Dalla cucina toscana di Accadì alle specialità giapponesi di ieie da Toshi, l'intervista

Pubblicato il 22 ottobre 2018

Dalla cucina toscana di Accadì alle specialità giapponesi di ieie da Toshi, l'intervista

Il sogno di vivere e cucinare in Italia si è realizzato: dalla ribollita e il peposo della tradizione fiorentina al lampredotto don e ai futomaki di chi preferisce l'etnico. Tutti conoscono Toshifumi Mitsubiki a Firenze. Il suo locale ieie da Toshi è un punto di riferimento per chi ama le specialità giapponesi più tradizionali. Pochi sanno però che la grande passione di Toshi, così affettuosamente lo chiamano gli amici, è la cucina italiana e in particolare quella toscana. Sua la trattoria Accadì, nota un tempo come “Da Nello” che si trova proprio davanti a ieie da Toshi.

Hai sempre sognato di cucinare?

“Fin da piccolo, stavo sempre con la mamma in cucina, tanto che in molti mi dicevano che in futuro sarei diventato un sushiman, ma io sognavo la cucina italiana, mi piaceva tantissimo”.

Quando sei arrivato in Italia?

“La prima volta è stato nel 1991. Avevo cominciato a cucinare a vent’anni, in Giappone, in un ristorante italiano. E’ stato lo chef di quel locale a spiegarmi come si cucinavano le cose qui da voi: per farsi un’idea in Giappone a quei tempi non conoscevano il basilico e veniva sostituito con altre cose. Da questa esperienza mi è venuta la voglia di venire in Italia. A 24 anni sono stato tre mesi a Roma e ho imparato a cucinare amatriciana e carbonara. Ho mangiato la coda alla vaccinara, l’insalata di puntarelle, la pajata”.

Dopo due anni trascorsi a lavorare a Tokyo, hai deciso di tornare in Italia e questa volta di venire a Firenze.

“Quando sono venuto in città non conoscevo nessuno, sono andato a scuola per imparare l’italiano e ho cercato lavoro in qualche ristorante ma era un periodo in cui c’era molta disoccupazione. Io non avevo il permesso di lavoro e stavo pensando di tornare a casa. Un giorno passando per via dei Neri mi fermai a mangiare in un ristorante giapponese Eito e qui il proprietario mi offrì un posto in cucina. Accettai, pensando che con il permesso di soggiorno avrei potuto imparare l’italiano, andare in giro a provare i piatti della cucina toscana e trovare un’occupazione”.

Dopo i due anni in questo locale etnico, cosa è successo?

“Ho lavorato in altri posti e conosciuto tante persone che ora sono proprietari di ristoranti. Ho lavorato quattro anni al ristorante “Alle Murate” che era di Umberto Montano, poi ho gestito con il mio socio per tre anni “I raddi”, una trattoria in Oltrarno dove cucinavo all’italiana. Infine nel 2000 ho preso la trattoria Accadì e l’anno dopo ho aperto ieie da Toshi. Accadì rappresenta il mio sogno, ieie da Toshi il legame con la tradizione. E’ la mia passione”.

Dopo tanti anni sei tornato anche a lavorare ancora con Umberto Montano…

“Sì, lo scorso febbraio sono stato contattato per aprire al Mercato Centrale. Non è facile trovare chi prepara il sushi perché i ragazzi giapponesi che arrivano in Italia vogliono imparare la cucina italiana… E’ quindi un po’ faticoso ma è una bella esperienza il Mercato Centrale”.

Qual è il segreto del tuo successo?

“Fare bene le cose, con passione e al prezzo giusto. I clienti sono contenti se il prezzo è giusto, se è troppo alto non tornano più”.

Cosa fai nel tempo libero?

“Mi piace girare per l’Italia e conoscere la vostra cucina sempre meglio”.

Se vuoi mangiare toscano dove vai?

“E’ un periodo che vado poco in centro. Mi piace andare Al Tramvai in piazza Tasso, alla trattoria Bardini fuori Porta Romana, o Da Sergio a Dicomano ma uno dei miei preferiti è Da Delfina ad Artimino. Si mangia bene, il servizio è buono, il locale è caratteristico e il panorama è bello”.

Quali sono i piatti italiani che ti piace cucinare?

“Amo preparare la ribollita, il peposo ma anche una semplice carrettiera. All’inizio cucinavo io da Accadì ma ora mi dedico a ieie da Toshi, dove faccio tutto da solo in cucina. Così posso tenere i prezzi bassi. Tanto nel nostro mestiere non esiste di guadagnare. Io ho cominciato per passione e per divertimento” conclude con un sorriso.

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scritto da:

Raffaella Galamini

Sono nata a Viterbo ma Firenze con i suoi tramonti mi ha conquistato: da 15 anni abito in riva all’Arno. Qui scrivo, mangio, corro e scopro posti nuovi, non rigorosamente in quest’ordine. Il mio passatempo preferito è consigliare agli amici un ristorante da provare a cena o cosa fare nel week-end.

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