All’Osteria dei Fratelli Mori, dove rinasce la cultura della trattoria romana, in chiave contemporanea

Pubblicato il 1 giugno 2018

Mattoni, ferro, odore di buono e tante splendide bottiglie di vino. Appena entrati all’Osteria dei Fratelli Mori si capisce subito di non essere nel solito ristorante, ma di essere entrati in un mondo, un’idea, quella dell’osteria contemporanea.

Amore per la tradizione
Alessandro e Francesco, due giovani fratelli, insieme alla loro mamma e al loro papà, aprirono il locale nel lontano 2004 e da allora ogni giorno, ogni ora viene da loro dedicato alla passione e alla riscoperta dei sapori di una volta. Qui ogni prodotto viene cercato con minuziosa attenzione tra le eccellenze del territorio. Il risultato è una cucina romana tradizionale, caratterizzata, però, da ingredienti di primissima qualità e da tanto amore.

Gli osti contemporanei
Ma cosa significa oggi essere un oste contemporaneo? Significa sia amore per la cucina e la tradizione e la cultura del territorio, significa ma anche essere sempre presenti (a meno che non giochi la Roma…) e sapere intrattenere il cliente, farlo sentire a suo agio, come fosse a casa sua. Alessandro e Francesco sono due ragazzi giovani, appassionatissimi di questo mestiere, che piano piano stanno riscoprendo e rivalorizzando.

Prodotti di eccellenza
Per i loro piatti i Fratelli Mori propongono solo il meglio del meglio della piccola produzione locale e nazionale (con qualche punta anche all’estero). Qualche esempio? Salumi e Formaggi arrivano da DOL, la pasta secca è quella del pastificio abruzzese Cavalier Cocco, quella all’uovo arriva invece dal Pastificio Gatti di Testaccio, i pomodori per il sugo sono i Gustarosso, mentre baccalà e agnello inglese di prima scelta vengono quotidianamente forniti da Longino e Cardenal

Il menù del pranzo
Il menu del pranzo all'Osteria Fratelli Mori è semplice e gustoso. Oltre il menu alla carta, si può scegliere tra alcune proposte di primi e secondi del giorno. Durante la settimana una specialità romana diversa ogni giorno: lunedì, carbonara; martedì, l’amatriciana; mercoledì, la cacio e pepe; giovedì, ovviamente, gnocchi; venerdì la gricia. A pranzo, poi, sempre disponibile la pizza cotta a forno a legna.

La cena, gli antipasti
Si comincia dagli antipasti, che propongono piatti veramente incredibili, come il fiore di zucca in pastella al taleggio (senza alici), lo strepitoso baccalà mantecato con pomodorini confit e pane carasau, il crostino con stracciatella di burrata e alice affumicata del Mar Cantabrico. Obbligatorio, poi, dare un’occhiata al sontuoso bancone dei formaggi e di salumi, quasi tutti di provenienza laziale.

La cena, i primi
Disponibili, ovviamente, tutte le grande specialità romane, dalla carbonara all’amatriciana, dalla gricia alla cacio e pepe. Non mancano, poi, proposte particolari, a seconda degli arrivi del giorno, come i rigatoni col sugo di coda. D’estate, inoltre, in menù disponibili sempre almeno due specialità a base di pesce freschissimo.

La cena, i secondi
La menzione speciale va alla mitica polpetta di bollito dei Fratelli Mori, preparata insieme a tutti gli odori, una delle migliori in assoluto da degustare a Roma. Strepitosa, inoltre, la tagliata di agnello inglese. Non mancano specialità a base di pesce, come il baccalà al pomodoro, con pecorino e menta e il polpo alla Luciana con olive taggiasche e crostini.

La pizza
Una pizza preparata a forno a legna con impasto fatto lievitare da 24 a 48 ore, con idratazione al 70%. Né alta, né bassa, ma una giusta via di mezzo, disponibile in tante versioni classiche e particolari della casa.

I dolci di mamma Giuliana
Obbligatorio lasciarsi lo spazio per il dolce, in quanto mamma Giuliana in questo ambito è la Regina assoluta della casa. Tra le delizie obbligatorie da assaggiare in primis proponiamo la Ricotta di Ambrogio (da una vecchia ricetta del papà di Alessandro e Francesco), ma poi da provare ci sono tutte le crostate: visciole, ricotta e marmellata, crema e fragoline di bosco.

Una cantina da competizione
Una carta dei vini rifatta di recente e curata da Alessandro, che tra le altre cose è anche sommelier qualificato, che vede presenti oltre 60 etichette per lo più di cantine del Lazio. Per la birra artigianale, invece, c’è quella de La Birretta – Birradamare, anch’essa 100% km 0.

I Poeti der Trullo
Appassionati da sempre di poesia e cultura letteraria romanesca, Alessandro e Francesco hanno stretto amicizia con la misteriosa cerchia dei Poeti der Trullo, i quali hanno letteralmente tappezzato di poesie le pareti dell’osteria, tutte dedicate, ovviamente, al romantico mondo della cucina.

  • RISTORANTI E PIATTI TIPICI
  • CENA
  • PRANZO

scritto da:

Lorenzo Coletta

Romano, giornalista, dopo una prima esperienza di giornalismo radiofonico con l'agenzia Econews, ha cominciato ad appassionarsi al grande mondo dell'enogastronomia. Ha contribuito nel 2014 alla redazione della Guida dei Ristoranti di Roma di Puntarella Rossa edita da Newton Compton.

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