Carolina, Giulia e Martina di Caffineria: la prima vineria e caffetteria pop di Milano

Pubblicato il 25 giugno 2018

Carolina, Giulia e Martina di Caffineria: la prima vineria e caffetteria pop di Milano

'Dopo i nostri viaggi abbiamo aperto un locale che ci rispecchiasse. Siamo stanche di sentire che la donna è discriminata. La discriminazione c’è ma noi possiamo sconfiggerla mostrando quanto valiamo'

Tre donne imprenditrici, tre donne che sanno guardare avanti ed alzare la testa, tre donne piene di energia, colme di sogni e di strumenti per farli diventare realtà. Abbiamo incontrato Carolina, Giulia e Martina, le tre giovani socie che, a settembre 2017, hanno deciso di aprire Caffineria a Nolo. Quest’oggi ci raccontano la concretizzazione del loro sogno e il loro viaggio nel mondo dell’impreditoria femminile per mostrare al mondo, ancora una volta, il valore della donna, anche in questo mondo ancora abbastanza maschile.
 
Giulia mi fa accomodare mentre Martina mi prepara un ottimo caffè con un brownie al cioccolato.
Inizio a sorseggiare il caffè e a gustare il dolcetto e…

Carolina, è un onore conoscere la vostra realtà ed il bel messaggio che volete trasmettere. Partiamo quindi da voi, chi siete?
Siamo tre amiche milanesi (in realtà Giulia e Martina sono sorelle!) che hanno lavorato e vissuto all’estero per qualche tempo. In Cina, in Spagna, in Inghilterra e in Irlanda abbiamo esplorato e sperimentato tante facce della nostra personalità e siamo diventate donne ancora più indipendenti e forti. Abbiamo imparato tanto, di noi, degli altri, del mondo. Abbiamo apprezzato la sensazione di indipendenza e distacco emotivo che si prova nel vivere lontano dal proprio Paese. Ed è lì che abbiamo riscoperto anche due delle nostre grandi passioni che ci ancoravano al nostro Bel Paese: sorseggiare un caffè ben miscelato e preparato da mani sapienti e la gioia di assaporare e riconoscere i sentori di un buon bicchiere di vino, bevuto in vineria con gli amici o a casa, dopo una lunga giornata. Abbiamo così compreso quanto le radici siano difficili da dimenticare allora siamo tornate. Dopo diversi anni trascorsi occupandoci dei nostri rispettivi lavori d’ufficio ci siamo ritrovate e abbiamo deciso di osare, di dare corpo al nostro sogno: aprire un locale qui, che avesse queste due nostre passioni al centro. Ed ecco Caffineria.

Raccontami qualcosa in più di questa forza che vi unisce e che vi dà la carica. La si potrebbe chiamare…girl power?
Il nostro staff è tutto al femminile e teniamo molto a questo aspetto. Pensa che quando giravamo alla ricerca del locale da affittare abbiamo scelto per primo questo ma c’erano già diverse offerte. Eravamo quattro pretendenti. I proprietari hanno preferito darlo a noi perché hanno creduto nella nostra forza di tre donne e amiche e sorelle e nelle energie positive che siamo in grado di spigionare quando ci mettiamo all’opera tutte e tre insieme. Da sempre subiamo molto il fascino della potenza della donna. Con Caffineria desideriamo contribuire, con le nostre scelte e con il nostro lavoro quotidiano, a un percorso, già avviato da molte altre realtà italiane, di valorizzazione della figura femminile, anche dal punto di vista lavorativo e professionale. Siamo stanche di sentire dire che la donna è discriminata. La discriminazione c’è e noi stesse l'abbiamo subita nelle nostre esperienze lavorative, poi ci sono le violenze, fisiche e psicologiche. Ma noi possiamo sconfiggere tutto questo impegnandoci costantemente e mostrando quanto valiamo. Per questo non perdiamo mai occasione di valorizzare altre realtà imprenditoriali femminili, anche nella scelta dei nostri fornitori.

Giulia, raccontami qualcosa in più di Caffineria. Cosa significa il nome?
Il nome comprende il concept del locale: caffetteria e vineria. Due delle più grandi eccellenze italiane, caffè e vino, abbinate ad una proposta internazionale in un percorso degustativo “pop”, di eccellenza ma alla portata di tutti. Perché non abbinare un calice di un delizioso rosè pugliese a un bagel al salmone? Vogliamo svecchiare i clichè su vino e caffè: perché ridiamo quando vediamo qualcuno bere il cappuccino durante il pasto? Abbiamo vissuto alcuni anni all’estero e questo ci ha permesso di vedere le cose in modo differente, a mente aperta. Qui non abbiamo nessun pregiudizio e non guardiamo male nessuno qualsiasi cosa ci chieda. Per noi ogni richiesta è una nuova idea, un nuovo modo di scoprire il gusto.   

Quindi qual è l’esperienza che si vuole far vivere da Caffineria?
Qui puoi vivere un’esperienza degustativa di caffè e di vino “pop”, alla portata di tutti. Qui non si beve un caffè al volo ma si degusta un caffè e non si sceglie un vino tanto per ma lo si fa in un dialogo quotidiano instaurato con noi che non riempiamo la testa di tecnicismi ma piuttosto facciamo domande semplici (partendo dal colore…) per capire il gusto dell’ospite.

Carolina, spiegami meglio: in che modo rendete il vino pop?
Prima di tutto nell’approccio con l’ospite. Non è quello da enoteca. Vogliamo accompagnare  nella scelta testando il gusto senza alcun pregiudizio. Quindi i nostri clienti non sono per forza degustatori, sommelier, appassionati ma lo è chiunque voglia concedersi una pausa di relax dal caos cittadino, con un buon calice. L’altra scelta per noi molto importante è quella di non proporre etichette blasonate ma piccole produzioni d’eccellenza provenienti da tutto il territorio italiano. In questo modo fruiamo di due benefici importanti: possiamo mantenere un prezzo basso pur non scendendo in qualità (spesso quello che incrementa il prezzo di un grande marchio è il costo di marketing) e soprattutto diamo anche visibilità a delle piccole realtà permettendo loro di farsi conoscere su una piazza come Milano.

Quindi se io entrassi qui nuovamente come ospite e chiedessi un vino cosa mi chiederesti?
Carolina: Qui è tutto molto facile, quello che instauriamo è una chiacchierata, come spesso si fa fra amici.
Si parte dal colore.
 
Sorridiamo…
 
La base! Sì, prima di tutto chiediamo “bianco, rosso o rosè” e poi cerchiamo di capire cosa si beve di solito, quindi partiamo dal gusto del nostro ospite, nella vita di tutti i giorni: se tende al sapido o al dolce, al frizzante o al fermo. Senza troppi tecnicismi che confondono e basta. Cerchiamo di non terrorizzare nessuno. L’approccio è molto smart.

Come selezionate le cantine e quante etichette avete?
Collaboriamo con Valeria Bugni, in arte Piedmont Lady, una preziosa consulente del mondo enologico. Io bevo vino, lo adoro e unisco la mia esperienza personale alle mie nuove conoscenze apprese con il diploma ONAV nella scelta. Scegliamo piccole etichette provenienti da tutta Italia. Abbiamo alla mescita una decina di bianchi e di rossi che variamo ogni due o tre mesi e un paio di fantastici rosè. Non abbiamo le centinaia di etichette di una enoteca ma la nostra è una scelta ben precisa: variando molto si dà maggiore visibilità a tante piccole cantine che desiderano farsi conoscere, poi possiamo monitorare meglio il trend e inoltre non ci rimangono a lungo gli invenduti.

Martina, parliamo ora del caffè. Raccontami qualcosa in più.
Il nostro caffè è artigianale e proviene da una Torrefazione di Brescia a gestione familiare di una bellissima realtà: Agust.Torrefazione d’eccellenza che ha vinto diversi premi come miglior caffè in varie fiere. La miscela che somministriamo è 100% arabica biologica certificata fairtrade e quindi green a emissioni zero ed è all’interno del circuito CSC dei caffè speciali certificati a livello mondiale. Quindi abbiamo scelto il top del top non badando a spese ma poi lo proponiamo sempre al prezzo standard (e qui torna la nostra cultura pop). Questo è il vero significato di pop: donare un’esperienza unica di gusto ma popolare, alla portata di tutti.

Carolina, qual è il momento principale della giornata qui alla Caffineria?
Siamo aperti tutto il giorno. Nelle prime ore del mattino con la colazione, abbiamo le brioches e i dolci della Pasticceria Rovida, anche questa una bella realtà al femminile. Poi facciamo i pranzi e andiamo avanti con le merende tutto il pomeriggio. Il nostro aperitivo viene servito dalle 18.00 alle 21.30 e con la prima consumazione arriva un tagliere in omaggio con una selezione dei nostri prodotti. A la carte, in abbinamento ai vini, taglieri di affettati e formaggi che scegliamo con molta cura e tapas sfiziose che variano spesso. Nel dopocena ci si concentra maggiormente sui vini ma tutto ciò che è in carta food è comunque ordinabile a qualsiasi ora del giorno come i bagel, i piatti caldi della settimana ma anche dolci e, perché no, i cantucci da accompagnare al vino! Chiudiamo tra mezzanotte e l’una e trenta a seconda dei giorni. Siamo chiuse solo il martedì dalle 18:00 in poi. 

Entrando mi è parso di leggere un “Open bar” il mercoledì che mi ha molto incuriosito…
Esatto! È uno dei nostri momenti principali della settimana. Tutti i mercoledì sera proponiamo un Open bar con Free wine per tutta la sera. Al prezzo di 8 euro si riceve un bicchierino da vino old school (da osteria) e lo si può riempire con il vino rosso (Barbera d'Alba) o bianco (Arneis), specialità del Roero quante volte si vuole. In accompagnamento al vino è incluso un taglierino con i prodotti della casa. Un altro appuntamento imperdibile della settimana è il week end con il brunch! Sabato e la domenica dalle 11:00 alle 15:00 proponiamo pancake, bagel, pane e marmellata, estratti di frutta, caffè americano filtrato, cookie artigianali...
 
Mi guardo intorno. Da fuori entra una luce mattutina che riscalda, di inizio estate. Penso che Piazzetta Morbegno sia davvero unica: un piccolo scorcio “di paese” in una grande metropoli come Milano. Al centro della piazza c’è una edicola, delle panchine, degli alberi e persone che chiacchierano, che leggono il giornale, che si rilassano. Altrove studenti che fanno colazione e anziani che vanno a fare la spesa con i carrellini. Per un attimo sento un profumo: è il tipico odore della legna che arde. Chiudo gli occhi e mi dimentico di essere qui. Mi guardo intorno e torno alla realtà. Guardo in faccia Carolina, Giulia e Martina ed i loro bellissimi occhi luccicanti. Alla parete noto alcune foto: ehi, ma sono dei nudi!

Giulia, si dà spazio anche all’arte vedo!
Esatto. Sia la musica che l’arte in generale sono due altre nostre grandi passioni. Per questo non perdiamo mai occasione per dare spazio a pittori, cantanti, fotografi, musicisti…quella che vedi alla parete è la nostra mostra permanente Reality Project la cui mission è fotografare persone in pose quotidiane, reali e nude, lasciando che il corpo mostri la propria bellezza naturale, senza trucchi o ritocchi, in tutte le sue forme e dimensioni.

Qual è la vostra soddisfazione più grande?
Carolina: Prima di tutto di aver fondato Caffineria. Era ed è tuttora il nostro sogno più grande e lavoriamo al meglio per far sì che cresca insieme a noi ogni giorno. L’altra grande soddisfazione, ovviamente, è vedere gli ospiti uscire sorridenti o tornare con il sorriso perché si sono trovati bene. Poniamo tanta attenzione nel servizio. Nonostante la stanchezza, cerchiamo sempre di far sentire a proprio agio chiunque, con un sorriso.

. L’approccio è molto informale: qui ci si sente in famiglia e si cerca sempre di entrare in sintonia con l’ospite, senza troppo distacco. L’obiettivo è quello di creare qui nella prima nostra Caffineria, aperta da noi e gestita in toto da noi, l’ambiente e l’intimità che poi speriamo contraddistinguano i prossimi punti di Caffineria. Il nostro sogno è di aprire anche all’estero. Per questo lavoriamo anche tanto sulla nostra immagine per personalizzare il locale per poi poterlo replicare. Il locale non è nostro. Il locale siamo noi, ci rispecchia in toto.

Impegno. Forza. Passione. Sono tante le parole che mi vengono in mente vedendo Carolina, Giulia e Martina. Una forza inedita, unica che sanno trasmettere con i loro sguardi, con i loro sorrisi e con il loro lavoro quotidiano. Le ringrazio per la chiacchierata e per il bell'esempio che  ci rende già più forti. 

 

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scritto da:

Irene De Luca

Agenda, taccuino, registratore e macchina fotografica. Attenta alle nuove tendenze ma pur sempre “old school inside", vago alla ricerca di ispirazioni, di colori, di profumi nuovi per raccontare una Milano che poi tanto grigia non è.

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