“Radici”, fra i fenomeni gastronomici padovani dell’anno. Chef Andrea Valentinetti ce lo racconta

Pubblicato il 27 luglio 2018

“Radici”, fra i fenomeni gastronomici padovani dell’anno. Chef Andrea Valentinetti ce lo racconta

Radici è la scommessa di Andrea Valentinetti che, a soli 33 anni, e dopo una lunga gavetta nelle migliori cucine stellate, ha deciso di aprire un locale moderno ben fondato sulle “radici” delle sue origini. Ed è proprio Andrea a raccontarci il concept di Radici.
 
Ciao Andrea. Allora, come nasce Radici?
Radici nasce soprattutto dalla mia voglia di creare qualcosa di mio qui a Padova. Per la precisione, nasce 2 anni e mezzo fa, ed è un progetto molto lungo iniziato con l’acquisto di questa location. Dopo un anno e mezzo circa di lavori, la villa viene trasformata, riutilizzata anche nelle vecchie parti che non venivano utilizzate, come la dependance che è diventato R2, il nostro coffee & cocktail bar. Ecco, diciamo che ho sempre visto il mondo del cibo, il mondo della ristorazione e dei cocktail come una ricerca verso un servizio sempre più qualitativo, sempre più importante. Per quello c’è stata la voglia di investire e fare un progetto del genere, nonostante i rischi che un investimento così grande poteva portare.
 


E come mai questo nome così evocativo?
Radici nasce perché io sono di Padova, ho sempre lavorato a Padova, tranne qualche esperienza in altre parti d’Italia e all’estero e questa città è casa mia e quindi la mia voglia di aprire è sempre stata su Padova. Sono padovano dentro e quindi la voglia di aprire era su Padova. Il nome è venuto abbastanza spontaneamente: Radici perché qui sono le mie radici di nascita, qui ho tutti i miei affetti più cari e qui sono radicato.

Come hai scelto la location?
Avevo parecchie opzioni, ma questa mi è sembrata la location che più corrispondeva alle mie esigenze. Ci troviamo nella storica Villa Ganzetti, che prima era una delle pelliccerie più famose della città. L’ho restaurata a mio gusto in modo che si predisponesse per la parte ristorante (nel corpo centrale della villa) e per il Coffe&Cocktail bar, R2. In questo modo Radici di forma di due anime distinte ma che si uniscono in un unico concetto di base.

 
Da una parte il ristorante e dall’altra il coffe&cocktail bar. Ma cosa accomuna queste due realtà?
Entrambi ricercano il massimo della qualità possibile, presentata con un’estetica unica ed esclusiva. Ad accomunarli c’è anche grossa presenza di prodotti del territorio e, come no, l’uso di radici vegetali come ingredienti importanti delle nostre ricette. Al ristorante usiamo tecniche di ultima generazione, il tutto con le sfumature e le caratteristiche che contraddistinguono la mia cucina. Ad R2 la ricerca del cocktail perfetto è sempre in via di sviluppo. I menu, la carta cocktail e vini cambiano stagionalmente, a seconda della disponibilità dei prodotti freschi e dei gusti più adeguati ad ogni stagione. A sviluppare i cocktail c’è Enrico Chillon, un barman professionista e fra i più creativi che conosca.



Hai sempre avuto la passione per la cucina?
All’inizio ho fatto lo scientifico a dire il vero. Poi ho cambiato e ho fatto l’alberghiero e lì ho trovato la mia strada. Ed eccomi qui.
 
Una delle tue prime esperienze lavorative è stata sull’isola di Ponza. Come ci sei arrivato?
Facile. In realtà è che mia mamma è originaria dell’isola e quindi la cosa è stata naturale. Da lì nasce anche la mia passione per la cucina di pesce.
 
Una curiosità. Hai un piatto preferito o qualcosa che ti piace cucinare più di tutto?
Domanda difficile. Direi di no. Io amo la cucina, tutta.

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scritto da:

Sara Brugnerotto

Comunicatrice e linguista, col pallino per la fotografia e la grafica. Mi piace sapere e saper fare un po’ di tutto. Adoro viaggiare e scoprire cucine diverse, da cui traggo ispirazione per stupire gli amici a cena. La mia passione più grande? La Spagna e, ahimè, le tapas ¡Olé!

IN QUESTO ARTICOLO
  • Radici

    Viale Felice Cavallotti 17, Padova (PD)

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