamo anche tanti complimenti e cerchiamo di tenere sempre una buona linea.
 
Quali sono le tue passioni fuori dal lavoro?
Vorrei fare una vacanza in più ogni tanto, un po’ di relax!
 
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra Newsletter!

  • GLI ADDETTI AI LAVORI
  • EAT&DRINK

scritto da:

Camilla Cortese

Due lauree, otto redazioni, sette lavori, un licenziamento, due romanzi. Una casa, due gatti, trenta piante, milioni di parole. Del più brutto libro della storia salvo il titolo: Mangia (tutto), prega (la tua psiche), ama (te stesso e chi lo merita).

IN QUESTO ARTICOLO
×