Host Restaurant, non il solito pesce a Fiumicino

Pubblicato il 15 giugno 2018

Host Restaurant, non il solito pesce a Fiumicino

Si può fare una grande cucina di pesce partendo dai più poveri prodotti del mare? Alessandro Capponi, chef e proprietario del nuovissimo Host Restaurant di Fiumicino ce lo ha dimostrato alla grande. Arrivato da una lunga gavetta che lo ha visto presente in alcune delle migliori cucine di mare della Capitale sotto la guida di Giovanni Fella, souschef del Convivio, oggi Alessandro nel suo locale può proporre al pubblico la sua idea di ristorazione, basata essenzialmente su due pilastri: la convivialità e l’esaltazione della materia prima.

Host, come ospitalità
Già il nome del ristorante dice tutto, Host Restaurant vuol dire innanzitutto ospitalità, convivialità. Andare a cena qui significa letteralmente regalarsi un piacere, una coccola da condividere con una persona o con un gruppo di amici veramente speciali. Tutto è stato studiato e preparato per offrire il massimo comfort al cliente, dall’atmosfera sobria ed elegante ad un servizio di sala, gestito dalla bravissima Francesca Mangia, assolutamente impeccabile e pronto a soddisfare all’istante ogni richiesta o desiderio. Ospitalità e convivialità sono qui le cose più importanti, lo dimostra anche il fatto che il servizio da Host Restaurant non si paga.

Un pesce “diverso”
Ci troviamo a Fiumicino, patria di alcuni dei più pregiati ristoranti di pesce della Capitale e di tutta Italia, ma Host Restaurant si differenzia moltissimo dall’offerta gourmet che qui possiamo trovare. Da Host non troverai il “solito pesce” di gran pregio, come spigole, aragoste e astici, al contrario Alessandro ti proporrà alcune ricette basate sui prodotti poveri del nostro mare: tracine, scorfani, frutti di mare (telline) e tanto pesce azzurro. Si rispetta tantissimo, poi, la stagionalità dei prodotti a seconda di quello che il Tirreno offre ogni mese. Per questo il menù di Host Restaurant varia molto spesso.

L’offerta vegetariana e vegana
Host Restaurant offre, forse per la prima volta in maniera così attenta, un ampio sguardo rivolto alla cucina vegetariana e vegana tanto da dedicarle un menù degustazione specifico. Tra i piatti veg di Host Restaurant che tutti devono assaggiare ci sono senza dubbio la Spirulina (alga di acqua dolce) con aglio, olio, peperoncino e zenzero, ricco di proteine e il Madre Terra, una crema di patate aromatizzata alla curcuma, bieta rossa saltata, terra di olive e ceci aromatizzati all’aglio e patate novelle cotte nella cenere di porro.

I crudi
Non manca certo nell’offerta di Host Restaurant un’ampia selezione di crudi di mare con gamberi, ostriche (a seconda degli arrivi), oltre a carpacci e tartare preparati espressi dallo chef.

I menù degustazione
Oltre alla classica scelta alla carta, Host Restaurant propone alcune interessanti formule menù degustazione. C'è il menù “a scelta dello chef” di 6 portate dove sarà chef Alessandro a condurre il viaggio proponendo 6 delle sue creazioni, oppure il menù “a tua scelta” sempre di 6 portate con obbligo di scelta del dolce, il già citato menù degustazione Veg, e poi, per chi volesse provare al massimo l’ebbrezza del divertimento della degustazione, la possibilità di sedersi al Tavolo dello Chef, (un magnifico tavolo fatto con profumato legno di cedro del Libano) e provare un menù particolare di 7 portate abbinate a 4 vini, che personalmente chef Alessandro illustrerà.

I piatti che non puoi perderti
Abbiamo detto che tutto il menù di Host Restaurant è preparato ogni giorno con i prodotti più poveri, ma non per questo meno buoni, che il mare ci offre. Tra il pesce che qui potrai trovare non mancheranno mai le tracine, i cefali e tantissimo pesce azzurro, e i molluschi di stagione. Tra i piatti da assaggiare obbligatoriamente c’è la Carbonara di Mare, proposta come antipasto, con uovo cotto a bassa temperatura, pasta soffiata, spuma di pecorino, ed le uova di riccio di mare che si travestono da guanciale. Poi c’è la Seppia con piselli e ‘nduja, che è tutto un giocare e uno stravolgimento di sapori e consistenze, dove la ‘nduja è proposta in polvere, mentre la seppia diventa una tagliatella morbidissima. Tra i primi piatti, invece, c’è il Tortello di peperone affumicato e ragù di scorfano con maggiorana, mentre tra i secondi ancora protagonista la seppia con il Cannellone di Seppia, la cui carne viene resa malleabile dall’albumina, farcita con i suoi tentacoli, asparagi, liquirizia e besciamella di baccalà.

I dolci
Interessantissima, poi, la selezione dei dolci della casa dove spicca un importante Cioccolato in varie consistenze (bavarese alla gianduia, cremoso e sablè, chips di riso al cacao in contrasto con la frutta come lampone o passion fruit), oppure la Colazione (crème brulèe al cappuccino e fetta biscottata particolare con marmellata d’arancia fatta in casa).

La carta dei vini e delle birre
Ampia e selezionatissima la carta dei vini, tra bollicine, rossi e bianchi. C’è la possibilità di fare tutta la cena in wine pairing, abbinando un particolare vino ad ogni piatto proposto. Tante le proposte anche alla mescita, con 5 vini diversi e diverse etichette di champagne. Per le birre qui troverai la birra allo zafferano del Birrino e la blanche di Namur all’arancia.

  • RISTORANTI ROMANTICI
  • CENA
  • DEGUSTAZIONE

scritto da:

Lorenzo Coletta

Romano, giornalista, dopo una prima esperienza di giornalismo radiofonico con l'agenzia Econews, ha cominciato ad appassionarsi al grande mondo dell'enogastronomia. Ha contribuito nel 2014 alla redazione della Guida dei Ristoranti di Roma di Puntarella Rossa edita da Newton Compton.

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