Birrosteria Moretti cambia faccia: Danilo e Filippo raccontano Maialotti, il nuovo locale all’insegna dell’italianità

Pubblicato il 3 agosto 2018

Birrosteria Moretti cambia faccia: Danilo e Filippo raccontano Maialotti, il nuovo locale all’insegna dell’italianità

Sempre con il sorriso stampato in faccia e sguardi che non lasciano dubbi sulla loro estrema complicità, Danilo e Filippo raccontano la storia del loro percorso professionale insieme, alla vigilia di una nuova entusiasmante sfida: l’inaugurazione ufficiale di Maialotti, un concept completamente nuovo ispirato al made in Italy e alla genuinità di un’osteria di alto livello. Il segreto del loro successo, locale dopo locale? L’amicizia, quel collante che misto alla passione e spirito imprenditoriale è capace di smuovere mari e monti.
 
Dalla Birrosteria Moretti a Maialotti - Norcineria Pugliese con cucina: quali gli elementi di continuità e cosa cambia nella proposta ai clienti?
A livello imprenditoriale gli elementi di continuità siamo io e Danilo. Anche l’italianità del locale resta intatta, con qualche accorgimento particolare per la qualità del servizio e dei prodotti, per la valorizzazione del territorio e l’approvvigionamento delle merci. Non potremmo dire ingredienti a km0 ma a km Puglia sì, perché sarà tutto locale.
 


Come si sviluppa il menu?
È a metà tra un’osteria pugliese e un’arrosteria con carni scelte. Un nuovo format non senza qualche piccola sorpresa che ci contraddistingue: nel food come nella scelta di vini e birre alla spina, inseriremo in menu qualcosa di decisamente insolito. Un Casa Maialotti 2.0 con proposte da birrosteria e anche di altro tipo.
 

E per l’arredamento?
Un restyling completo del locale dalla A alla Z, in ogni angolo, darà vita a una struttura nuova anche nel look. Da Maialotti prendiamo l’idea e il successo del locale che per vari motivi, soprattutto logistici e di comfort, abbiamo deciso di portare in via Taranto.
Sapremo sorprendervi con una proposta innovativa, un nuovo concetto di osteria italiana molto curata nei minimi dettagli.

 


Danilo, 3 aggettivi per descrivere Filippo?
Intraprendente, concreto, disponibile. È un vero professionista.
 
Passano gli anni, cambiano i gusti: i buongustai che cosa chiedono oggi alla ristorazione?
Piatti più armoniosi e in un certo senso più complessi. Negli anni 90 bastavano un panino e una bruschetta, poi si è passati alla carne grigliata in tutte le forme. Oggi invece si cercano contorni nuovi e modalità di cottura sempre differenti. Ma non basta comprare prodotti di qualità, bisogna saperli trattare. La nostra parte tecnica sarà molto innovativa in questo senso, stiamo scegliendo macchinari e attrezzature che ci porteranno a un prodotto totalmente inedito rispetto a quello a cui siamo abituati, e i buongustai apprezzeranno questa peculiarità. Troveranno materie prime made in Puglia appena uscite sul mercato, nella maggior parte dei casi presidi slow food.
Per quanto riguarda il beverage, la maggior parte dei vini sarà pugliese e proverrà da molte cantine piccole e ricercate.

 
Qualche piccola anticipazione sulle specialità?
Come maiale proporremo solo selezioni di prima qualità, ad esempio quello di Martina Franca o il nero calabrese, di Faeto. Per quanto riguarda il manzo, invece, avremo tre diverse qualità: la nostra podolica, la chianina nazionale e qualcosa di internazionale particolarmente ricercato come la rubia gallega, una delle migliori razze bovine e scottone spagnole, dalla carne molto succosa. Insomma, saremo un tempio per gli appassionati di carne pregiata.
 


Quando e come è nata la vostra prima collaborazione?
Nel 2005 dal nostro primo locale insieme, il Rubens’s brasserie. Da lì la collaborazione è andata avanti fino ad oggi passando per l’Allegra Scottona di Maglie, l’Osteria del feudo di Melpignano, la Birrosteria Moretti e adesso Maialotti Norcineria Pugliese. Di questi resta attualmente a marchio Road 66 solo l’Allegra Scottona.
 
Soci o amici? Quanto è importante l’affinità nel mondo imprenditoriale?
Per andare avanti servono tutte e due le cose, altrimenti le società hanno vita brevissima.
Questi due elementi sono e saranno sempre fondamentali, come la voglia di andare avanti in questo settore: è la passione a coniugare imprenditorialità e amicizia. Per il bene dei clienti, anche quando non si è d’accordo su qualcosa ci si confronta e si trova il giusto equilibrio.

 


Quali sono gli “ingredienti segreti” che fanno la differenza in un locale? Che cosa crea l’alchimia vincente?
Per quanto riguarda nello specifico un’osteria, che sia di alto livello o meno, serve l’oste: la presenza, l’accoglienza, il sorriso, l’atmosfera, il savoir faire. Se riesci a ottenere tutto questo nel clima che si respira superando la soglia, hai creato il locale.
Bisogna sempre scherzare, ridere, divertirsi, coccolare il cliente come fosse un amico per farlo sentire a casa. Il nostro obiettivo è far guardare il meno possibile lo smartphone a chi viene da noi, solo così saremo certi che sta davvero bene. Con il nostro lavoro portiamo in tavola, insieme alle pietanze, emozioni ogni giorno diverse.

 
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scritto da:

Mara Tarantini

Amo il Salento in ogni sua espressione, ma quella che preferisco è indubbiamente il pasticciotto. Come tutti ogni tanto sogno di essere altrove, ma poi mi siedo davanti al nostro mare, sorseggio un calice di Primitivo e mi sento la persona più fortunata sulla faccia della terra.

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