Intervista ad Ian, il sognatore e responsabile operativo del Tabisca

Pubblicato il 27 giugno 2018

Intervista ad Ian, il sognatore e responsabile operativo del Tabisca

Classe 1959, partito da Johannesburg e arrivato al Salento, passando per il Lazio e la Sicilia. Ian è un gestore affascinante, che ha fatto della sua passione un'arte e che non si ferma mai. Gli abbiamo chiesto di parlarci un po' di lui e del locale di cui è responsabile operativo: Il Tabisca.

Raccontaci quando è nato il locale?
Il 4 luglio 2016, il nome viene dalla Sicilia perché lo chef è siciliano (tabisca, in siciliano, è un pezzo di tavola di legno su cui si servono alcune pietanze).

E invece raccontaci chi è Ian.
Prima di tutto un appassionato. I miei genitori sono di Trastevere, mia mamma è la nipote del poeta romano Giacchino Belli, mio padre faceva il direttore d’orchestra e io ho fatto il conservatorio, assieme all'istituto tecnico. Sono nato a Johannesburg, poi tutta la nostra famiglia si è spostata in Sicilia per l’amore di mio padre verso questa terra. Da 3 a 30 anni ho vissuto a Palermo.
Da grande mi sono trasferito nella Tuscia (alto Lazio), ai confini con Umbria, Toscana e Marche, ma per il mio secondo matrimonio sono arrivato nel Salento, e vivo qui da 11 anni. . 


Parlaci della tua passione per il food&beverage
Per 35 anni ho lavoranto in campo automobilistico per aziende produttrici importanti ma la mia passione per il cibo e per il buon vino, alimentata anche dai tanti viaggi che ho fatto non mi ha mai lasciato.  Nel tempo ho fatto qualche corso di approfondimento nel settore, e soprattutto ho gestito una guest house nel 93 in Sicilia.
Da quando ho iniziato con il Tabisca l'intenzione di tutti è sempre stata quella di fare una cucina sana con materie prime di qualità eccellente e soprattutto mettere in risalto i prodotti italiani. Questo ovviamente non esclude il fatto che nel menu ci siano anche grandi prodotti esteri, soprattutto nei formaggi e nei vini. l'Altro grande obbiettivo che ci diamo al Tabisca è far sentire il cliente come se fosse a casa e anche meglio.

3 ingredienti che non devono mancare mai:
Salumi, carne e formaggi

Cosa fa la differenza in un locale?
La passione. Il cliente se ne accorge anche perché noi discutiamo con loro e acquisiamo i loro feedback. Oltre ovviamente alla qualità intrinseca, che è strettamente collegata. Noi cerchiamo di trasmetterla e credo venga recepita abbastanza bene.

Dacci il tuo personale bilancio del primo biennio.
Siamo felicissimi, ce lo immaginavamo così come effettivamente è. Ovviamente però ce lo aspettiamo ancora meglio per il futuro.

Progetti in cantiere per il futuro del Tabisca?
Qualcosa sì, lavoriamo sempre per avere novità e migliorie in tutti i campi. Ma non posso anticipare altro. Questo avviene anche grazie alle idee dei titolari, persone che non stanno mai ferme con la testa e con le idee.


E le novità che avete introdotto nel menù ultimamente?
Abbiamo introdotto il piatto vulcano, quello con cui servono il prosciuto bellota anche in Andalusia, è un piatto a forma di vulcano. Poi abbiamo introdotto una Tabisca di affettati e tartare Wagyu, la carne migliore del mondo. Anche un tagliere di suino antico nero d’Aspromonte, recuperato dall’estinzione. Un tabisca fish, dove ci sono eccellenze di affumicati e non.

Mi pare che anche la carta dei vini abbia avuto un grande successo
Quest’anno il Tabisca è stato riconosciuto dal Gambero Rosso come miglior cantina di Lecce 
2017. In carta sono stati aggiunti molti vini esteri ma anche italiani, siamo a oltre 250 etichette presenti in cantina.


Questa è la nostra storia, e noi continueremo a raccontarla sperando non finisca mai :
Ricerca spasmodica nei prodotti eccellenti del mondo oltre che italiani.
 - Un 85% di riqualificazione della zona, questo ci rende molto soddisfatti.
 - attenzione al cliente
 -  ricerca delle novità.  
Per quest'ultimo punto siamo riusciti a rompere il muro della clientela nei confronti delle novità: il Maiale iberico al sangue portato a Lecce. Giusto connubio tra il sapore, le aspettative del cliente e il beverage. Creiamo l’atmosfera che rende qualunque cosa il valore aggiunto.

Foto di Gabriele Dell'anna
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  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Grazia Licheri

Le parole sono gocce che muovono il mondo. Per questo vivo ogni giorno le mie emozioni e lascio che prendano forma attraverso la scrittura. Amo comunicarle agli altri attraverso racconti e articoli creativi, ma soprattutto… amo la musica e il buon cibo.

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